01/10/23

Leggere e scrivere un blog oggi

Da circa un paio di mesi sono tornato a leggere quel che si scrive sui blog.
Molti di quelli che seguivo sono inattivi o spariti, quindi mi sono un attimo dato da fare per scovarne di nuovi e capire che aria tirasse.
Non so se sia dovuto alla mia ritrovata voglia di riprendere questo spazio anche per scrivere, ma l'impressione è che questa parentesi digitale di scribacchini, recensori e pensatori sia molto attiva!

Anni fa, quando pian piano abbandonai la blogosfera, si parlava moltissimo di come i social avessero distrutto tutto. Pochi lettori, poca interazione, poco interesse. Questa tesi in verità l'ho intravista anche negli ultimi giorni, ma non sono per nulla convinto che la situazione sia ancora così.

Credo invece, e lo dico da persona che di mestiere fa il social media manager, che lo strapotere dei social e la loro moltiplicazione incontrollata stia disorientando e stancando la gente. Io stesso mi sento depredato del mio tempo e della mia attenzione.
Ecco allora che un ritorno ai blog, più lenti e più riflessivi, lo vedo come una salvezza.
Penso che il valore di un ambiente simile, nonostante le dinamiche io leggo te e tu leggi me, non sia affatto scarso.

Che poi, breve parentesi, anche il io leggo te e tu leggi me, se fatto con criterio e onestà, ovvero costruendosi una community di blogger che davvero ci interessano, è assolutamente utile e divertente. In pratica è l'equivalente di creare amicizie o seguire persone sui canali social.


Dicevo: credo sia un ambiente di valore perché ci fa recuperare la nostra attività cerebrale. Ci vuole infatti più impegno per scrivere qualcosa, più tempo per leggere e comprendere i contenuti altrui, e poi c'è bisogno di maggiore attenzione per interagire. Evitiamo, insomma, quel frullatore di input ultra rapidi che la maggior parte delle volte ci vede come utenti passivi.

L'unico dubbio è: come si fa a promuovere, in modo efficace e genuino, la blogosfera a chi non la conosce? Come si attirano nuove persone in questo sistema, invitandole non a seguire un singolo blog o lo specifico articolo di un blogger, ma ad essere attive nella creazione di contenuti (rimango sempre convinto dell'utilità della scrittura lenta e ponderata in contrapposizione alla storia veloce e al tweet) e nella partecipazione a una sorta di comunità?
Perché ho l'impressione che tutto il discorso fatto valga solo per chi un blog ce l'ha e questo ambiente lo ha già conosciuto. E tutti gli altri?

Mi lascio e vi lascio con questa domanda. La cui risposta, magari, non è nemmeno così necessaria. Potreste dirmi Chissene di portare nuova gente nella blogosfera!
Sarà anche così, ma per me è un peccato.

55 commenti:

  1. Essere se stessi credo sua l'unica risposta valida per continuare a percorrere il cammino intrapreso nei blog che sia da molto o da poco tempo. Coraggio? Ne ho sempre avuto fin da quando 12 anni fa mi buttai nella mischia. E continuo a pensare che scrivere perché ci piace farlo sia il modo giusto. A presto, torno a salvarti sul mio blog roll.

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    1. Grazie Mariella e bentornata ;)
      Sono d'accordo, onestà e piacere di farlo devono stare al primo posto. Io per diverso tempo non avevo più voglia. Ora pian piano ci sto ritrovando gusto.

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  2. L'unica è fregarsene e andare avanti... lo faccio dal 2007. Nessun risultato eclatante, ma sono ancora in giro.

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    1. Uhmm forse mi sono spiegato male, non so. Non volevo intendere che vorrei vedere più risultati, interazioni ecc. Intendevo solo che non mi pare un ambiente così in rovina come leggo in giro. E che anzi, potrebbe essere un buon posto per chi vuole staccare un po' dai social.

