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23/01/17

Il blog riparte! Siamo pronti?

Miei prodi neuroni!

Il nuovo arrivato in tutto il suo splendor!
Mi sono preso una bella pausa dopo l'ultimo post, lo so.
Ma mi è servita per ricaricare le batterie mentali e soprattutto per dare una bella rinfrescata ai mezzi di cui dispongo. 

Il pc portatile che possiedo, compagno di mille avventure, ormai ha fatto ciao ciao con la manina e se n'è andato, letteralmente, scardinandosi simpaticamente dalla propria base (in pratica lo schermo è penzolante e ogni tot si "spegne").
Il suo sostituto perciò è stato prontamente ordinato per permettermi di rompervi le scatole quanto prima ma... sapete com'è quando le cose arrivano dalla Cina? Beh, ve lo spiego io: è che arrivano oggi!

30/12/16

2016 in due minuti

Facciamo che ormai è tradizione, ok?
Come avvenuto per il 2014 e il 2015, anche quest'anno voglio raccontarvi (e raccontarmi) in soli due minuti tutto l'anno appena trascorso. Vi assicuro che andare poi a rileggere quel che si fa a distanza di tempo risulta veramente utile e "curioso".
Comunque sia, iniziamo tornando indietro a...

Gennaio
Il nuovo anno comincia a Napoli, dove si vanno a festeggiare gli 85 anni della nonna. Comincia la sessione invernale d'esami, guardo The Revenant e mi arriva una proposta irresistibile: tenere 5 lezioni sul blogging a degli studenti del liceo scientifico!

22/12/16

6 blog sotto l'albero

Le feste si avvicinano e ormai manca pochissimo a Natale e alle abbuffate coi parenti. Quindi pensavo che, tra un rutto e l'altro in attesa della prossima portata mentre siete spaparanzati sul divano, magari vi poteva far piacere leggere qualcosa, and so...
Un primo (scarso) esperimento con
Illustrator... e non sapete le bestemmie!

6 blog!
Sì, ho deciso di segnalarvi 6 blog da leggere sotto l'albero durante le vacanze, perché mi piace l'idea di condividere con voi le parole che mi accompagnano ogni giorno. Prendetevi quindi un po' di tempo e andate a curiosare alcuni tra i miei bloggerz preferiti:

Il blog dei nerdz, quello che parla di cinema, di fumetti, di cartoni giapponesi, serie tv eccetera eccetera eccetera facendovi ridere tanto ma anche, perché no, commuovere.
Al di là dei contenuti quello che adoro è il modo in cui li si incontrano. Il caro doc è capace di creare linguaggio nuovo, parole che non esistono, codici che col tempo ogni bravo antrista (i suoi follower) impara e fa propri. E poi magari ci si ritrova tutti a fare il gesto del minollo per salutarsi come si deve!
Lo trovate QUI.

In Direzione Ostinata e Contraria
Il blog di Kara Lafayette, uno nato da non molto tempo sul web, mi ha subito conquistato per una certa affinità col mio CervelloBacato, almeno negli argomenti trattati. Ci trovate un sacco di roba interessante, scritta bene e con un piglio irresistibile.
Lo trovate QUI.

01/12/16

Cose che finiscono, cose che iniziano e altre cose

Questa tendenza a utilizzare la parola cosa un po' dappertutto è veramente orripilante, però non riesco più a farne a meno. Venisse a scoprirlo la prof d'italiano delle medie mi riempirebbe il blog di bestemmie in penna rossa da cima a fondo ma io a quel punto le direi Ehi baby, benvenuta nel mio lonfo!
e allora lei Cosa?
e quindi io A-hà! Beccata!

Cazzate a parte oggi volevo scrivervi due parole in tranquillità per aggiornarvi un po' sui cavoli miei e le possibili svolte e/o colpi di scena di questo posto. Sì lo so, vi è partita la palpitazione molesta a tale rivelazione che in realtà ancora non rivela niente, cosa che in effetti sa un po' di vedo/non vedo, vero?

