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28/10/19

Ti piace scrivere? Scrivi!

Non ci si sente da un pezzo ma Ehi, guardate che sono sempre qui! Sì certo, non proprio qui qui, ma più qui e qui. La cosa importante comunque è che sono sempre il solito me.


Oggi, ad ogni modo, torno a imbrattare queste pagine digitali solo per segnalarvi un progetto che anni fa, se ricordate, lanciai proprio partendo da questo blog e che ora, dopo un bel po' di tempo, è rinato sul mio sito Punto e a Copy.

Vorrei credere che sappiate esattamente di che sto parlando, ma ho imparato che qui sull'internet non bisogna dare niente per scontato, e allora via, ricapitoliamo un attimo come stanno le cose e il perché di questo post!

Da circa un annetto ho aperto il sito Punto e a Copy, un luogo un po' più serioso di questo e in cui parlo principalmente di comunicazione. All'interno di questo nuovo sito, una settimana fa, è tornato #RaccontoVolante, un progetto di scrittura creativa e collettiva che, come accennavo poco sopra, avevo tentato diversi anni fa.

Per sapere più nel dettaglio cos'è, come funzioni e chi vi stia partecipando vi basterà cliccare qui. Troverete tutte le risposte e vedrete.

Il motivo di questo articolo perciò è invitarvi a scrivere, perché so che a voi lettori (principalmente altri bloggerz) piace tanto scrivere e raccontare e vedete, #RaccontoVolante vive proprio di questo: scrivere
Se vi andasse quindi di darmi una mano e far decollare tutto questo ambaradàn ne sarei davvero, davvero molto felice. E se volete farvi un'idea di come funzioni prima di cominciare a spargere bigliettini di carta dappertutto ecco qui un video che vi "spiega" il Come e vi racconta il Perché:


Vi aspetto cervelli cari ;)

05/05/19

Un futuro senza spazio, né tempo

L'altra sera cercavo qualcosa di rapido e divertente da leggere e quindi mi sono lasciato ispirare dall'angolo fantascientifico della mia libreria. 
Ad attendermi una quarantina di Urania (parte di una collezione molto più grande) ereditata alcuni anni fa. E allora scorri, sfoglia, cosa leggo, cosa non leggo e alla fine ho scelto Allarme sulla Terra di Robert Blochautore forse più noto per Psycho
Il libro al suo interno presenta due storie: Non c'è più posto per noi e Donne di tutto il mondo.  Tutto sto preambolo solo per dirvi che vi parlerò della prima delle due.

Siamo nel 1997. L'umanità ha conquistato prima la Luna e poi Marte, il dominio sull'energia atomica è ormai cosa scontata e la fame, le guerre, la disoccupazione e le tensioni per credo, razza e disparità sociali sono del tutto debellate.
Sembrerebbe di vivere un'utopia, se non fosse che... manca lo spazio.
Stiamo troppo bene, il numero di persone cresce in modo incontrollato e le soluzioni adottate finora iniziano a mostrare dei limiti. È qui che l'elemento più sinistro di tutta la faccenda si palesa: la dimensione di questo problema è sia fisica che psicologica.

25/03/19

7 anni di blog, ma oggi è tutto diverso

Sette anni fa iniziavo a scrivere qui, su questo blog, raccontando storie e scrivendo quel che mi passava per la testa. Di cose, da quel 25 marzo 2012, ne sono cambiate parecchie...

Oggi la blogosfera è diversa, fatta di blog diversi e dinamiche diverse. Se ne sono accorti in tanti e se ne è scritto e se ne scrive, lasciando traccia di un modo di vivere l'internet che prevede anche momenti di riflessione; un approccio in un certo senso lento, che sembra trovare sempre meno spazio e tempo, come ci ripetiamo ormai da diversi OGGI, tanto che la stessa parola blogosfera suona vecchia, strana, fuori posto.
Blogosfera, blogosfera, blo go sfe ra... boh, ma che vuol dire? Cos'è?

Di blog ne leggevo diversi. C'erano Cyberluke, Patalice (per me Pataliss), Mr. Giobblin, Elisa Drama Queen, Miki Moz(zo), Ale Tredici, Doctor Ci, Kassandra Black, LorenzoGermano Helll'Alligatore, Kara LafayetteEle, Clyo, Ispy 2.0, Pier, Romina Tamerici, Signorina Silvietta, il Moro, Ludo e molti altri.

