Nel film Inception l'eroico Di Caprio deve scendere nel sogno del sogno del sogno per riuscire a impiantare una semplice idea nella testa di un povero pollo. Oddio... pollo è un parolone dato che il suo inconscio è armato di bazooka ma ok ok, non è questo il punto!
La realtà è che, secondo la ricerca, impiantare idee, o meglio ancora falsi ricordi, è piuttosto semplice e molto spesso lo facciamo anche da soli.
Roba che a saperlo prima Leo si sarebbe risparmiato il rischio di rimanere un vegetale a causa di una moglie psicopatica.
Roba che a saperlo prima Leo si sarebbe risparmiato il rischio di rimanere un vegetale a causa di una moglie psicopatica.
Ma partiamo dai ricordi.
Quando rievochiamo qualcosa alla memoria ci parte una specie di filmino mentale. Vi ricordate del pranzo di Natale appena passato, sì? Se provaste a raccontarlo oggi e poi, trascorsa una decina di giorni, a farlo di nuovo, vi accorgereste che qualcosa è cambiato.
Questo perché i ricordi vengono "ricostruiti" nel momento in cui andiamo a ripescarli. Sono, in modo un po' semplicistico, dei percorsi nervosi che si attivano ad ogni ripasso. Tornando al pranzo natalizio ecco che la prima volta voi e vostro cugino avete chiacchierato allegramente per tutto il tempo. Dieci giorni più tardi però, visto che vostra moglie nel frattempo vi ha messo le corna, spuntano dal ricordo tanti piccoli dettagli che prima non solo non avete citato, ma che nemmeno ricordavate.
Sì sì quella zoccola stava messaggiando con l'amante, l'avevate beccata!
Sì sì quella zoccola stava messaggiando con l'amante, l'avevate beccata!
Il primo esempio di falso ricordo, quello che ci si fa da soli, è proprio dovuto all'esperienza personale che muta ed evolve. Il contesto in continuo movimento ci condiziona la memoria portandoci a riempire i vuoti con informazioni finte.
Il secondo esempio però, quello dell'inception se così vogliamo chiamarlo, è forse ancora più interessante, perché dimostra come anche altri, consapevolmente o meno, possano distorcere il ricordo che abbiamo di un evento.
La gentile regia ora vi porterà un paio di esempi.
La psicologa Elisabeth Loftus, presidente tra l'altro dell'Associazione per la Scienza Psicologica, in alcuni esperimenti dimostrò in modo molto semplice come il ricordo di un filmato su un incidente d'auto mutasse attraverso pochi condizionamenti.
Dopo aver mostrato il video a due gruppi distinti di persone domandò al primo
"Secondo voi a che velocità viaggiava l'auto quando ha colpito l'altro veicolo?" mentre all'altro
"Secondo voi a che velocità viaggiava l'auto quando si è schiantata contro l'altro veicolo?"
A entrambi poi chiese se ricordassero i vetri rotti...
Accadde che utilizzando la parola schiantata la velocità stimata dal secondo gruppo era maggiore, e più del doppio delle persone rispetto al primo ricordava i vetri rotti.
Sempre in questo campo sono interessanti anche gli esperimenti di Ulric Neisser, che per motivi di spazio non cito ma che potete recuperare facilmente sull'internet.
Secondo esempio è quello della psicologa e criminologa Julia Shaw, che si definisce una vera e propria hacker della memoria, capace di innestare falsi ricordi creando le condizioni per un contesto plausibile. Ciò che fa è portare a confondere la memoria con l'immaginazione. Come?
Un caso è quello di un evento passato legato a un falso micro crimine. Facendo credere all'esaminato di avere informazioni riservate al riguardo, recuperate magari tramite i suoi genitori, racconta del furto e della polizia coinvolta, fornendo informazioni personali anche molto dettagliate. Spiega anche che è normale rimuovere episodi simili ma che è possibile recuperarli tramite un certo training. A quel punto l'innocente, persuaso dalle parole della psicologa, seguirà le istruzioni arrivando non solo a convincersi della propria "amnesia", ma creando quell'episodio tramite ricordi falsi, ma plausibili.
Sorgono un paio di problematiche a questo punto.
La prima, un po' più banale, è che anche se siamo convinti di ricordare bene qualcosa perché ce l'abbiamo ben vivida, è molto probabile sia alterata, in primo luogo da noi. Scrivete oggi cosa ricordate dell'11 settembre 2001, poi riprovate tra un anno e mettete i due racconti a confronto. Fatelo anche qui se vi va. Poi verificheremo.
La seconda, come sottolinea la Shaw, è che in ambito giudiziario le testimonianze hanno un certo peso, e la possibilità di accusare un innocente non è poi tanto remota. Specie se quest'innocente può addirittura convincersi di non esserlo...
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