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    2. va bene, ma (e spiego il mio punto di vista) andava meglio quando leggere un blog era una esperienza che a molti internauti succedeva normalmente... essere visti oggi da un gruppo di appassionati piuttosto ristretto è meglio che niente, ma non è il massimo.

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    3. Capisco, sìsì. Io voglio essere ottimista. Secondo me, magari con una piccola spinta, c'è modo di far riscoprire questi spazi. Vedremo ;)

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  3. Dal 2005 porto avanti il mio blog... non so nemmeno come mai a volte passino ancora a leggermelo e pure a commentarlo (fa piacere sia chiaro, ma mi stupisco ogni volta) misteri.
    ^__^

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    1. Dal 2005 è un sacco di tempo. Sono tanti contenuti, quindi qualcosa, magari anche involontariamente, devi averlo posizionato su google. Questo sicuramente ti porterà visite inaspettate. Aggiungi poi che se sei abbastanza attiva sui blog altrui, in 18 anni hai avuto tempo di rimanere impressa :)

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    2. Gli attiragoogle... effettivamente mi sa che mica tanto involontariamente.
      Chissà quante ne ho combinate scribacchiando... meglio non saperlo.
      ;-)

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  4. Per attirare nuovi lettori nella blogosfera bisogna comunque passare "sui social", condividere il proprio lavoro del blog su quei canali e sperare che qualcuno voglia approfondire. Quel qualcuno un domani potrebbe diventare un nuovo blogger, chissà, ma non è detto, la creazione di contenuti non è per tutti.

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    1. Tutto giusto. Ma è un percorso molto lungo e sinceramente non credo proprio funzioni. Ci vorrebbe più un modo per presentare tutto il sistema come un'alternativa ai social. Della serie "Guarda che puoi usare internet e fruire contenuti (ma anche crearne) in modo più sano e stimolante". Ma più facile a dirsi che a farsi😅

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  5. Effettivamente prima dell'introduzione di FB i blog erano tanti e c'era la possibilità di creare una piccola comunità di "affini". Mi auguro che tu abbia ragione circa la possibilità di un ritorno a questa modalità espressiva e comunicativa. Spero nel pentimento di chi ha abbandonato e nella voglia di dar vita a ambienti virtuali originali e non autoreferenziali. Il fatto che tu sia ritornato qui forse è un indice di qualcosa che sta cambiando:) Buona giornata!

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    1. Nel ritorno di chi ha lasciato ci posso sperare anch'io. Sempre che rimanga la voglia di scrivere e fruire contenuti. Un'altra conseguenza della stanchezza social può pure essere l'abbandono totale di tutto. Non sai, per esempio, quanto mi tentano i dumbphone. Magari ne parlerò in un post.
      Buona giornata a te ;)

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  6. Di altro strumento "social" utilizzo facebook, ma le modalità e i testi - tranne rare eccezioni - sono completamente diversi dal materiale Blog. Il blog è parentesi riflessiva e un post non si risolve in un quarto d'ora, come su facebook, necessita elaborazione sia da parte di chi scrive che da parte di chi usufruisce, e il publico è quello della blogosfera ovvio, non mi aspetto molte interazioni dall'esterno, di certo più da chi mastica già blog.. ora c'è anche Wordpress che sta rendendo complicate le interazioni con Blogspot.. e questo è un danno, di certo..

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    1. Tra wordpress e blogspot c'è sempre stato un po' di casino, ma pensavo che ormai, nell'anno domini 2023, le cose si fossero risolte!
      Comunque sia sì, sono due trumenti diversi con due pubblici potenzialmente diversi. Per questo credo che la via ideale sarebbe proprio far consocere questo sistema senza passare per forza dai social.