Comunque... iniziamo dalle cose che finiscono, quelle che, come avrete intuito se siete soliti sprecare il vostro tempo seguendomi sui social 
(ehi, li trovate lì a sinistra, iscrivetevi merde!)
riguardano la fine dei miei studi universitari e la laurea. Ebbene: sono libero! 
Libero dagli impicci degli esami, dai treni di Trenitalia, dalle ansie e dai mal di pancia pre appello orale e dai libri fotocopiati e recuperati a prezzi stracciati rincorrendo per il vicentino e il veronese gente che li vende alla metà della metà del prezzo di copertina ma aggiungendoti quegli appuntini strategici che Ehi te li devi piglià perché con questi io ho preso 30 cioè dai, mettici 5 euri in più fratè daje così brav!
Tra l'altro da ste parti mica parlano così ma quando mai dico io, QUANDO MAI qui siamo aderenti alla realtà? Se la risposta non vi viene siete sulla strada giusta. Il concetto comunque è che sono libero. Bastava una riga Cervello, e checcazzo!

28/09/16

Voglio la neve e se calda anche meglio

L'autunno mi piace. Anche la primavera. Mi sa che sono le stagioni che preferisco. Sanno di promesse, no?

L'aria calda, le giornate che si allungano e i bei tramonti ti dicono che sta arrivando l'estate, che immancabilmente passerai lamentandoti per il caldo molesto e le zoccole che ti succhiano il sangue.
Mentre il sole che cala sempre prima, le foglie colorate e il frescolin' sono lì a dirti che Daje arriva l'inverno e ci si butta dal monte con lo snow!
E poi pure qui: e fa troppo freddo, e che palle sto buio alle quattro di pomeriggio, e perché non nevica, e perché se nevica la neve dev'essere così fredda, non sarebbe meglio se fosse, che ne so... almeno tiepidina?!

Un lamento continuo. Ma che ve lo dico a fare. Lo sosteneva pure la nota filosofa R. P. Campari, no? L'attesa del piacere è essa stessa piacere. Che a sentirla così suona tanto di cazzata ma poi...

26/09/16

Un'idea

Pensavo che certe idee, una volta attecchite, sono davvero difficili da sradicare. I processi con cui queste vivono e crescono, consci o meno, possono diventare un gran bel problema se ci si convince di qualcosa di sbagliato, di una verità che non è vera.

Immagine creata da Esseti
Problema per chi, poi, non saprei nemmeno dirlo. Perché siamo un po' tutti soggetti a giudizio nel momento in cui mostriamo le nostre idee agli altri.
La verità che convince uno allora, diventa per noi giusta o sbagliata a seconda di quanto essa sia d'accordo con la nostra, di verità. E ciò che noi riteniamo vero spesso è frutto nient'altro che di compromessi, dati dal bisogno di venire a patti con la realtà che ci sta attorno. Ma di questo, in qualche modo, ne avevo già parlato qui un po' di tempo fa.

Oggi volevo soltanto mettere nero su bianco alcuni pensieri che mi frullano nel cervello in questi giorni. Ragionamenti che mi portano a tirare in ballo anche Inception, il film di Christopher Nolan che col suo finale "aperto" fa discutere di sé tutt'ora.
Se ricordate, nella vicenda il protagonista Cobb e sua moglie Mal sperimentano vari livelli di profondità del subconscio, costruendo di volta in volta nuove realtà in cui muoversi. E proprio esplorando così a fondo loro stessi accade un imprevisto: lei si sente perduta e non trova più come orientarsi verso la superficie; lui quindi decide di aiutarla innestandole l'idea che quello in cui si trova è un sogno, e che quindi bisogna svegliarsi.

09/08/16

Il ritorno dal Salentu e la mia carriera da Jekobusters

E quanto si stava bene nellu Salentu che ve lo dico a fare? Lu sule lu mare lu ientu, spiagge mozza fiato, casetta affittata con airbnb a un prezzo ridicolo, gelato con la panna, brioches col gelato, burrata, granita al caffè con la panna, le pittule con la nutella ahhhh! E poi il ritorno alla quotidianità, dopo un viaggio di ben 2505km e un'estate che non è ancora finita ma che per me, purtroppo, s'è incasinata di impegni. Ma di questo, ve ne parlerò di sicuro più avanti. Anche se a voi, poi, che ve ne potrà mai fregare non lo so proprio, ma comunque... due parole per riambientarci qui!

Sì lo so. Non molto furbo riprendere a bloggare proprio con l'avvicinarsi di Ferragosto, che tutti sono in ferie, ma tant'è. Dovrò pur passare il tempo libero in qualche modo, no?

Per consolarci in questa triste, grigia e semi deserta città di Vicenza, io e la mia bella ci siamo fiondati al cinema a vedere Ghostbusters, quello nuovo con le femmine, che non è che sia brutto perché ci sono le femmine, ci mancherebbe altro, ma è brutto proprio perché è brutto di suo. Battutine, troppe, che sono molto molto sciocche, e una trama che non porta a nulla di originale. Tutto per "regalarci" un film stupidino con gli effetti speziali che ci piacciono tanto e che si lascia guardare un po' a cervello spento, perfetto per non pensare al mare, le spiagge mozza fiato, la casetta, il gelato con... ok, finiamola. 

