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09/02/24

A un passo da una nuova rivoluzione

Credo ci troviamo a un passo da una nuova rivoluzione digitale. Digitale?! Ma che dico? Sarà qualcosa di ancora più potente!

Non so se lo sapete ma è da poco uscito il nuovo Apple Vision Pro, un visore che ci permetterà di vivere nella realtà mista.

Questo aggeggio promette di fare meraviglie ma, conscio di tutte le criticità già emerse con l'utilizzo degli smartphone, che hanno cambiato il nostro modo di relazionarci con gli altri e con noi stessi, non posso che mettere le mani avanti e pormi qualche domanda.

Prima tra tutte: ha senso credere di aver bisogno di vedere di più?
Ne parlo approfonditamente nel nuovo articolo del mio sito Punto e a Copy, quello dedicato al mondo della comunicazione.

Se vi va, lo potete leggere qui: Credere ciecamente al bisogno di vedere oltre



09/10/23

Stupido come un dumb phone

Leggevo, alcuni mesi fa, di questo trend che vedrebbe i dumb phone tornare alla ribalta.
Che sono i dumb phone?

Sono telefoni fatti alla vecchia maniera. Ahhh i bei telefoni di una volta!
Praticamente, pur essendo nuovi di pacca, hanno tastiere fisiche, batterie pressoché inifinite e funzionalità ridottissime: niente app tuttofare ma solo chiamate e messaggi.
Toh, al massimo whatsapp!


So che molti potrebbero pensare che siano una stupidata colossale ma... tra questi molti non ci sono io.
Eh già, perché non nego di averne subito il fascino, e il motivo è che: sono stanco.

Come avrete immaginato, vendono perché promettono un digital detox.
Un detox soprattutto dagli smartphone normali, che ci tengono impegnati ore e ore e ore.
Certo, sti cosi fanno letteralmente tutto e ci risparmiano di utilizzare ventordici strumenti alternativi, ma credo che spesso, la storiella della comodità del tutto in uno, sia una favola che ci raccontiamo per auto assolverci da qualcosa di brutto che ci stiamo facendo:

stiamo riempendo le nostre vite di scrolling e di contenuti, scordandoci che la vita è fuori dallo schermo!

Me lo chiedo spesso a come si stava dagli anni 2000 in giù...

01/10/21

Mi hanno rubato la faccia! Sì, il DEEPFAKE sarà un PROBLEMA

Cos'è il Deepfake e perché a causa sua non sapremo più distinguere un video vero da uno falso?
In questo video provo a immaginare l'informazione del domani. 

Voi cervelli che dite?




11/01/21

Parliamo di creatività? Eddai, su!

Nuovo video e vi parlo di creatività!
Sì ma di preciso come ne parlo, cosa dico, e perché, perché, perché?
(momento delirio, perdonatemi)

Non c'è motivo di farsi prendere dal panico.
In pochi minuti cercherò di raccontarvi cos'è, come funzioni e se sia possibile potenziarla. Et voilà!



28/10/19

Ti piace scrivere? Scrivi!

Non ci si sente da un pezzo ma Ehi, guardate che sono sempre qui! Sì certo, non proprio qui qui, ma più qui e qui. La cosa importante comunque è che sono sempre il solito me.


Oggi, ad ogni modo, torno a imbrattare queste pagine digitali solo per segnalarvi un progetto che anni fa, se ricordate, lanciai proprio partendo da questo blog e che ora, dopo un bel po' di tempo, è rinato sul mio sito Punto e a Copy.

Vorrei credere che sappiate esattamente di che sto parlando, ma ho imparato che qui sull'internet non bisogna dare niente per scontato, e allora via, ricapitoliamo un attimo come stanno le cose e il perché di questo post!

Da circa un annetto ho aperto il sito Punto e a Copy, un luogo un po' più serioso di questo e in cui parlo principalmente di comunicazione. All'interno di questo nuovo sito, una settimana fa, è tornato #RaccontoVolante, un progetto di scrittura creativa e collettiva che, come accennavo poco sopra, avevo tentato diversi anni fa.

Per sapere più nel dettaglio cos'è, come funzioni e chi vi stia partecipando vi basterà cliccare qui. Troverete tutte le risposte e vedrete.