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    2. Stanno alzando nuovi muri proprio in questi giorni.. :(

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  7. non so, a me sembra che i blog stiano subendo un declino inarrestabile. La blogsfera ha caratteristiche (tempi di scrittura e lettura lenti e ponderati, ripetitività dei temi trattati (parlo per me), un minimo di cultura e di buona scrittura necessarie) che sono perdenti rispetto ai social.
    massimolegnani
    (orearovescio.wp)

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    1. Forse è come dici, però, dall'altro lato, non vedo nei social originalità di temi trattati (se non nei rapidi meme che si susseguono per via dei trend e che sicuramente lasciano ben poco a chi li "consuma"). Inoltre, tutte le caratteristiche che elenchi, come lentezza e ponderatezza, credo non siano per forza perdenti. Sicuramente lo sono state, è innegabile, ma io stando molto sui social per lavoro, avverto proprio un malessere generalizzato dato esattamente da velocità e quantità. Mi pare insomma che le persone si stiano un po' stufando e anche ammalando, tra confronti impossibili, aspettative da soddisfare e povertà contenutistica.
      Forse non sarà la blogosfera (più che altro perché è difficile farla conoscere), ma penso che arriverà un nuovo modo di intrattenersi. Più lento e riflessivo. Perché ce n'è bisogno. Forse non sarà per tutti, ma vedremo.

      Benvenuto da queste parti comunque! ;)

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  8. È una riflessione interessante, e noto che negli altri commenti si perda un po' il punto (fammi fare polemica). Che si stesse meglio (quando si stava peggio?) prima sui blog è un dato di fatto, e che il blog abbiano subito una battuta di arresto, più che un declino, direi idem. Le nuove generazioni, nate con i social secondo me sono quelle meno facili da avvicinare a questo mondo, soprattutto nella creazione di contenuti da zero. Forse è più facile con chi è "poco" social e chi magari c'era nell'epoca d'oro dei blog ma non li conosceva/utilizzava.
    La mia esperienza (e per questo parlo di declino) è che i blog continuano a funzionare (in soldoni, fanno visualizzazioni, a meno che davvero non crei contenuti super cheap, con zero occhio a quello che può interessare fuori e a google) e che dai social possono arrivare interazioni. Secondo me non resta che aspettare e vedere se un bisogno di maggiore calma si tradurrà in nuovi blog.

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    1. Forse hai ragione, aspettiamo e vediamo.
      Che poi mi hai fatto venire in mente che bisogna fare una puntualizzazione: qui noi intendiamo blog personali, non blog intesi come siti che parlano di argomenti specifici. Il tuo direi che potrebbe essere una via di mezzo?
      Lo dico perché per i blog verticali su un argomento, credo invece ci siano sempre enormi possibilità. Io su Punto e a Copy, dove parlo di comunicazione e copywriting, credo di avere molte più possibilità di pubblico e views rispetto a qui. È chenon lo intendo come un blog, ma proprio come un sito su un argomento/servizio.

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    2. Intanto scusami, il commento di ieri è lungo e sconnesso, ma ero davvero stanco.
      Per il resto, è una riflessione che faccio da sempre, quella fra blog personali e siti a tema, perché anche io non so definire il mio blog. Il mio intento è quello di creare un blog con personalità, ma ho asciugato molto gli articoli su aspetti personali.
      Forse, proprio la voglia di esporsi, porterà ad un ritorno dei blog personali, d'altronde molti sui social fanno questo, parlano del sé

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    3. Tranquillo, si capiva non preoccuparti ;)
      Sì, concordo con quanto dici comunque. Potrebbe essere una nuova tendenza. Sarà solo da capire se ad esclusiva di chi questo mondo lo conosce già.

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  9. IL blog lo considero un diario, sul quale affido le mie riflessioni. Mi aiuta perché scrivo sinceramente quello che penso. Sono anziana e la fragilità mi accompagna ma il desiderio di vedere un mondo più equo non mi abbandonerà mai! Grazie della tua visita e del tuo commento che mi ha fatto molto piacere.

