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20/11/23

Not all men... ma quindi che facciamo?

Dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin infuria la rabbia.
Anch'io sono arrabbiato. Ma anche molto turbato. Perché il problema della violenza sulle donne è qualcosa di complicato che, a mio parere, non può essere risolto se non con un'educazione generalizzata sui temi della gestione delle emozioni e delle relazioni, del consenso, della libertà, del rispetto, nonché, della comunicazione tra persone.

Prima di scrivere queste righe ci ho pensato bene. Un po' perché è un argomento delicato e non vorrei essere banale, un po' perché mi chiedo quale possa essere l'utilità di condividere un mio parere personale.

Ho deciso che in questo post vorrei provare a offrire qualche ragionamento, destinato non solo agli uomini e alle donne (le parti in causa in questo conflitto) ma a tutte le persone che avranno voglia di riflettere o di dire la propria in modo costruttivo.
E lo faccio perché, siccome credo sia proprio dalla cultura, dallo scambio di idee e dal parlarne, che può nascere qualcosa di buono, allora è giusto, per il poco che posso, provare a stimolare qualche discussione.


03/11/23

Come una corsa lenta e costante

Da gennaio di quest'anno mi sono detto Senti, è inutile che te ne stai sul divano. Piuttosto prenditi che ne so, mezz'ora, almeno un paio di volte a settimana, e vai a correre!

Dopo le prime due settimane di bestemmie ho notato che la mia resistenza per quest'attività infida e deprecabile è migliorata e, per quanto continuassi a schifarla, tale minuscolo miglioramento mi ha convinto a non mollare.

Oggi, che siamo a novembre, posso dire di essere riuscito, per tutti questi mesi, ad andare a correre almeno una o due volte a settimana, facendola diventare una vera e propria abitudine.
Correre mi fa comunque sempre schifo, ma il dopo corsa mi fa sentire bene e il non andarci mi infastidisce. Sento quindi la necessità di non fermarmi più. Wow!

A testimonianza delle mie imprese

Questa della corsettadimmerda è un'abitudine che non avrei mai pensato di riuscire a far mia. Sul serio: tra le possibili attività sportive, niente, per me, fa ribrezzo quanto correre. 

E ora quel che vorrei fare, prendendo esempio dalla corsa, è riuscire a rendere un'abitudine anche la scrittura.
Ma non quella facile e divertente del blog o in generale dell'internet, ma quella seria e lunga e impegnativa di un progetto che mi trascino dietro da anni.

24/10/23

Speranza nella fine, speranza nella pace

Volevo scrivere un pezzo su Punto e a Copy che parlasse dei problemi del giornalismo e dell'informazione e... niente, non ce l'ho fatta!
Il motivo è che io, su Punto e a Copy, vorrei essere imparziale e chiaro, e quel che accade in questi giorni mi coinvolge troppo a livello emotivo, perciò bonanotte e tanti saluti.

Ho preferito leggere e condividere qualcosa qui. Quindi eccoci, cari cervelli!

Proprio mentre iniziavano gli anni da partigiano di Meneghello, di cui vi ho raccontato nel post precedente, una ragazzina ebrea, reclusa nel suo nascondiglio con altre sette persone, scriveva:

Ma no, era una splendida notizia, così belle non ne avevamo udite da mesi, forse mai in tutti gli anni di guerra. "Mussolini ha dato le dimissioni, il re d'Italia ha assunto il governo." Eravamo felici. Dopo tutti gli spaventi di ieri, finalmente qualcosa di buono e... una speranza. Speranza nella fine, speranza nella pace.

Il testo, come immaginerete, arriva dal Diario di Anna Frank, altro libro di cui avevo letto giusto qualche spezzone e che, per non so bene quale motivo, mi è capitato tra le mani.


La prima cosa che mi sento di sottolineare è l'importanza fondamentale delle testimonianze di chi ha vissuto certi orrori.
Questo perché, soprattutto grazie al potere delle storie, tanto più se personali (come per Anna Frank e Luigi Meneghello) si può empatizzare con qualcuno di profondamente lontano da noi (nel tempo, per esempio) facendone propri i pensieri, i sogni, le paure e le speranze. 