Ecco: dico leggevo perché non mi dedico più granché a questo mondo. Sbircio ogni tanto, clicco sul link quando mi ritrovo i post sulle bacheche social, e via così, senza impegno.
Molti di questi siti tra l'altro hanno chiuso o non pubblicano. Altri invece sono andati avanti senza mollare, continuando in quel che personalmente reputo un piccolo piacere che per me era anche rituale. Dedicarsi a leggere gli altri, pensare a cosa potevo offrire io, scrivere un pezzo che magari apriva qualche discussione.

28/12/18

2018 in due minuti

Ormai è tradizione e come per il 2014, il 2015 il 2016 e il 2017, anche questa volta vi racconto il mio anno cercando di farcela in meno di 2 minuti!

Gennaio
L'anno riparte con un giro a Gardaland il giorno della Befana (eravamo gli unici nel parco) e una visita al MUSE, il fighissimo museo delle scienze di Trento. E poi sì... si torna a lavurà!




Febbraio
Ottengo il mitologico tempo indeterminato e raggiungo la veneranda età di 27 anni. Claudishish santa donna mi porta a sorpresa a Venezia, Burano e Murano.


22/11/18

Vivo da solo, lavoro, scrivo e vedo film

Non ci sentiamo da un po', è vero, circa un mese, ma questa mia ennesima sparizione è giustificata perché sono andato a vivere da solo.


Ebbene sì, l'età è quella che è, forse tardi per qualcuno o presto per altri, ma giusta per me, perché ora riesco a mantenermi senza rompere le balle a nessuno. Librerie e scarpiere Ikea a parte, che io e la manualità proprio non ci siamo...

Il mio spirito perciò, da novembre in poi, si destreggia nelle attività di:

Casa, che tra volture, contratti, affitti, pulizie e cucinamenti mi impegna ovviamente un po' di tempo, ma stiamo lavorando affinché le mie prestazioni casalinghe siano sempre più efficaci ed efficienti

25/09/18

È nato Punto e a Copy

Qualcuno di voi se ne sarà accorto una settimana fa, con quel bannerino in movimento lì di fianco che mette in mostra un Cervello in ambiente bucolico mentre finge di scrivere cose al piccì. Altri inceve l'avranno notato dai socialcosi (sempre che mi seguiate, capre maledette!).

Nel caso però non abbiate idea di cosa stia dicendo, ve lo dico pure qui con un post appost'. 
Da lunedì mi trovate anche su Punto e a Copy: non solo un nuovo sito, ma un progetto che sto costruendo da diversi mesi, tutto dedicato alla comunicazione e che mi vedrà sempre più impegnato a produrre contenuti "seri".

Doverose le virgolette, che io di serio non c'ho mai avuto niente e così sempre sarà, nei secoli dei secoli amen. Un "seri" che però si può spiegare coi toni, un po' meno cazzari ma comunque umani, ma anche con l'obiettivo, che non è più soltanto intrattenere, sperimentare, provocare o passare il tempo, bensì informare, diffondere e condividere qualcosa di utile e (magari) interessante.

29/08/18

Postdopo e anteprime

L'estate sta finendo un anno se ne va...

Io la detesto sta canzone.
Il problema è il periodo. Agosto è un mese stronzo: pieno di belle speranze, il caldo, le stelle cadenti, le ferie, il mare, gli amici, e poi arriva verso la fine, con le giornate corte, il fresco, il lavoro (o la scuola).
Sapete, hanno inventato una parola per tutto questo: disgustoso.

Ma non è per parlare dell'autunno e del meteo che vi scrivo oggi, quanto, piuttosto, per aggiornarvi un po' sulle ultime e le prossime settimane.

Vacanze
Da quando lavoro le ferie coincidono ahimè con Ferragosto. Tanta gente, prezzi alti, posti stra pieni, ma meglio di un calcio nel culo, dicono.
Io e la dolce Claudiashish siamo stati a Verona a vedere Calcutta (o a Calcutta a vedere Verona?) a Gardaland a testare il mio coraggio sul Raptor e all'Isola d'Elba in un bed & breakfast eccezionale. Un posto magico, lussuoso, coccoloso, immerso nel verde e pieno di animali (2 pecore, 2 labrador, un'oca, svariate paperelle, galline, galli, oche, un gatto...) tenuto da persone eccezionali che ti viziano come un pascià. Si chiama Podere dell'Imperatore. In caso siate da quelle parti andateci!

27/07/18

Zero. Nada. Niente. Silenzio in sala. L'abbiamo perso.

Amici, cervelli, bacati... 


Avevo detto che quest'anno mi sarei impegnato un po' di più, che mi sarei applicato, che avrei rimediato a quel niente di pubblicazioni fatte nella seconda metà del 2017. Come avrete capito: tutte balle!