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    1. Benvenuta da queste parti!
      Sì, hai centrato un punto importante. Blog intesi comunque come diari o spazi dove condividere passioni e riflessioni personali. Il mio discorso vale per questa tipologia di blog. Perché gli altri, quelli verticali su un argomento, li tratterei più come siti web tematici, e penso che quelli vadano bene sempre (poi chiaramente dipende dalla bravura nel presentare i contenuti e nel posizionarli sui motori di ricerca). Ma è tutto un altro mondo. Non volevo annoiarti ;)

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  10. Parto proprio dal do ut des che anch'io non vedo e non vivo in senso negativo: ci si conosce anche così; l'interazione comincia sempre da uno scambio iniziale. La blogosfera, poi, va indagata: navighi per trovare contenuti che trovi interessanti e ti soffermi più di quanto accadrebbe in un social di immediata e veloce fruibilità. Per questo penso che non possa mai tramontare l'era dei blog: alla fine le persone cercano concretezza e questa può essere offerta solo da chi elabora un pensiero complesso e completo lontano dalle logiche del "mordi e fuggi", prerogativa delle piattaforme social.
    Farsi conoscere è un po' più difficile: pubblico i link ai post del mio blog su facebook, ma non so quanti capiscono che ho uno spazio virtuale tutto mio che esula dalle condivisioni rapide del social. Confido in un sottobosco che naviga e certe volte si ferma a dare un'occhiata. Ma poi, in generale, scrivo perché qualcuno mi legga, certo, ma non ne faccio il fine principale della mia attività.
    Intanto, per esempio, sono contenta di averti conosciuto!

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    1. Piacere mio, Marina, e benvenuta da queste parti!
      Direi di sì comunque, qui c'è più concretezza e lentezza. Più spazio per far maturare pensieri e iniziare dibattiti e scambi che non siano per forza avvelenati. Inutile dire quanto invece sia tossico l'ambiente social, molto spesso. Lo vediamo ogni giorno.
      Ad ogni modo mi fa molto piacere, per esempio, vedere quanti bei commenti siano arrivati sotto a questo post, segno che, evidentemente, c'è davvero la voglia di prendersi un po' di tempo per scrivere (nel mio caso), leggere e chiacchierare. Anche in un ambiente "vecchio" come quello dei blog.

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  11. I contenuti dai quali siamo investiti sui social sono mediamente di bassa qualità e altamente casuali, si fatica a focalizzarsi su un argomento, ovvero c'è tanto cazzeggio.
    Perfetto se vuoi spegnere il cervello per qualche minuto, o se sei in cerca di una rissa da bar ma senza finire in pronto soccorso ;-)

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    1. Già. Non tutto tutto ma la maggior parte dei contenuti è così. Per ora le risse le ho evitate per fortuna ;)

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    2. Occhio che non sai mai chi puoi trovare in un vicolo buio! :D

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  12. La diversità delle persone si manifesta anche nella diversità del loro esprimersi e comunicare e dei mezzi col quale lo fanno.

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    1. Certo, non ci piove. Ogni mezzo porta con sé un contesto poi, e quindi le sue dinamiche relazionali ed espressive.

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  13. Sono tornata al blog per i tuoi stessi motivi. Credo ci sarà un ritorno alla blogosfera in generale, un ritorno alle origini che vuole essere anche un ritorno al prendersela con più calma, lontano dalla frenesia dei social. Non che facciano male! Sui social ci sono anch'io e ci rimarrò, però un blog consente degli approfondimenti che in un Reel, per esempio, sono impensabili.
    Lanci tuttavia una domanda curiosa: come promuovere questo mondo a chi non l'ha conosciuto? E io mi domando: ma chi non l'ha conosciuto, avendo poi modo di conoscerlo, avrebbe interesse a rimanerci?