Credo fermamente che la capacità di metterci nei panni degli altri sia, oggi più che mai, merce molto rara. Al momento in cui scrivo è in corso il conflitto tra israeliani e palestinesi (oltre a quello già dimenticato Russia - Ucraina) e i termini ignobili che circolano tra opinionisti, giornalisti e politici sono: morti necessarie, guerra necessaria, danni collaterali, reazione forte, civili morti e soprattutto, armi.

Ciò che è lontano, come i freddi bollettini numerici sulle migliaia di vite distrutte, non ci fa provare compassione. Si perde il senso del "patire con", e nel mentre ne guadagna il cinismo, coi suoi freddi calcoli che identificano le persone come cose.

Ora, a me è parso tragicamente ironico leggere il terrore di Anna Frank sotto le bombe e di come non si spiegasse l'odio che il popolo tedesco aveva verso gli ebrei (e non solo).
Dico tragicamente ironico perché da anni, nella Giornata della Memoria, sopratutto noi occidentali  amiamo ripeterci Mai più, affinché certi orrori non si ripetano.

E però... sappiamo quel che sta avvenendo, addirittura col nostro (neanche troppo mascherato) assenso: Israele, il popolo ebraico, nell'intento di distruggere i propri nemici mette in scena una risposta totalmente fuori misura (e questa non è solo la mia opinione, anche le Nazioni Unite criticano duramente quanto sta avvenendo).

09/10/23

Stupido come un dumb phone

Leggevo, alcuni mesi fa, di questo trend che vedrebbe i dumb phone tornare alla ribalta.
Che sono i dumb phone?

Sono telefoni fatti alla vecchia maniera. Ahhh i bei telefoni di una volta!
Praticamente, pur essendo nuovi di pacca, hanno tastiere fisiche, batterie pressoché inifinite e funzionalità ridottissime: niente app tuttofare ma solo chiamate e messaggi.
Toh, al massimo whatsapp!


So che molti potrebbero pensare che siano una stupidata colossale ma... tra questi molti non ci sono io.
Eh già, perché non nego di averne subito il fascino, e il motivo è che: sono stanco.

Come avrete immaginato, vendono perché promettono un digital detox.
Un detox soprattutto dagli smartphone normali, che ci tengono impegnati ore e ore e ore.
Certo, sti cosi fanno letteralmente tutto e ci risparmiano di utilizzare ventordici strumenti alternativi, ma credo che spesso, la storiella della comodità del tutto in uno, sia una favola che ci raccontiamo per auto assolverci da qualcosa di brutto che ci stiamo facendo:

stiamo riempendo le nostre vite di scrolling e di contenuti, scordandoci che la vita è fuori dallo schermo!

Me lo chiedo spesso a come si stava dagli anni 2000 in giù...

01/10/23

Leggere e scrivere un blog oggi

Da circa un paio di mesi sono tornato a leggere quel che si scrive sui blog.
Molti di quelli che seguivo sono inattivi o spariti, quindi mi sono un attimo dato da fare per scovarne di nuovi e capire che aria tirasse.
Non so se sia dovuto alla mia ritrovata voglia di riprendere questo spazio anche per scrivere, ma l'impressione è che questa parentesi digitale di scribacchini, recensori e pensatori sia molto attiva!

Anni fa, quando pian piano abbandonai la blogosfera, si parlava moltissimo di come i social avessero distrutto tutto. Pochi lettori, poca interazione, poco interesse. Questa tesi in verità l'ho intravista anche negli ultimi giorni, ma non sono per nulla convinto che la situazione sia ancora così.

Credo invece, e lo dico da persona che di mestiere fa il social media manager, che lo strapotere dei social e la loro moltiplicazione incontrollata stia disorientando e stancando la gente. Io stesso mi sento depredato del mio tempo e della mia attenzione.
Ecco allora che un ritorno ai blog, più lenti e più riflessivi, lo vedo come una salvezza.
Penso che il valore di un ambiente simile, nonostante le dinamiche io leggo te e tu leggi me, non sia affatto scarso.

21/09/23

Bloccato perché vuoi performare

Diapositiva del mio cervedduh
A volte mi rendo conto di essere bloccato in una situazione paradossale: voglio fare tante cose, ma non ne faccio quasi nessuna.