Eh sì perché in questo glorioso 2018 si può annoverare ben UN post risalente a marzo e poi basta. Zero. Nada. Niente. Silenzio in sala. L'abbiamo perso.
Filmino amatoriale di me in questi mesi


Non che siano stati mesi impossibili col lavoro, ché lì mi sono preso bene. 
Solo che sono successe altre cose, impicci vari, e quindi su questo povero sitarello è successo Zero. Nada. Niente. Silenzio in sala. L'abbiamo perso.

Il 25 marzo CervelloBacato ha fatto 6 anni. No dico... ci rendiamo conto? SEI ANNI!
Trovatelo voi un blog vivo e vegeto dopo tutto sto tempo. 
Avevo in mente di farvi conoscere un nuovo progetto in cantiere da un po', ma quegli impicci di cui sopra si sono messi di mezzo tipo i vecchi che i cantieri li fissano...

31/12/17

2017 in 2 minuti

Dopo il 2014, il 2015 e il 2016, anche quest'anno merita un mega riassuntone sul blog.
Il 2017 è stato pieno di belle cose, di cambiamenti e di sfide. Un anno che purtroppo, anche per questi motivi, mi ha visto bloggare un po' meno. Capita, no?

Ma bando alle ciance e ritorniamo indietro fino a...

Gennaio
Si ricomincia da dove avevo lasciato, col corso di Web Graphic Design a Padova che durerà fino a giugno. Intanto il primo romanzo dell'anno è Wolf (consigliatissimo, lo trovate qui), mi vedo Arrival, miglior film dell'anno, e mi godo i tramonti invernali tra un pizza di Emanuel sensei e l'altra.


Febbraio
La La Land è incredibile, compio ben 26 anni, si va a insegnare lo snowboard al fratellino anche se qualcuno dovrebbe insegnarlo a me, Il grande elenco telefonico della Terra e pianeti limitrofi (Giove escluso) è il secondo assurdo romanzo dell'anno (lo potete accattare qui) e i nuovi studi mi fanno scoprire che il nostro cervello sta attento al massimo per il 30% del tempo.

Poi il film su Mc Donald's ci ispira tanto che Claudia ne farà una tesi di laurea, e il progetto #MyTesyTelling vede finalmente una conclusione.

31/10/17

Jack O'Lantern: la prima zucca di Halloween

Questa notte, se non state attenti, potreste ritrovarvi un non morto in casa. Che' magari vi piacerebbe pure, tanto ormai si sa che vanno di moda gli zombie, ma c’è un piccolo aspetto che forse non viene adeguatamente considerato: la puzza. Insomma, in teoria dovrebbero avere lo stesso aroma di un sacchetto dell’umido che cammina! Credo che valutando bene la cosa un istinto anti pattumiera vi possa anche venire, no?

Perché comunque vi sto mettendo in guardia? Ma è chiaro: perché il 31 ottobre arriva Jack O’Lantern! Non sapete chi è? Nessun problema, proviamo subito a rimediare spiegando chi sia, cosa voglia, e soprattutto, come tenerlo lontano dalle vostre narici.

Ebbene narra un’antica leggenda irlandese che Stingy Jack, un fabbro ubriacone, donnaiolo, un po’ maniaco e un po’ stronzo col mondo, una sera fosse al bar a bersi alcuni bicchieri. 
La sua nomea di personcina non proprio ammodo attirò in quel luogo un altro simpatico individuo: il diavolo.
”Buonasera Jack, sono qui per te.” gli disse Satana interrompendo la sua bevuta. 
Jack in risposta gli spettinò i capelli con un rutto. ”E tu che vuoi?”
”Sono molto compiaciuto dal marciume della tua anima, e sono venuto a prendermela. Sono il demonio…” sibilò mettendogli la pelle d’oca.

13/09/17

Una bomba atomica non è abbastanza

Una cosa che mi rilassa da morire?

I grandi disastri naturali e le catastrofi. Che siano vulcani in eruzione, terremoti, tsunami, tornado o esplosioni termonucleari poco importa... guardare cotanta distruzione comodamente dal Tubo è un nuovo passatempo che spesso e volentieri mi da la buonanotte.
What the fuck sta dicendo?
Potreste pensare che io non sia del tutto normale, ma d'altra parte davvero volete negare il fascino irresistibile di un tsunami assassino? 
E' un po' come quando da bambini si distrugge qualcosa di bello, tipo il castello di sabbia del tuo amichetto che c'aveva messo tanta cura per tirarlo su e che sfiga vuole sia edificato comodamente a un tiro di schioppo del tuo fettone di cui tu, incuriosito, testi senza tanti complimenti il potenziale distruttivo.
Una soddisfazione, no?