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    1. Eh... temo non ci sia una risposta facile a queste domande. Mi sa che dovremmo aspettare un po' e vedere intanto se troviamo il modo di far arrivare nuove persone e poi capire se restano :)

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  14. Non so... Io ho ha avuto periodi che scrivevo tutti i giorni poi ho abbandonato per tornare una volta ogni tanto, e ora scrivo solo quando mi va. L'unico appuntamento fisso è il Sabato in Filosofia dove posto pensieri di altri riguardo la filosofia Theravada.
    Non vado a cercare nessuno e come ho scritto nei moduli dei commenti, il dare per avere con me non funziona. Infatti sono pochi quelli che interagiscono. Ma va bene così, anche io leggo ma molte volte non commento. In verità considero che un commento giusto per dire non ha nessun valore, almeno per me. Se non no nulla di interessante da dire io non scrivo nulla, immagino che sia così un po' per tutti. Questo ovviamente vale solo per me! 😉

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    1. Sono d'accordo. Anch'io (anche se ora sono stato assente da questo mondo per anni) solitamente commento solo se ho qualcosa di sensato da condividere.
      Per i periodi di lontananza dalla scrittura condivido. Almeno quella sui blog. Infatti qui ci son tornato pian piano da qualche mese, se non settimana. L'importante è non fare le cose contro voglia.

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  15. Provo a dire la mia, da blogger ormai vecchio 😅🤣
    La blogosfera non è più quella di un tempo, giustamente e meno male: è evoluta, e non poteva che essere così.
    I tempi d'oro li abbiamo vissuti, i social non c'erano o non erano così strutturati, oggi i blog sono diversi e anche la community.
    Restano tante cose da capire. Vero che prima era come un circolo di amici, si stava bene a seguirsi. C'era tempo e anche le dinamiche non ci avevano ancora stritolati. Poi qualcosa è cambiato.
    Non si può prescindere dai social se si ha un progetto da portare avanti, io stesso sono molto attivo lì e se non fosse per FB penso che avrei tre volte in meno di contatti.
    Il mio blog è cresciuto a dismisura come visite e proposte, è calato come commenti dei bloggers in sé... un dato di fatto. Secondo me fa parte dell'evoluzione anche questa, di pari passo con la vita (oggi per me è impossibile leggere gli altri, non ho proprio tempo, e di conseguenza gli altri non mi leggono quasi più, ma sono letto da chi è interessato agli argomenti proposti).
    Ultima cosa, penso che un sito o un blog sia ancora l'unico modo per proporre online un articolo complesso, completo, corposo e culturale.
    Non per nulla devo ringraziare il mio blog se oggi lavoro nell'editoria
    Bentornato!!

    Moz-

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    1. Mozzo mozzo... sei un veterano ormai! :D
      Capisco bene le nuove dinamiche a cui devi "sottostare", sia per la natura diversa della blogosfera e della creazione/fruzione contenuti digitali, sia per come si è evoluto il tuo spazio.
      Però non credo che blog e siti siano l'unico modo. Di certo sono un ottimo strumento, ma conosco, anche personalmente, content creator che portano concetti anche molto, molto corposi e ricchi, su youtube o in podcast per esempio, riuscendo a mantenere un tempo di permanenza del pubblico assurdamente alto.

      Grazie per il bentornato.
      Finché mi va... ;)

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    2. Sì, ovviamente anche video e podcast ci stanno ma non sono ancora il futuro, come si supponeva. E tranne rarissimi casi veramente top in questo senso, lo scritto conserva ancora la sua accademicità dello "scripta manente", citabile, studiabile...

      Moz-

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  16. Molto è cambiato, ma i blog possono continuare a vivere, integrandosi con i social.

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    1. Sì e no. Ormai questa convivenza social/blog c'è da anni. Anzi, se proprio dobbiamo dirla tutta, i nuovi social come Tiktok non hanno nemmeno la possibilità di portarti "fuori", verso un sito. Si rimane lì e basta.
      Per questo penso che non sia necessaria e credo che la stanchezza data dai social, presto o tardi, riporterà la gente a trovare qualcosa di più lento e ricco.
      Staremo a vedremo! :)

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  17. Leggo da anni blog e interagisco attraverso commenti,ed effettivamente è come dici ,restano sempre uno spazio più concreto e riflessivo .A mio modesto parere al uni cambiamenti sono avvenuti perché alcuni blogger hanno tentato ,invanamente se vogliamo , di convertirli in social tipo facebook aventi lo stesso effetto risonanza.Brutto a dirsi ma raccogli quel che semini...e la sporadicità di qualche commento anonimo fuori luogo è diventato un alibi per additare comportamenti di certo malsani e che di malsano riportano la stessa tipologia di risposta.Uno scrittore blogger non ci fa molto caso a questo, ma un lettore attento a certe dinamiche comportamentali che di evolutivo non hanno nulla ,riesce a coglierle.... purtroppo.