Non parlo di attività di ludiche o sportive.
Per cazzeggiare son sempre prontissimo!
Ma di quei progetti impegnativi per cui magari varrebbe la pena fare qualche sacrificio.
 
Come dite? Trattasi di blocco psicologico di quando abbiamo troppe opzioni e l'abbondanza ci paralizza. Naa, non c'entra.
È più una questione di... performance.

Praticamente sono ossessionato dal risultato.
Se devo imbarcarmi in qualche nuova impresa, soprattutto visto che il tempo è limitato (come mi manca essere studente...) valuto la scelta sotto la lente del Quanto mi renderà? Sarà remunerativa?
Il piacere dell'attività, in pratica, quasi non lo calcolo. Si riduce tutto a ricchezza, fama, potere.
Ti prego Gold Roger, dammi qualche info in più!

Non so se questa storia del legare attività -> performance -> ritorno economico parta da una reale insoddisfazione o se sia più frutto di paragoni allucinanti con le storie di chi ce l'ha fatta.
Sicuramente, per rivalsa personale, vorrei riuscire a portare a termine diversi piani e credo che tanto basterebbe per rendermi fiero.

Poi però l'internet, dannata fucina di pattume distraente e tentatore, mi propone questi esempi di successo che, soprattutto grazie a progetti digitali, ti portano a guadagnare così tanto da poter stravolgere enormemente (in positivo) la tua vita.
E sarà che anch'io studio e lavoro con gli strumenti digitali, o sarà che ho una particolare propensione nel farmi condizionare, fatto sta che la sensazione di poter sfruttare meglio le mie competenze mi fa chiedere Perché non anch'io? Non ne sarei capace?

19/06/23

Un porto sicuro

Ero stordito.
Così stordito da aver perso di vista uno dei pochi fari che per un certo periodo mi aveva guidato: la scrittura.

Nelle ultime settimane mi è capitato di rileggere, sempre più spesso, le cose che scrivevo qui dentro: più di 800 post dal 2012 a oggi.
Riscoprirmi in vecchie parole mi ha fatto capire che forse ho investito tante, troppe energie, in qualcosa di totalmente sbagliato.
Ora vi spiego.

Credo di non essermi mai sentito così soddisfatto di me come quando scrivevo regolarmente qui dentro. Non tanto per le (moltissime) cavolate pubblicate sul blog, ma più per quell'energia febbrile che mi possedeva e mi spingeva a scrivere storie, storie, STORIE, molte delle quali messe anche qui, nella sezione Racconti.
La felicità e il benessere nel poter vedere un racconto materializzarsi nero su bianco, dopo essere nato dai pensieri confusi del mio cervello, erano meravigliose e oggi... beh, mi mancano!

Probabilmente tutto è cambiato da quando ho iniziato a lavorare.
Sono diventato indipendente, mi sono preso un'auto, sono andato a vivere da solo e ho studiato e approfondito e conosciuto e fatto pratica di tante cose belle e complesse: digital marketing, copywriting, pubblicità, social, influencer, psicologia, design.
E l'ho fatto usando quell'energia, diluendola pian piano e facendole perdere il suo sapore forte e particolare.

30/12/22

2022 in due minuti

La mia presenza su questo blog è ormai davvero scarsissima. Negli ultimi 365 giorni ho pubblicato soltanto 3 post ma ehi! questo non mi impedirà di chiudere il 2022 alla mia solita maniera.

Dal 2014 in poi non manco un recap, quindi perché fermarsi ora?
Qui trovate 2021, 2020, 2019, 2018, 2017, 2016, 2015 e 2014.
Ecco invece il mio 2022 in soli due minuti:

Gennaio
L'anno comincia a Napoli dove dopo due anni tutta la famiglia del Sud riesce a ritrovarsi festeggiando in allegria il compleanno di nonna. Un saluto speciale e felice che purtroppo sarà l'ultimo.

27/01/22

Io, il Veganuary e la COMUNICAZIONE dei Vegani

Parliamo di me, di dieta vegana e delle stretegie di comunicazione dei vegani.
Funzionano? O sono controproducenti? Uhmm...