04/07/17

Crash Bandicoot, un ritorno (in)aspettato

Sì sì sto bloggando poco ultimamente lo so, lo so...
Ma facciamo finta che sia perché è arrivata l'estate e io so benissimo che d'estate siete tutti in ferie, che non c'avete voglia di stare al pc a leggere e che (inserire altra frase fatta a scelta).

Comunque sia, in queste settimane di calma prima della tempesta (prima o poi vi spiegherò) sono stato sorpreso da un ritorno molto più che gradito: Crash Bandicoot! E se non sapete cosa sia vi basterà cliccare la "X" là in alto a destra sullo schermo e avrete tutte le risposte che cercate (capre!)
Su Amazzoz lo trovate Qui

Ora, io qui dentro mi ero confessato già altre volte riguardo la mia triste carriera videoludica. Praticamente, con l'arrivo di Xbox 360 e PS3, ho smesso di giocare perché... mi annoiavo. Sì, può sembrare assurdo, ma i videogiochi moderni, per quanto ne apprezzi il realismo, le dinamiche, la cura per le storie e tutte le altre robette di questo tipo, a me annoiano. 
Sono uno di quelli che nel '96-'97 giocava a Super Mario e Donkey Kong col Super Nintendo del cuggino, dato che questo, nel mentre, scopriva il salto tecnologico della prima Playstation.

11/05/17

L'immaginazione serve a fuggire dalla realtà?

Oppure è vero il contrario?
Molto spesso ci viene detto di utilizzare l'immaginazione per staccare dalla routine. Fantasticare e sognare sarebbero cioè attività da svolgere per evadere. Da che cosa, poi, sta a noi sceglierlo in base ai nostri tevvibili tormenti interiori.

In questo contesto perciò pare quasi che la nostra vita sia divisa in due piani nettamente distinti: il mondo vero, fisico e tangibile, in cui ci svegliamo la mattina, andiamo a faticare, mangiamo, parliamo e facciamo tutto quel che s'ha da fare; e quello mentale, popolato da desideri, sogni, paure, turbe, emozioni e via discorrendo. 

Già presentandolo così qualcosa ci suona stonato. La sentite la nota svizzera*

Sappiamo bene che le due divisioni sono una sciocchezza, e ce ne accorgiamo non grazie a saggi di psicologia o contributi di chissà quale ricerca avanguardista, ma semplicemente perché lo sentiamo sulla nostra pelle. Il mondo interiore, ci piaccia o meno, condiziona ed è condizionato continuamente da quello esteriore, in un costante scambio che della divisione lì proposta se ne inpippa alla grande. E' il segreto di Pulcinella, lo so, lo so!
Ma allora perché riteniamo che l'immaginazione serva ad evadere? Perché diamo per vero e scontato questo modo dire, remando contro al nostro intuito?

02/05/17

Bevi Cosmic Latte!

Ce la vedrei proprio bene come campagna di sensibilizzazione contro il consumo di Latte+. Roba da far chiudere il Korova milkbar e mandare in malora l'ultraviolenza dei drughi di Arancia Meccanica.
Meno droga più gusto: Bevi Cosmic Latte!
E Alex sì che s'incazzerebbe di brutto. Ma ok, molti di voi non conoscono il capolavoro Kubrickiano, quindi vediamo di dare un senso a queste poche e già confuse righe.

Il fatto è che Latte+Cosmic Latte hanno un paio di cose in comune.

La prima, è che costituiscono una bevanda assolutamente inesistente. La seconda invece, è che prendendoli in esame il lattosio è una componente di cui non frega niente a nessuno. Del famoso drink cinematografico ci interessa infatti il suo rinforzo dato da qualche droguccia mescalina, mentre per quel che riguarda l'invenzione di Karl Grazebrook e Ivan Baldry, beh... è difficile dirlo. Ma facciamo un passo indietro e torniamo al 2002!

24/04/17

Caccia al mostro

Per radio ho sentito di sfuggita la storia del mostro di Loch Ness, che tra aneddoti, avvistamenti e dicerie mi ha fatto tornare alla mente un vecchio libro sui dinosauri che leggevo da bambino. 
A occupare le ultime due pagine, dedicate alle creature marine, emergeva dall'acqua in tutta la sua magnificenza una specie di colossale "anguilla". Fate conto che un uomo, a confronto, era grande quanto un suo occhio. E proprio a quel mostro, se la mia memoria non ha buchi di sceneggiatura, veniva associata la figura di Nessie, il misterioso abitante del lago scozzese.