20/07/16

Isis, un brand per il tuo terrore

Faccio parte di quella generazione la cui infanzia è stata in qualche modo segnata dall'attentato alle Torri Gemelle. Guardavo i cartoni alla tv e tutto d'un tratto ogni canale mostrava soltanto questo grattacielo fumante appena colpito da un aereo. Poco dopo, ecco il secondo. Distruzione, fiamme, colonne di fumo nero, morte. E impresso nella mia mente di bambino il nome del cattivo che aveva fatto tutto questo: Osama Bin Laden, un volto che in realtà avevo pure confuso con quello di chissà che altro criminale, ma che nonostante questo infestava i miei pensieri nel momento di andare a letto, conscio che quello era l'uomo più cattivo del mondo e che era lì fuori da qualche parte. E mi voleva male!

Sono passati anni dall'11 settembre, sono cresciuto, e ho capito che il mondo non è poi così chiaro come può apparire agli occhi di un bambino. Non ci sono buoni e cattivi. Non è tutto bianco e nero. E le cose non succedono per caso o per la semplice esistenza di persone malvagie perché sì. Eppure all'ennesimo attentato, parola che rimanda sempre e comunque a quel primo nemico, non posso che osservare con quanta facilità alcune persone giudichino gli eventi semplificandoli all'estremo. A volte perché in preda al panico. Molto più spesso, perché condizionate dal brand del terrore più di tendenza degli ultimi tempi: ISIS.

30/06/16

A spasso su The Floating Piers

Martedì, complice il tanto atteso arrivo dell'estate, ci siamo presi una bella pausa dagli esami e dopo due ore di macchina siamo arrivati di buon mattino al lago d'Iseo per andare a visitare The Floating Piers, la passerella di Christo che ormai è rimbalzata su ogni possibile e immaginabile social.
Prima di raccontarvela però vi faccio una domanda: perché questa passerella galleggiante è arte e non una semplice opera d'ingegneria? Cosa la distingue da una qualsiasi altra costruzione? 
E' perché è arancione? Perché galleggia? Perché il lago d'Iseo è un ottimo sfondo? Perché ha un'aura particolare? Perché è gratis? 

Incalzato da questa domanda mi sono svegliato molto (ma molto) presto per prendere morosa, amici e poi via, verso l'avventura! In un paio d'ore siamo al lago e cominciano le bestemmie preghiere per riuscire a trovare parcheggio. Una volta individuato scopriamo la furbata assoluta: gran parte dei parking sono (ovviamente) a pagamento e non permettono di sostare l'intera giornata ma soltanto per un massimo di 5 ore alla volta, e questo vale dalle 8 alle 23. Ciò significa che se uno vuole stare lì tutto il giorno ogni 5 ore deve tornare all'auto per pagare un secondo e un terzo biglietto. A che servirà mai questo stratagemma? Probabilmente, pensiamo, per non affollare la passerella e far sbrigare le persone. Il che ha senso, sì, ma ne hanno pure le nostre parolacce.
Se sentite di posteggi giornalieri a 15 euro da prenotare da casa dunque, fatelo senza pensieri!

13/06/16

La democrazia da tastiera

A me non piace l'idea di una giustizia fai da te, quella che ha tanto l'aria del vecchio (e a quanto pare per molti ancora buono) occhio per occhio dente per dente. La giustizia oggi è (o dovrebbe essere) giusta perché imparziale e non condizionata dai sentimenti che ci ribollono in pancia, da quella voglia impellente di dar libero sfogo a ciò che noi riteniamo sia una punizione equilibrata a un torto subito. E lo dico perché noto che molti, soprattutto sui social, hanno la possibilità di esprimere e mostrare quale sia il proprio concetto di giustizia, di punizione a un atto criminale, e si leggono cose che, almeno per me, sono raccapriccianti. 

Un uomo violenta una donna? La soluzione nella maggior parte dei casi è la castrazione chimica. 
Un ragazzo annega dei cuccioli? Quello stesso ragazzo meriterebbe di essere ucciso per annegamento a sua volta. 
Un ladro ti deruba della tv? Deve morire male, soprattutto se vive in uno di quei campi rom che coltivano delinquenti.