    I blog non sono mai morti ,secondo me hanno solo bisogno di manutenzione e più amore e onestà per ciò che si scrive, nel corso degli anni ho notato che alcune volte si scrive bene a livello sintattico e di contenuti estraniandosi però sotto l'aspetto umano che tenda a sfociare in una forma di narcisismo che allontana un po il lettore.

    Ben rientrato Davide Cervello Bacato:)

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    1. Dici quindi che tentando di portare il pubblico social qui, ci si è ritrovati anche ad avere a che fare col tipico tenore (molto basso) di commenti che spesso popolano facebook?
      Interessante dinamica. Non ne ho avuto esperienza diretta, ma potrei crederci.

      Riguardo all'aspetto umano posso parlare per me, e ti dirò che questo spazio l'ho sempre usato come un luogo per riflettere, confrontarmi, scherzare, condividere passioni e soprattutto sperimentare con la scrittura di racconti e storie brevi. Da lettore invece, a volte ho noto contenuti che non mi interessano o che ti fanno dire "Ammazza, ma come se la tira questo" ma in genere uso una tecnica infallibile che mi ha sempre garantito ottima serenità: premo la X nell'angolo del browser e non leggo. Fine :D

      Grazie comunque e benvenut*

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    2. Dico solo che non esiste un interpretazione univoca di "blogosfera" e si fa prima a capire cosa non è:). Metto un link ad un altro blog che credo sia stato incisivo qualche anno fa,come nessuno su questo argomento ,se hai tempo e piacere ci dai un occhiata.

      https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&opi=89978449&url=http://ilbuioinsala.blogspot.com/2021/01/chi-deve-leggere-i-blog.html&ved=2ahUKEwiE-87D4-SBAxW3nf0HHYpSD1gQFnoECBYQAQ&usg=AOvVaw3g28YiVClZy3TnWDpXOd7s




      Intanto però il blog non è facebook, per una serie di motivazioni che già attraverso i commenti e nel post stesso sono emersi.
      Ma scusate questo perché ?Questo perché anche i social non sono nati per esercitazioni di vandalismo ,guerre,insulti tra tifosi di calcio e schieramenti politici,foto compromettenti e violazione di privacy , assenza di tutela su minori ed esposizioni come oggetti e trofei .Chi ne ha distorto la corretta funzione anche dei social è sempre la cattiva motivazione che sta dentro e dietro ognuno di noi.D'altronde è la componente naturale della persona che fa uso dell'uno e dell'altro ad interfacciarsi, quando se ne poteva usufruire di entrambi con lo stesso approccio senza spersonalizzare la propria identità , identità tra l'altro che è il comportamento interattivo con cui ci si presenta a se stessi in primis e si confronta con gli altri.Questo è il vero IP e la tracciabilità della nostra anima , non la provenienza o il raggiungimento di questa o quella piattaforma,l'anonimato e il pubblico ,nel bene è nel male questo è ,questo siamo,.Consapevolezza ci vuole e onestà. Quindi la domanda è :vi è coerenza con la propria persona nell'uso di un social come facebook e lo scrivere in un Blog ?Non è che facendo il bullettino su facebook si diventa
      riflessivo su un blog e viceversa...