30/12/21

2021 in due minuti

2021 agli sgoccioli e quindi. come ogni anno, direi che è il momento di riassumerlo mese per mese!
Se vi va qui trovate (anzi trovo, perché che sti post sono più utili a me) tutti gli altri: 2020, 2019, 2018, 2017, 2016, 2015 e 2014.

Gennaio
L'anno si apre con un proposito: voglio avere un impatto ambientale minore e per farlo cambierò leggermente la mia dieta. D'ora in poi, tutto quello che cucino a casa mia, sarà vegano (sulla mia capacità di rispettare quel TUTTO ora ho molto da ridire).

Ad ogni modo, vai di sperimentazioni culinarie e grandiose prime letture dell'anno, come Spillover, Factfulness e tanta altra bella roba che trovate qui sul Tubo.




Febbraio
Compio 30 anni (che età dimmerda), faccio tanto tennis (meno male si può fare perché qui tra lockdown e virus è tragica) e grazie a un meraviglioso regalo collettivo di compleanno ho finalmente una macchinetta che mi permette di fare dei video decenti.
Ma voi che mi seguite pure su YouTube ve ne sarete accorti, DICO BENE?!



13/10/21

Come comunichiamo il dolore? Poco e male | Parole di Libri

Come comunichiamo il dolore?
Teniamo tutto dentro o preferiamo parlarne? Ne facciamo esperienza o tendiamo a evitarlo?

Prendendo spunto da Pastorale Americana vi racconto la mia esperienza e commento quanto mi avete detto.




21/09/21

Siamo soli e non ci parliamo più: comunicazione e smartphone

Siamo letteralmente ipnotizzati dagli schermi. Poi però, quando alziamo la testa, ci accorgiamo di essere soli in mezzo a un sacco di altra gente sola, tutti in compagnia del proprio amato telefono. 

Che ci sta succedendo? 




16/09/21

La DISPARITÀ DI GENERE dipende dalla forza fisica?

Sul mio canale YouTube inizia una nuova rubrica intitolata “Parole di Libri” che è tutta dedicata, pensate pensate... ai libri!

Originale, eh?

Cosa farò di bello? Che tipo di video saranno?
Allora, diciamo che l'idea è leggervi dei pezzi di romanzi che mi sono particolarmente piaciuti per poi commentarli e invitarvi a discuterne insieme.

In questo primo episodio il titolo che ho scelto è Ragazze Elettriche, e la domanda che ci pone è: ma la disparità di genere dipenderà mica dalla forza fisica?!
Non so voi cosa ne pensate ma in caso fatemelo sapere qui o sul Tubo e insomma, parliamone!



Nel caso foste più comodi c'è anche il podcast su Spotify che inizia oggi con la seconda stagione!

13/05/21

Lettera a un/una diciottenne

Da un po', alle pagine di questo blog, preferisco gli articoli e i podcast di Punto e a Copy e i video su YouTube. Eppure CervelloBacato è uno spazio che non voglio lasciare, perché ogni tanto, come avete visto, mi piace raccontare e raccontarmi in modo, forse, un po' più personale.

Oggi comunque no... non toccherà a me scrivervi. Non ancora. Sarà invece Luca Salvadore, che già ci ha portato con sé a Giacarta nello scorso #OpenMinded, a condividere qualcosa con noi.

Mi ha chiesto di prestargli il blog per una lettera a cui tiene molto, un testo che ha scelto di dedicare a tutti quei e quelle diciottenni a un passo dal fare grandi scelte di vita.  Se vi va di leggere le sue parole quindi, sono felice di ospitarle qui.



Caro/a neo maggiorenne,

ho deciso di scrivere queste righe per condividere alcune riflessioni, vissute su un piano sia personale che di condivisione con i miei conoscenti, relative a quel famoso periodo della vita dove si decide molto del proprio destino, talvolta senza averne i mezzi.  Spesso mancano le informazioni, malgrado l’esistenza del web, o le testimonianze altrui, che tanto sarebbero utili al processo di scelta del proprio futuro.