E' indubbio che ci sia un problema col funzionamento del nostro sistema di punizione, reclusione e rieducazione. Quest'ultima parola poi immagino a tanti nemmeno passi per la testa. Rieducare? I criminali devono marcire al buio dietro le sbarre. 
O che quantomeno si abbia una forte percezione del fatto che qualcosa non vada per il verso giusto. Però trovo shockante notare come la democrazia da tastiera, se applicabile al mondo reale, si comporterebbe nell'amministrare un po' di giusta giustizia.

01/06/16

L'indifferenza che ti uccide

Forse avrete sentito in questi giorni della storia di Sara, la ragazza bruciata viva dal suo ex fidanzato, quella che oggi potrebbe essere ancora qui se gli automobilisti a cui aveva chiesto aiuto si fossero fermati o avessero anche solo chiamato il 113. Probabilmente avrete anche letto (e magari dato dei giudizi) proprio di questi ultimi, che comportandosi come degli ignavi o persino degli assassini, si sono fatti bellamente i fatti propri lasciandola sola. 
Ma quante altre volte sono accaduti fatti simili? Possibile che la società in cui siamo abbia creato dei mostri incapaci di agire persino in situazioni tanto gravi?

Il molto discuterne mi ha fatto tornare alla mente alcuni studi fatti durante le lezioni di psicologia sociale, in particolare di quando si era trattato dell'enorme potere che hanno su di noi le situazioni, capaci di innescare in persone perfettamente sane ed equilibrate comportamenti violenti al limite dell'assurdo, ma anche inazione, incapacità di agire di fronte a casi come quello di Sara.
E' chiaro che davanti a esempi tanto inumani sia facile stupirsi e dare giudizi che cercano di svelare il perché di tali comportamenti. C'è anche però chi non si accontenta e vuole vederci chiaro, e tra questi, per esempio, i due psicologi sociali di cui sto per raccontarvi, tali John Darley e Bibb Latané, che già nel 1968 simularono in laboratorio situazioni analoghe.

Scelsero alcuni ragazzi che presso il dipartimento di Psicologia della New York University si sottoposero al test. Dopo aver compilato alcuni questionari, ognuno di loro fu condotto in una stanza differente e collegato a cuffie e microfono. In realtà, sotto osservazione da parte degli scienziati, vi era soltanto una tra tutti i soggetti: Sabina, poiché gli altri prestavano parte a una messa in scena ben costruita e concordata con gli sperimentatori.
Il gioco consisteva nel parlare a turno raccontando dei propri problemi legati al mondo universitario. Tra queste persone, una era designata come vittima, e infatti, dopo il secondo giro di ascolto/racconto, Sabina la sente lamentarsi sempre più intensamente, esprimendo dapprima disagio, e poi vero e proprio malessere, accompagnandosi da imploranti richieste d'aiuto. E' in pericolo di vita.
Il test è per Sabina. Gli altri, ovviamente, non prestano alcun soccorso. E lei però mostra chiaramente un disagio. Si tormenta le cuffie, muove il microfono, si guarda attorno, suda, ha le palpitazioni, si alza dalla sedia, si risiede. Alla fine, però, non interviene.

17/05/16

Certe cose non si possono né dovrebbero raccontare

Ieri sera, durante i nostri esperimenti di scrittura assieme a quella banda di pazzi di Accademia Orwell, si parlava di narrazione priva di barriere morali e pregiudizi, intendendo cioè l'atteggiamento che dovrebbe avere un autore di guardare  la propria storia sotto diversi punti di vista. L'idea insomma è osare, sperimentare, lasciarsi portare dal racconto, anche e soprattutto giocando con elementi che riteniamo intoccabili per costrutti e pressioni sociali che per forza di cose possediamo.

La prendo larga. A un certo punto è stato citato il regista Lars Von Trier e la sua dichiarazione al festival di Cannes 2011

''Hitler lo capisco. Ovviamente ha fatto molte cose sbagliate, assolutamente, ma riesco a immaginarlo mentre sedeva nel suo bunker quando tutto era finito.''

e si è fatto notare come a questa frase tutti si siano indignati, specie la direzione del festival.
Il punto ora non è Hitler. E' un esempio. Il punto è l'atteggiamento dell'autore, ma anche solo delle persone, riguardo un dato storico o un personaggio che è diventato nel tempo una base di partenza e di giudizio su cui ragionare, accusare, additare, costruire, disfare, discutere. Una base da cui nascono linee di pensiero tra le più disparate, ma che resta solitamente fissa.