Ho fatto di tutto per recuperare l'immagine, ma il libro non si trova, il titolo non lo ricordo e il web non mi è stato d'aiuto. La mia personale ricerca quindi non ha portato alcun risultato, se non quello di farmi sentire come i numerosi cacciatori di mostri che negli anni hanno tentato di svelare il mistero di Loch Ness. 
Li conoscete? Perché non fosse per l'episodio qui sopra, nemmeno io!

30/03/17

Odio a prima vista

Io odio la gente.
Sul serio.
A volte ad esempio provo un disgusto viscerale per quei SottùttoIo che manco Hermione Granger al primo anno di Hogwarts. 
Prime donne bardate di charme capaci di portarvi sul carrozzone dei vincitori, salvo poi finire tutti insieme giù per un fosso. Insopportabili.
E poi vabé, ci sono un sacco di altre categorie di persone che mal sopporto, ma state tranquilli, che l'idea per questo articolo non è di sicuro fare la hit parade del mio disagio mentale. Arriviamo al sodo dunque.

13/03/17

Non credo alla scienza! scrisse da uno smartphone

Non molto tempo fa l'ormai noto virologo Roberto Burioni, divenuto suo malgrado una star dell'internet, scrisse un lungo post in cui sosteneva di come la scienza non fosse democratica, trattando di un problema piuttosto fastidioso e così riassumibile: la gente non si fida più della scienza.

Il perché proprio oggi un discorso del genere sia tanto sentito è facile dirlo. 
Scienza, di Gilberto Corbellini lo trovi cliccando QUI
Il web ci ha permesso di condividere con chiunque le nostre conoscenze, siano esse realmente concrete come colossali baggianate. Non essendoci alcun discriminante per giudicare il marasma di input che ci sta attorno però, se non quello della nostra valutazione personale, ecco che spesso conoscenze scientifiche perdono terreno sotto l'irresistibile appeal delle balle dei cantastorie più abili.

E cantastorie non è un termine usato a caso. Ma per questo, date un occhio qui.

09/03/17

Il reato di design

Conoscete Marcantonio Raimondi, il "papà" della pornografia? No?

Ecco, nemmeno io sapevo chi fosse prima di imbattermi nel singolare motivo per cui fu arrestato nel lontano 1524. 
La sua colpa fu, in un certo senso, l'aver commesso del "design". Sì lo so... che cavolo significa?

Facciamo un po' di ordine, suvvia!
La vicenda, citata nelle primissime pagine del saggio Critica portatile al Visual Design, viene raccontata per spiegarne uno dei concetti cardine, e cioè che un artefatto di design non esiste in un originale, ma nelle sue copie
Parlare di originalità e di copie significa anche parlare di arte legata alla sua diffusione di massa. E dato che l'arte è prima dispensatrice di pensieri e idee, talvolta persino rivoluzionarie, viene da sé, per qualcuno, ragionare tirando in ballo parole come controllo, ordine e perché no, la sempreverde repressione.

20/02/17

Fare un "Inception"? Più facile del previsto

Nel film Inception l'eroico Di Caprio deve scendere nel sogno del sogno del sogno per riuscire a impiantare una semplice idea nella testa di un povero pollo. Oddio... pollo è un parolone dato che il suo inconscio è armato di bazooka ma ok ok, non è questo il punto! 

La realtà è che, secondo la ricerca, impiantare idee, o meglio ancora falsi ricordi, è piuttosto semplice e molto spesso lo facciamo anche da soli.
Roba che a saperlo prima Leo si sarebbe risparmiato il rischio di rimanere un vegetale a causa di una moglie psicopatica.

06/02/17

Leggendo questo post la vostra mente divagherà per il 30% del tempo

Non so se capita anche a voi, ma spesso mi ritrovo nella via di casa e penso, con una buona dose di sconcerto:
"Ma chi cavolo ha guidato fin qui?!"

E' come un'improvvisa presa di consapevolezza, un risvegliarsi da fantasie ad occhi aperti che tutto avevano a che fare tranne che con la guida. E a quel punto ci si domanda:
Chi si è fermato al semaforo? Chi ha rispettato le precedenze alle rotonde? Chi era alla guida se io sono arrivato nella mia testa soltanto adesso? Boh, ma intanto paga la multa!

Leggendo un interessante manuale di graphic design, in cui sono riportati moltissimi studi sui modi in cui le persone pensano e agiscono, mi sono imbattuto nel termine Mind Wandering, che descrive esattamente questo fenomeno.