27/03/20

Famiglia, virus, scienza, futuro

Vorrei riflettere con voi su alcuni temi di questi giorni: famiglia, coronavirus, scienza e futuro.
Ieri leggevo un passaggio di Pornage (un saggio sul mondo della pornografia e della sessualità) che indagava appunto il "sistema famiglia", interrogandosi sulla sua stabilità.

In particolare si evidenziava come la modernità, con internet, social e app abbia reso i legami tra le persone (e non solo quelli) più facili e rapidi da costruire ma meno solidi, tanto che il matrimonio, se e quando arriva, diventa spesso un peso, il fenomeno dei "single a vita" non è così inusuale e i nuclei familiari non hanno più l'importanza e la coesione che si notava 50 anni fa.

Ci ritorno ora, sul tema famiglia, perché nella triste attualità del COVID-19 ha un'importanza notevole, non solo per i molti nuclei che si disgregano a causa di perdite improvvise, ma anche perché la diffusione e la mortalità del virus sembrerebbe variare da nazione a nazione anche per il differente modo di vivere la famiglia (stendiamo un velo pietoso invece su come vengano raccolti e divulgati i dati).
Famiglie unite, che condividono la quotidianità con zii, nonni e i bisnonni, si ritrovano a fare i conti con un contagio che non guarda in faccia nessuno; famiglie meno legate e presenti invece, riescono in qualche modo a scamparla, grazie forse all'abituale distanza tra i membri che le "compongono". 

Potrebbe essere un bivio, questo in cui ci troviamo, capace di mettere in dubbio quel senso di aggregazione insito nelle nostre culture? Sarà un futuro più individualista quello che ci aspetta, anche per gli impatti psicologici che avrà quest'emergenza? Sono solo una domande eh, così, per riflettere...


03/01/20

2019 in due minuti

In ritardo di qualche giorno (giusto per non tradire l'andazzo dell'anno appena trascorso) ecco il mio 2019 in due minuti ma proprio due ddue.
Come per il 2014, il 2015, il 2016, il 2017 e il 2018 ecco tutto quel che è successo:

Gennaio
Di ritorno da Napoli e dopo aver festeggiato il Capodanno con gli amici, scappo con Claudiashish in Val di Funes. Ad attenderci passeggiate sulla neve e una pista da slittino di 6km!



Il primo mese dell'anno continua con Sick Note, Lost (oh, non l'avevo mai visto e ad oggi non l'ho nemmeno mai finito) e il meraviglioso Italian Way of Cooking.

Febbraio
Finisco il corso super tostissimo Copy42 di Pennamontata e mi rilasso con un regalo di compleanno eccezionale: i primi 3 romanzi di Harry Potter nelle edizioni illustrate da Jim Kay.

10/11/19

Diamoci una svegliata

L'avete già visto l'epico scontro tra la congresswoman Alexandria Ocasio Cortez e il multimiliardario Mark Zuckerberg?

L'ho beccato parecchie volte su Facebook perché tanti l'hanno ricondiviso tifando fortissimo per la Cortez. Penso sia normale, no?
Lei, così sicura e decisa, giovane e bella e intelligente, ma soprattutto così simile a noi comuni mortali, incalza lui, il robotico e babà ba balbettante businessman che ci ha incastrati tutti e s'è fatto tanti di quei soldi che noi manco in trecento vite potremmo mai vedere.

Insomma è naturale avercelo sulle balle sto Zuckerberg, no? Ed è giusto dare ragione a lei, che sottolinea quel fastidioso problema delle bugie, delle fake news, della verità a cui Facebook non da attenzione, vero? Vero?

28/10/19

Ti piace scrivere? Scrivi!

Non ci si sente da un pezzo ma Ehi, guardate che sono sempre qui! Sì certo, non proprio qui qui, ma più qui e qui. La cosa importante comunque è che sono sempre il solito me.


Oggi, ad ogni modo, torno a imbrattare queste pagine digitali solo per segnalarvi un progetto che anni fa, se ricordate, lanciai proprio partendo da questo blog e che ora, dopo un bel po' di tempo, è rinato sul mio sito Punto e a Copy.

Vorrei credere che sappiate esattamente di che sto parlando, ma ho imparato che qui sull'internet non bisogna dare niente per scontato, e allora via, ricapitoliamo un attimo come stanno le cose e il perché di questo post!