Von Trier ci gioca. Ma non scherzandoci. La usa per guardare questa figura tanto controversa nella sua parte umana, nel momento in cui è un uomo distrutto che sta per morire. Prova simpatia intesa come condivisone di emozioni e sentire comune. Empatia. 

La discussione utilizzava questo esempio forte per ragionare sul fatto che chi narra dovrebbe avere il coraggio di raccontare e non dire (e dirsi) E' così come penso io e ora te lo spiego. Si invitava quindi a immedesimarsi in situazioni, persone e luoghi visti normalmente in un dato modo, probabilmente superficiale, sicuramente limitato a una delle tante possibilità; e a raccontare una storia, azione non esauribile con lo scrivere ma feconda anche intimamente ascoltando quel che si vive, trovando un buon modo di creare alternative capendo meglio ciò che siamo e abbiamo attorno.

25/04/16

Diamo spazio al Tempo

Parliamo di tempo. Tempo inteso come scorrere cronologico degli eventi e anche come azioni che compongono quegli eventi. 

''People assume that time is a strict progression of cause to affect, but actually, from a non-linier, non subjective point of view it is more like a big ball of wibbly wobbly timey wibbey... stuff''

Mi è capitato di vedere una puntata di Doctor Who intitolata Blink, e in quest'episodio il tema era il viaggio nel tempo. Nell'episodio, ambientato nel 2007, Sally esplorando una vecchia casa trova un messaggio scritto su un muro. Tale messaggio è un avvertimento indirizzato a lei ma inciso nel 1969 da un certo Dottore. Della bizzarria ne parlerà con l'amica Khaty, che gironzolando poi per il rudere s'imbatterà in un essere che la spedirà dritta negli anni Venti.
Da qui inizia un processo machiavellico. Pochi istanti dopo la scomparsa dell'amica infatti, Sally riceverà una lettera scritta proprio da Khaty (morta intanto nel 1987), fatta recapitare tramite un nipote. E in seguito si aggiungerà il ruolo del Dottore, viaggiatore del tempo intrappolato nel '69 e bisognoso dell'aiuto di Sally che...

E' un po' complessa da trascrivere. Il consiglio che vi do è di guardarla. Il punto è che una simile storia mi da l'occasione per discutere del tempo, almeno a livello narrativo, e quindi dei viaggi nel tempo. Questo perché nel caso presentato il tempo appare perfettamente strutturato. Ogni azione, per quanto dettata dal libero arbitrio degli attori che la eseguono, si rivela esattamente funzionale allo schema degli eventi, in modo tale da non far collassare tutto in un tripudio di paradossi.
Ho sempre inteso il tempo e i viaggi nel tempo in due modi possibili, e ve ne parlerò sempre dal punto di vista puramente fantastico/fantascientifico, che qui la scienza credo c'entri poco e niente.

18/04/16

Come costruire una bufala e farci cadere tutti

La scorsa settimana sulla pagina facebook CervelloBacato ho fatto un esperimento postando l'immagine che vedete qui vicino (senza l'aggiunta Tutte Balle!). Non so se conoscete l'effetto fascetta, ma di tale strategia ne ho sentito parlare un po' in giro per blog e ho voluto provare a metterla in pratica a modo mio. Di che si tratta è presto spiegato:

Avete presente le fascette che trovate applicate ai romanzi quando andate in libreria? Quelle che sparano numeroni vantando vendite stratosferiche e riconoscimenti da far invidia pure a The Revenant? Ecco. Un gioco che prevedeva l'utilizzo di fascette finte l'han fatto alcuni scrittori indie coi propri ebook accompagnandoli a cifre stratosferiche, e il risultato è stato che la gente, in barba a qualsiasi buon senso, non si sia assolutamente accorta che tali risultati fossero palesemente impossibili. Mi sono chiesto quindi se non potessi applicare la stessa cosa al mio blog e... tadàà!

L'immagine qui presente è stata creata ad hoc partendo da un header ideato dal buon Cyberluke. Quel che ho fatto è stato semplicemente cambiare un po' i colori, aggiungere una frase ad effetto sotto, con ben evidenziati i numeri 17 e 6, e inventare di sana pianta tre citazioni uscita dalla bocca di personaggi che nemmeno esistono. In meno di cinque secondi chiunque avrebbe potuto controllare un secondo zio Google scoprendo quindi che:

  • 17 milioni di visitatori unici sono una sciocchezza, dato che il contatore visite del mio blog lì in bella mostra ne indica quasi 400 mila (che comunque non sono mica male in 4 anni eh!)
  • gli Oscar di internet non so cosa siano, ma generalmente ci sono gli Oscar del web (conosciuti anche come Oscar della rete) e in ogni caso non ho mai avuto una pippa di niente. 6 nomination inoltre mi sembrano giusto un po' eccessive, e anche questo lo si può scoprire facile facile
  • ''Uno dei migliori blogger della blogosfera italiana'', ''Aria fresca! Meglio di molti sedicenti critici cinematografici'' e ''Satira schietta e irriverente!'' le ho scritte io
  • come per le citazioni, anche i personaggi che le pronunciano non esistono, e difatti Angelino Covallaro è la semplice storpiatura di nome e cognome di un personaggio che ha dichiarato l'esatto contrario di quanto detto lì sopra, mentre il Post on Web e The Blogger Italia lì ho inventati da zero mischiando parole a caso che suonassero vagamente autorevoli

16/04/16

#Referendum17aprile | Vota Sì o spremiti i brufoli

Buongiorno cervelli! L'articolo che segue è scritto principalmente da Lorenzo (un amico attivo nel settore delle energie rinnovabili) a cui ho aggiunto solamente qualche link e nota per permettervi di approfondire gli aspetti più interessanti del suo discorso. Buona lettura!

Ciao a tutti, mi presento: sono Lorenzo, un amico di Davide CervelloBacato.
Quando mi ha chiesto di scrivere qualcosa per il suo blog riguardo il referendum del 17 aprile mi sono subito chiesto perché, visto che il mio parere non può essere autorevole.
Provo però volentieri a dirvi qualcosa visto che l'argomento ambiente mi interessa e penso che non sia mai troppo il tempo che spendiamo per discuterne o per pensarci.
Cercherò di portare una riflessione colloquiale, senza andare a sparare tecnicismi o dati perché come spesso succede possono venire fraintesi. Mi appellerò quindi più al buonsenso di voi lettori.

Trivellareo non trivellare? E' questo il dilemma?
Beh, di fatto stiamo già trivellando, giusto? Quindi per mettere le cose in chiaro questo referendum serve solo a non rinnovare le concessioni ad estrarre da piattaforme già attive entro le 12 miglia nautiche dalla costa. Sarà con i prossimi referendum sociali che si andrà a chiedere il DIVIETO a nuove trivellazioni in tutto il territorio nazionale.

Ora facciamo un passo indietro: 
Siamo tutti consapevoli del fatto che le nuove tecnologie che pensiamo, produciamo ed utilizziamo ogni giorno, necessitano di energia, giusto? Tecnologie che ci devono agevolare la vita, da intendersi ad ampio raggio: si va dalla cara lavatrice all'ultimo smartphone. Sappiamo quindi che da qualche parte dobbiamo costruire qualcosa per attingere ad una fonte energetica, che sia fossile o rinnovabile. 
La vera domanda a questo punto è: ad oggi ci siamo resi conto oppure no che l'estrazione delle fonti fossili ha fatto la sua storia, e che è ormai ora di promuovere innovazione e altre tecniche? Idrocarburi che hanno caratterizzato società e modello di sviluppo del '900 che ben conosciamo e di cui piace tanto lamentarci. Penso che il nesso con guerre e disparità sociali dovute alla corsa all'oro nero sia condiviso da tutti, e mi sento di dire con tranquillità che a tutti non piacciono i conflitti2.
I vantaggi delle fonti rinnovabili sono innumerevoli, anche sul piano della ridistribuzione della ricchezza, oltre al fatto che evitano le emissioni di gas serra e conseguentemente... ok, non mi dilungherei su questo punto. Credo lo sappiate meglio di me...

05/04/16

5 tipi di porno colazione

Vorrei parlarvi della mia insana passione per la colazione nonché per le schifezze che mangio durante questa sagra del foodporn. Io sono uno di quelli che non possono farne a meno e non perché la ritengo il pasto più importante della giornata, ma piuttosto per le porcate che mi permette di mangiare con la scusa del pieno d'energia necessario a incominciare la mattina con la grinta di uno struzzo incazzoso. Yeee! 
Quindi ecco a voi i miei 5 modi di strafogarmi facendo finta che olio di palma e grassi saturi siano solo leggende vegan e che gli spottoni che sto per fare mi frutteranno un sacco di big money. 