      Davide tu dici che il blog sia un ambiente di valore perché ci fa recuperare la nostra attività cerebrale ed io son d'accordo ma prima di questo occorrerebbe sempre a mio modesto parere
      rivedere la moralità e l'etica, c'è una perdita di questi due valori,poi ci si può discutere per bene...Io mi sento solo di ribadire che non sono i blog in crisi,ma è il nesso spirituale a farci le spese!
      Grazie a te e buonanotte:)

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    3. Forse sono troppo ingenuo a dare per scontato che ci sia moralità ed etica? Non lo so...
      Vedremo nei prossimi tempi. Ma credo che per il tipo di contenuti che faccio difficilmente attirerò certi fenomeni. Al massimo, come è sempre accaduto, passerò ignorato :)

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    4. Più che ingenuo direi genuino e diretto,nel senso che è impossibile percepire una vita senza morale ed etica ,è integrata già nel nostro corredo genetico , altrimenti l'uomo si sarebbe estinto da tanto,senza possibilità di attingere da una fonte di bene:)

      Forse sono ingenu -a io ,(grazie del benvenut-a :))nel dover e non voler credere che questi valori vengano schiacciati, completamente assorbiti da un azzeramento di emozioni e sentimenti che automatizzano le persone,incapaci di pensare con la dovuta lentezza .Mah solitamente non sono così pessimista e mi chiedo da un po perché?

      Se scrivessi un racconto io adesso ,comincerebbe con questo incipit :Non tutto è perduto,l'attesa in qualche modo riesce a premiare,non possiamo fare alcuna manutenzione dei buoni propositi se manca un "manutentore"scusate vado ad aprire la porta,sta per entrare qualcuno.:))


      Ripasserò,grazie e saluti

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  18. Buongiorno Davide.
    Ho letto con interesse ciò che hai scritto come anche i vari commenti.
    Ho postato qualcosa tempo fa, sul mio punto di vista circa l'argomento da te trattato. Non ho mai creduto nella caduta dei blog, cosa che in tanti hanno invece dichiarato fortemente e mi sono ribellata a quest'idea che da tempo balenava (e lo fa ancora) ovunque sui social.
    Pochi mi hanno sostenuto purtroppo.
    Sono convinta che scrivere in luoghi come blogspot sia importante.
    Non credo che sia fondamentale avere tanti commentatori o lettori, ciò che vale è il nostro divertimento. Se scriviamo perché ci piace raccontare e raccontarci questo ci porta a valutare il blog in sé, come mezzo per conoscere e farci conoscere.
    Se invece pensiamo che siamo bravi e che tutti debbano leggerci perché tali, allora stiamo sbagliando.
    Qui non ci sono gare a chi sia il migliore ed ho visto questo in tanti casi purtroppo.
    Invece, almeno dal mio punto di vista, ho conosciuto persone speciali, colte, intelligenti, capaci, ognuno con la propria identità. Da ognuno di loro ho appreso, conosciuto, ho costruito rapporti, ho sorriso e tutto ciò non si é mai concluso.
    Quindi, forse, il nostro scoraggiamento è dovuto anche al fatto che spesso le aspettative siano errate.
    Per esempio io stessa mi fermo per lunghi periodi ma ciò non è sbagliato. Se non ho cose importanti (almeno per me) da comunicare attendo fino a quando non ne avrò di nuove.
    Certo qualche volta mi sono scoraggiata anch'io. Specie se in un post ci metto tutto l'impegno e poi magari nessuno mi legge o considera. Ma ciò non mi ferma perché mi piace ciò che ho fatto, tutto qui.
    Vorrei che ci fosse più interazione tra noi. Seguo tanti blog che magari leggo, in cui poche volte intervengo, ma che non fanno con me altrettanto. Forse perché magari non mi ritengono alla loro altezza ma ci sta. Io stessa mi meraviglio se trovo persone che intervengono da me e che sono nettamente superiori nelle loro argomentazioni, da sentirmi a volte terribilmente intimidita. Per cui comprendo perfettamente se non ricambiano il mio interesse nei loro confronti.
    Quel che per me conta è ciò che riesco ad imparare io da loro e questo mi basta.
    Mi fermo qui, perdonami se mi sono dilungata troppo.
    Spero si sia capito il mio intento. Per me il blog è il miglior luogo per scrivere e fare ottime conoscenze e non credo sia mai "morto", né mai lo sarà.
    Grazie Davide.