Da circa un annetto ho aperto il sito Punto e a Copy, un luogo un po' più serioso di questo e in cui parlo principalmente di comunicazione. All'interno di questo nuovo sito, una settimana fa, è tornato #RaccontoVolante, un progetto di scrittura creativa e collettiva che, come accennavo poco sopra, avevo tentato diversi anni fa.

Per sapere più nel dettaglio cos'è, come funzioni e chi vi stia partecipando vi basterà cliccare qui. Troverete tutte le risposte e vedrete.

Il motivo di questo articolo perciò è invitarvi a scrivere, perché so che a voi lettori (principalmente altri bloggerz) piace tanto scrivere e raccontare e vedete, #RaccontoVolante vive proprio di questo: scrivere
Se vi andasse quindi di darmi una mano e far decollare tutto questo ambaradàn ne sarei davvero, davvero molto felice. E se volete farvi un'idea di come funzioni prima di cominciare a spargere bigliettini di carta dappertutto ecco qui un video che vi "spiega" il Come e vi racconta il Perché:


Vi aspetto cervelli cari ;)

05/05/19

Un futuro senza spazio, né tempo

L'altra sera cercavo qualcosa di rapido e divertente da leggere e quindi mi sono lasciato ispirare dall'angolo fantascientifico della mia libreria. 
Ad attendermi una quarantina di Urania (parte di una collezione molto più grande) ereditata alcuni anni fa. E allora scorri, sfoglia, cosa leggo, cosa non leggo e alla fine ho scelto Allarme sulla Terra di Robert Blochautore forse più noto per Psycho
Il libro al suo interno presenta due storie: Non c'è più posto per noi e Donne di tutto il mondo.  Tutto sto preambolo solo per dirvi che vi parlerò della prima delle due.

Siamo nel 1997. L'umanità ha conquistato prima la Luna e poi Marte, il dominio sull'energia atomica è ormai cosa scontata e la fame, le guerre, la disoccupazione e le tensioni per credo, razza e disparità sociali sono del tutto debellate.
Sembrerebbe di vivere un'utopia, se non fosse che... manca lo spazio.
Stiamo troppo bene, il numero di persone cresce in modo incontrollato e le soluzioni adottate finora iniziano a mostrare dei limiti. È qui che l'elemento più sinistro di tutta la faccenda si palesa: la dimensione di questo problema è sia fisica che psicologica.

25/03/19

7 anni di blog, ma oggi è tutto diverso

Sette anni fa iniziavo a scrivere qui, su questo blog, raccontando storie e scrivendo quel che mi passava per la testa. Di cose, da quel 25 marzo 2012, ne sono cambiate parecchie...

Oggi la blogosfera è diversa, fatta di blog diversi e dinamiche diverse. Se ne sono accorti in tanti e se ne è scritto e se ne scrive, lasciando traccia di un modo di vivere l'internet che prevede anche momenti di riflessione; un approccio in un certo senso lento, che sembra trovare sempre meno spazio e tempo, come ci ripetiamo ormai da diversi OGGI, tanto che la stessa parola blogosfera suona vecchia, strana, fuori posto.
Blogosfera, blogosfera, blo go sfe ra... boh, ma che vuol dire? Cos'è?

Di blog ne leggevo diversi. C'erano Cyberluke, Patalice (per me Pataliss), Mr. Giobblin, Elisa Drama Queen, Miki Moz(zo), Ale Tredici, Doctor Ci, Kassandra Black, LorenzoGermano Helll'Alligatore, Kara LafayetteEle, Clyo, Ispy 2.0, Pier, Romina Tamerici, Signorina Silvietta, il Moro, Ludo e molti altri.

Ecco: dico leggevo perché non mi dedico più granché a questo mondo. Sbircio ogni tanto, clicco sul link quando mi ritrovo i post sulle bacheche social, e via così, senza impegno.
Molti di questi siti tra l'altro hanno chiuso o non pubblicano. Altri invece sono andati avanti senza mollare, continuando in quel che personalmente reputo un piccolo piacere che per me era anche rituale. Dedicarsi a leggere gli altri, pensare a cosa potevo offrire io, scrivere un pezzo che magari apriva qualche discussione.