Nutella 
e pane, gocciole, pandistelle, fette biscottate e bische fettottate. Poco importa il sostegno, non è un mistero che la nutella stia bene con tutto. 
Sarà quel mix di nocciole, cacaomeravigliao, grasso di balena e colesterolo spalmabile, oppure la semplice cremosità e il sapore che sa di coccole quando si torna a casa dopo una giornata dura come Rocco Siffredi che ti entra nel cuore, fatto sta che Lei mi fa impazzire e resisto dal non divorarla a cazzuolate soltanto perché il mio metabolismo, crescendo, non è più paragonabile a un reattore nucleare fuori controllo.

Cereali Barchette
No! Barchette un par di palle! Questi si chiamano Chocos e io ricordo perfettamente che la pubblicità mi plasmò già alla tenera età di cinque anni o poco più assieme all'orso della confezione che cantava Crocca la mattina solo c'è Chocos, cereale supercioccocroccocioccolosooo... eccetera eccetera e io mi ci ingozzavo e mi ci ingozzo ancora degustandone la ricchezza di ferro, vitamine e folacina (qualunque cosa essa sia) il tutto immerso in un buon cafelatte o in un più semplice ma pur sempre soddisfacente latte bianco e freddo soprattutto quando è estate. Dio mio, quanto vi amo! Comprate Chocos! Mangiate Chocos!

01/04/16

La spada buttò via Menelao vedendo Elena a tette nude

L'avete sentita l'ultima sul candidato repubblicano Donald Trump
No, stranamente non è lui stavolta che ne ha sparata una grossa come una vacca, ma le donne, che tacciandolo di misoginia e non volendolo come nuovo presidente Usa si sono inventate Vote Trump, Get Dumped, uno slogan che è il preludio di un oscuro e terribile... sciopero del sesso! Uomini ammeregani, scegliete bene! Volete amare Trump o le vostre donne? Perché finché il carismatico Donald non sarà sconfitto voi vi ritroverete col pene eretto un giorno sì e l'altro pure, e questo non è un gioco ma un sacro impegno per un mondo migliore!

C'è poco da fare, l'originale presa di posizione mi piace davvero un sacco. Perché al di là del fine o dell'effettiva messa in pratica
ch'è volete farci credere che non morite di voglia pure voi, eh porcelline?
il risvolto mediatico di un simile progetto è davvero d'impatto. Tanto che, per esempio, persino un blog importante come il mio ne parla!
Ma cavolate a parte, dopo aver sentito di sfuggita per radio tale Vote Trump, Get Dumped sono andato a ricercare la nascita del movimento, e ho scovato così l'idea d'origine dello sciopero del sesso per ottenere un fine nobile. Quel che ho trovato mi ha parecchio divertito e quindi ora vi chiedo: conoscete per caso Lisistrata?

Lisistrata è il nome della commedia del 411 a.C. di Aristofane e della donna sua protagonista, la quale, stufa degli uomini perennemente assenti e impegnati nella guerra del Peloponneso, organizza un piano assieme a tutte le altre per riportare la pace tra ateniesi e spartani.. il piano del pisello!

LISISTRATA
Allor vuoterò il sacco. Se vogliamo
costringere gli uomini a far pace,
dobbiamo tutte insieme rinunciare...
CLEONICE
A cosa, avanti, dillo...
LISISTRATA
... Lo farete?
CLEONICE
A costo di morire lo faremo.
LISISTRATA
Al pisello dobbiamo rinunciare!...

25/03/16

Quattro anni fa nasceva CervelloBacato

Sono passati quattro anni da quando ho tentato di muovere i primi passi nel mondo dei blog. Con zero conoscenze tecniche, nessuna consapevolezza di quel che sarebbe venuto poi e una totale convinzione nell'essere bravino a scrivere (ahah idiota), iniziai con l'intento di sfondare e diventare famoso con una storia, una specie di romanzo a puntate. Ma questa roba i più affezionati la sanno già. 
Poi tutto è cambiato. La mia percezione del blogging è mutata, assieme al mio impegno e così agli obiettivi che mi ero posto. Qui sopra mi ci sono divertito tanto, il blog è diventato la mia casa virtuale e lo scriverci si rivelato una sorta di palestra in cui sperimentare stili e passioni. Cominciò tutto nel 2012 così:
 E poi proseguì così...
 e così...
 e così...

17/03/16

Quella dopata schifosa di Maria Sharapova

Chi mi conosce un po' saprà certamente della mia passione smodata ossessione per il tennis. Adoro giocarlo, allenandomi e gareggiando a livello agonistico, e amo altrettanto seguirlo, idolatrando Re Roger Federer come fossi il peggio fanboy bimbominkia e fanatico religioso del mondo. Ma non è solo lui, è tutto l'ambiente che mi piace di questo sport. Guardare partite a orari improponibili, stalkerare i tennisti sui social, appassionarmi delle vicende personali e scoprire se ci sarà o meno questo benedetto ricambio generazionale...