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    1. Ciao Pia e grazie per questo bel commento!
      Io oggi la vedo abbastanza come te: i blog (almeno quelli di questo tipo, quindi personali/diario/che parlano di passioni) come luoghi per scrivere divertendosi e fare conoscenze.
      Da lettore di altri blog poi uso sempre lo stesso approccio: ho un blogroll ricco e lo sfoglio quando ci sono aggiornamenti. Se una cosa mi interessa la leggo, altrimenti non mi sento obbligato. Se poi sento di avere anche qualcosa da dire di interessante, commento, altrimenti non dico nulla. Io così mi sento a mio agio e tanto mi basta. :)

      Invece, ampliando il discorso, capisco chi magari si ritrova frustrato o deluso perché le sue aspettative vengono deluse. Io stesso mi sono trovato in una situazione simile, ma penso dipenda dal modo di intendere il proprio blog e da cosa ci si vuol fare. Io per esempio in un certo momento ho creato contenuti anche abbastanza complessi e ricchi, ma che non funzionavano un granché. Dico questo perché ci tenevo che venissero letti e commentati e condivisi. Ho capito poi col tempo che questo era lo spazio sbagliato, un po' perché CervelloBacato era un contenitore troppo vario di tematiche, un po' perché chi mi leggeva non si aspettava, forse, post di quel genere e quindi io non trovavo il "target" giusto.
      Alla fine che ho fatto? Ho mantenuto il blog come blog personale, appunto parlando di ciò che mi appassiona, condividendo pensieri e scrivendo le mie storie, e ho utilizzato altri spazi (come Punto e a Copy e YouTube) per parlare di quelle tematiche più "professionali" ed avere un pubblico del tutto diverso. Mi era anche più utile come "vetrina" per il tipo di lavoro che poi faccio.

      Ecco, pure io sono andato lungo :D

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  19. A me bloggare piace, lo faccio da tantissimi anni, anche se ho dovuto cambiare "diverse case". E mi piace più di stare su facebook. Tiktok non l'ho mai aperto, non conosco telegram e via così. Solo instagram mi cattura (sono appassionata di fotografia). Ma per il resto, sto meglio qui.

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    1. Continua così. Sono trappole molto spesso. Difficile non farsi catturare... soprattutto da Tiktok, per me.

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  20. Ciao, sono capitata qui per caso e mi è piaciuto questo posto. perché Anche io sono tornata da poco a scrivere, per un lungo periodo (anni) non l'ho fatto più. Ora ci provo di nuovo e non so dove le parole mi porteranno. Spero sarà un bel viaggio. Credo anche io che un approccio più lento e riflessivo sia una salvezza in questo mondo frenetico e fugace. Ciao un saluto!
    Yashal

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    1. Benvenuta da queste parti!
      Ho letto il tuo blog. Hai un modo molto narrativo di scrivere. Sembrano pezzetti di un racconto. Ti auguro di continuare ;)

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  21. Grazie per l'augurio e per essere passato nel mio blog :)

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  22. Ciao Davide! Ho visto che sei passato per il mio blog e mi scuso per non averti risposto prima ma in questo periodo sono un po' indaffarata, quando entro lo faccio giusto per sistemare i post dello speciale di Halloween a cui mi sto dedicando quest'anno. Però ecco... Ci sono! E sono assolutamente d'accordo con te: questi social ci stanno disorientando... Ma già da mò! E meno male che qualcuno se ne sta accorgendo.
    Su questo argomento con me sfondi una porta aperta. Se vogliamo parlarne anche in separata sede trovi la mia mail nel blog :D
    A buon rileggerci!!

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    1. Ciao! Non ti preoccupare, figurati!
      Vedi? Questi dannati social... 😅

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