Il motivo di questo articolo perciò è invitarvi a scrivere, perché so che a voi lettori (principalmente altri bloggerz) piace tanto scrivere e raccontare e vedete, #RaccontoVolante vive proprio di questo: scrivere
Se vi andasse quindi di darmi una mano e far decollare tutto questo ambaradàn ne sarei davvero, davvero molto felice. E se volete farvi un'idea di come funzioni prima di cominciare a spargere bigliettini di carta dappertutto ecco qui un video che vi "spiega" il Come e vi racconta il Perché:


Vi aspetto cervelli cari ;)

18/09/17

I Social Media incitano all'odio?

Sarahah è un "nuovo social" che permette di lasciare commenti a qualcuno in modo totalmente anonimo. Ricorda un po' Ask.fm nel funzionamento e con lui condivide la spiacevole comparsa di episodi legati al cyberbullismo. 
Qualche settimana fa, in merito a questa tematica, mi sono imbattuto nello status del blogger Simone Bennati lasciato sul suo profilo LinkedIn. Ve ne incollo un pezzo:

Ogni volta che sento dire che la causa di fenomeni come il cyberbullismo e l'incitamento all'odio sono i Social Media, cerco sempre di riportare il discorso ad una dimensione più "essenziale".

I Social Media, così come le automobili, i tagliaerba o i coltelli da cucina sono solo degli sturmenti, i quali non hanno alcun potere decisionale, né un proprio spirito di iniziativa.

Se quindi, qualcuno utilizza uno di questi "aggeggi" con l'obiettivo di ledere il prossimo, la responsabilità è soltanto sua, non certo dello strumento che ha scelto. [...]

Un punto di vista sicuramente condivisibile ma che, anche già a primo impatto, mi ha lasciato una strana sensazione rispetto all'esperienza diretta che ho (e abbiamo) dei social, soprattutto perché...

22/06/17

Perché gli idioti diventano virali?

"Ed ora puoi tornare ad essere te stesso anziché un personaggio bidimensionale con una stupida frase fatta" [Lisa Simpson - ep. Bart diventa famoso]

Ringraziamo Filippo Ferraro per lo spunto simpsoniano


Questa frase veniva pronunciata quando il tormentone Non sono stato io! aveva smesso di piacere alla gente. 

Ricordate l'episodio? Bart, dopo aver distrutto la scenografia di uno spettacolo, davanti agli spettatori esclamava d'impulso:" Non sono stato io!"
Ecco allora scattare, senza alcun motivo in particolare, l'improvvisa ilarità dei presenti, che da quel momento avrebbero reso una celebrità sia lui che il suo sketch.

Ma perché ho iniziato questo post citandovi Lisa Simpson?
Perché alcune settimane fa mi sono imbattuto in un video che ha ottenuto milioni di visualizzazioni e interazioni. Un filmato senza alcunché di notevole che ha portato il suo giovane autore a diventare una vera e propria star, con tanto di videoclip musicali e invitate in discoteca.
Questo qui:

30/03/17

Odio a prima vista

Io odio la gente.
Sul serio.
A volte ad esempio provo un disgusto viscerale per quei SottùttoIo che manco Hermione Granger al primo anno di Hogwarts. 
Prime donne bardate di charme capaci di portarvi sul carrozzone dei vincitori, salvo poi finire tutti insieme giù per un fosso. Insopportabili.
E poi vabé, ci sono un sacco di altre categorie di persone che mal sopporto, ma state tranquilli, che l'idea per questo articolo non è di sicuro fare la hit parade del mio disagio mentale. Arriviamo al sodo dunque.

16/03/17

Leggere un blog? Richiede troppo tempo

Oggi parliamo del legame tra social, blog, scrittura e lettura
Mmm sento già lo sfrigolio dei gomiti che cedono, intenti a sorreggervi la testa addormentata...
L'idea mi è arrivata da un paio di articoli letti in questi giorni. 

Il primo, pubblicato su PambiancoNews, parla di come si sia evoluto, negli ultimi anni, lo stile delle blogger più famose d'Italia, evidenziando quanto testi e aggiornamenti, nei loro siti, siano lentamente spariti, in favore di contenuti visivi e interventi massicci (e più brevi) sui social.
Il secondo, postato ieri sul blog Silverfish Imperetrix, focalizza invece l'attenzione sul pubblico, catturato dalla velocità folle del web e poco propenso a soffermarsi in letture che gli rubino più di 10 secondi di vita.
Due angolazioni per vedere il medesimo problema.