Comunque, credo immaginerete di cosa vorrei parlare oggi. E' uno sfogo. Un'incazzatura bella e buona. E la colpa è tutta di quella dopata schifosa di Maria Sharapova. Uno tra i tanti appellativi sentiti, questo.
Lo saprete, no? Questo sport (in Italia) non se lo caga di striscio mai nessuno, e una volta tanto che finalmente se ne parla è perché salta fuori che una delle sue più grandi icone è un'imbrogliona.
Al di là dei toni, la vicenda in realtà non è così banale come possa sembrare. Maria indice una conferenza stampa senza dire mezza parola circa cosa tratti. Si suppone parlerà di uno stop, di un prematuro ritiro, o di una nuova attività legata al suo brand di caramelle... non è nulla di tutto ciò. Quel giorno infatti la siberiana annuncia la sua positività al meldonium in un test anti doping, sostanza che avrebbe assunto per molti anni per curare/prevenire un problema dovuto al diabete e che sarebbe entrata in lista nera Wada a partire dal 1 gennaio 2016. Il suo errore dunque? Una semplice svista, perché l'avviso di quell'aggiornamento le sarebbe arrivato in una mail col generico oggetto Player News e sarebbe ''nascosto'' in un fitto bosco di informazioni, anche non inerenti al doping.

Partono allora tennisti ed ex giocatori a dire la loro, chi dedicandole parole di solidarietà e chi accusandola di non meritare quel che ha vinto. E a questo poi si aggiunge l'interrogativo che tiene sulle spine tutti: ma sto meldonium poi, serve davvero per prevenire il diabete, o forse, come afferma più di qualche esperto, influisce in maniera piuttosto favorevole sull'attività cardiaca dell'atleta? Nel dubbio, Nike e altri sponsor mettono le mani avanti e si volatilizzano, mentre l'Onu non la vuole più come sua ambasciatrice. E ora?

23/02/16

The Message | Racconto in scrittura collettiva

E anche questo secondo esperimento di scrittura collettiva è terminato, e devo ammettere con ottimi risultati. Sarà che la volta precedente era tutto imploso dopo appena due commenti, ma stavolta sono rimasto stupito e non poco. Quindi ringrazio tutti voi che avete partecipato mettendo la vostra fantasia al servizio del gioco.
Ora arriviamo al dunque! Di seguito troverete tutto il racconto senza interruzioni e con giusto qualche modifica per renderlo un po' più scorrevole. Oltre al mio incipit poi, ci sarà anche un finale sempre scritto da me, che ammetto essere stato complicato da realizzare districandomi tra le varie parti (siamo in 17 senza contarmi, wow!). Visto lo spirito del progetto però, vi lascio la possibilità di dire la vostra, e cioè di scriverne uno alternativo in caso ne abbiate voglia. 
Siete pronti? Ecco che abbiamo combinato...

immagine realizzata da Martin Grohs
Era mattino presto e c'erano già 40 gradi all'ombra. Elio guardava le gambe affusolate della signora a bordo vasca, spalmata sul lettino e ben ricoperta di olio abbronzante. Che gran femmina quella! E che coraggio a starsene volontariamente lì, sotto al bollore mortale! 
Lo pensava sudando tutta la birra della sera prima, mentre sistemava gli ombrelloni che ancora stavano in piedi e ripuliva lo schifo lasciato dai balordi. Ogni notte qualcuno scavalcava il muretto e approfittava della piscina (se così si poteva chiamare...) per affossare di un altro po' l'atroce livello di qualità del Coco Bongo, 3 stelle, due appiccicate in entrata con scotch e sputo. 
Che schifo di vita era la sua. Che prospettiva triste per il futuro. Non poteva permettersi nemmeno di vestire decentemente la sua bambina, eppure era lì a cucinarsi la pellaccia facendo tutti i lavori più infami per il signor Bongo. Ma proprio indugiando ancora una volta sul poco svago che le curve della signorotta gli regalavano, ecco una banconota da 500 euro sventolargli sotto al naso.
''Ehi, tu.'' disse la donna indicandolo. ''Vuoi fare un lavoretto extra per me? Ti va di guadagnarti questi in modo facile facile?''
Elio strabuzzò gli occhi mentre la sua testa già diceva sì prima che la bocca articolasse qualcosa di sensato.