Che poi... qual è il problema?
Dove sta l'elemento fastidioso, antipatico, pericoloso, in questo quadro?

09/03/17

Il reato di design

Conoscete Marcantonio Raimondi, il "papà" della pornografia? No?

Ecco, nemmeno io sapevo chi fosse prima di imbattermi nel singolare motivo per cui fu arrestato nel lontano 1524. 
La sua colpa fu, in un certo senso, l'aver commesso del "design". Sì lo so... che cavolo significa?

Facciamo un po' di ordine, suvvia!
La vicenda, citata nelle primissime pagine del saggio Critica portatile al Visual Design, viene raccontata per spiegarne uno dei concetti cardine, e cioè che un artefatto di design non esiste in un originale, ma nelle sue copie
Parlare di originalità e di copie significa anche parlare di arte legata alla sua diffusione di massa. E dato che l'arte è prima dispensatrice di pensieri e idee, talvolta persino rivoluzionarie, viene da sé, per qualcuno, ragionare tirando in ballo parole come controllo, ordine e perché no, la sempreverde repressione.

20/02/17

Fare un "Inception"? Più facile del previsto

Nel film Inception l'eroico Di Caprio deve scendere nel sogno del sogno del sogno per riuscire a impiantare una semplice idea nella testa di un povero pollo. Oddio... pollo è un parolone dato che il suo inconscio è armato di bazooka ma ok ok, non è questo il punto! 

La realtà è che, secondo la ricerca, impiantare idee, o meglio ancora falsi ricordi, è piuttosto semplice e molto spesso lo facciamo anche da soli.
Roba che a saperlo prima Leo si sarebbe risparmiato il rischio di rimanere un vegetale a causa di una moglie psicopatica.

06/02/17

Leggendo questo post la vostra mente divagherà per il 30% del tempo

Non so se capita anche a voi, ma spesso mi ritrovo nella via di casa e penso, con una buona dose di sconcerto:
"Ma chi cavolo ha guidato fin qui?!"

E' come un'improvvisa presa di consapevolezza, un risvegliarsi da fantasie ad occhi aperti che tutto avevano a che fare tranne che con la guida. E a quel punto ci si domanda:
Chi si è fermato al semaforo? Chi ha rispettato le precedenze alle rotonde? Chi era alla guida se io sono arrivato nella mia testa soltanto adesso? Boh, ma intanto paga la multa!

Leggendo un interessante manuale di graphic design, in cui sono riportati moltissimi studi sui modi in cui le persone pensano e agiscono, mi sono imbattuto nel termine Mind Wandering, che descrive esattamente questo fenomeno.

05/12/16

Il tempo della politica social

Il giorno dopo il voto mi trovo ancora una volta dalla parte dello "sconfitto". Come per le trivelle intuivo già come sarebbe andata a finire, ma il mio , nonostante il forte clima d'opposizione respirato nell'internet, l'ho voluto dare lo stesso e a maggior ragione, perché ritenevo fosse la cosa più giusta.

Il mio pensiero di oggi comunque, è riassunto qui da Bob
Non voglio parlare delle ragioni della mia scelta comunque. Se siete cervelli intelligenti (e do per scontato che lo siate) saprete che qualcuno può avere un'idea diversa senza per forza essere un coglione. Volevo però spendere due parole nate da quest'ennesima esperienza di confronto politico social. 
Un ambiente che, personalmente, un po' mi spaventa. Vi dico le mie (personalissime) impressioni.

Il rammarico più grande per me è stato il non poter discutere mai, e sottolineo MAI, in maniera serena e pacata delle ragioni del Sì e del No. Si è creata, qui sul web, una tifoseria da stadio che ha azzerato ogni possibilità di dialogo, portandomi a zittirmi ogni qual volta si iniziasse a parlare. Per non venir travolto dalla valanga di insulti, pesantezze e idiozie già viste e riviste, ho preferito non dire quasi mai cosa pensassi.
Perché era incredibile la sicumera di chi aderiva al No, insinuando nell'avversario a favore del Sì una sorta di deficienza cognitiva o di oscura collusione coi poteri forti. E di pari passo era anche l'altro fronte, con la spocchiosa formuletta dell'analfabetismo funzionale, sempre sulla punta della lingua, pronta ad essere sganciata come una bomba per radere al suolo dall'alto di un piedistallo ogni possibilità di ribattuta.