E
anche questo secondo esperimento di scrittura collettiva è
terminato, e devo ammettere con ottimi risultati. Sarà che la volta precedente era tutto imploso dopo appena due commenti, ma stavolta
sono rimasto stupito e non poco. Quindi ringrazio tutti voi che avete
partecipato mettendo la vostra fantasia al servizio del gioco.
Ora arriviamo
al dunque! Di seguito troverete tutto il racconto senza
interruzioni e con giusto qualche modifica per renderlo un po' più scorrevole. Oltre al mio incipit poi, ci sarà anche un
finale sempre scritto da me, che ammetto essere stato complicato da realizzare districandomi tra le varie parti (siamo in 17 senza contarmi, wow!). Visto lo spirito del progetto però, vi lascio la possibilità di dire la vostra, e cioè di scriverne uno alternativo in caso ne abbiate voglia.
Siete pronti?
Ecco che abbiamo combinato...
immagine realizzata da Martin Grohs |
Lo pensava
sudando tutta la birra della sera prima, mentre sistemava gli
ombrelloni che ancora stavano in piedi e ripuliva lo schifo lasciato
dai balordi. Ogni notte qualcuno scavalcava il muretto e approfittava
della piscina (se così si poteva chiamare...) per affossare di un
altro po' l'atroce livello di qualità del Coco Bongo, 3 stelle, due
appiccicate in entrata con scotch e sputo.
Che schifo di vita era la
sua. Che prospettiva triste per il futuro. Non poteva permettersi
nemmeno di vestire decentemente la sua bambina, eppure era lì a
cucinarsi la pellaccia facendo tutti i lavori più infami per il
signor Bongo. Ma proprio indugiando ancora una volta sul poco svago
che le curve della signorotta gli regalavano, ecco una banconota da
500 euro sventolargli sotto al naso.
''Ehi, tu.''
disse la donna indicandolo. ''Vuoi fare un lavoretto extra per me? Ti
va di guadagnarti questi in modo facile facile?''
Elio
strabuzzò gli occhi mentre la sua testa già diceva sì prima che la
bocca articolasse qualcosa di sensato.
Conosceva
quel modo di relazionarsi al denaro: la fregatura era dietro l'angolo
ma l'ampio arco di quelle labbra rosse imprigionava qualsiasi
tentativo di ragionare lucidamente. La piscina era un cerchio di
fuoco e la sua ombra sull'acqua sembrava quella di un martire in
procinto di tornare polvere. Raccolse il groppo in gola, fermò il
respiro in un punto preciso e prese coscienza in quel momento che
avrebbe rimpianto la risposta che convalidava l'affare.
Sentì
le proprie labbra pronunciare un debole e indeciso rifiuto. Fu
sorpreso di sé stesso: non si aspettava di possedere ancora qualche
briciolo di volontà.
Lei
gli si avvicinò di un unico misurato passo. Sbatté le ciglia due
volte e gli sorrise: ''Lo sai chi sono io?''
Guardandola
bene Elio si disse sì, doveva averla già vista da qualche parte.
Sulle sue bianchissime cosce c'era posato un "DiPiùTivù",
e in copertina c'era proprio lei. Era Maria Donatella Depiaggi, una
delle showgirl più chiacchierate del momento, specie da quando si era
messa con quell'attore, Remo Casagrande.
Ma
lei era lì, lì al Coco Bongo 3, perché? Forse era in incognito per
non farsi vedere dai giornalisti. Ecco perché alla reception c'erano
tutte quelle enormi valige di coccodrillo marcate D&G...
"No
signora, non ne ho idea. Ma mi ricorderei se l'avessi già vista: non
me le scordo mai le bellezze come lei." rispose, fingendo di non
averla riconosciuta e sfoderando quello che sperava essere un buon
sorriso. Non sorrideva spesso, meno che mai durante gli schifosi
turni al motel, quindi non si sentiva di scommettere sul risultato.
Lei
stirò le labbra ricambiando e incrociò le braccia mettendo in
risalto il seno rifatto ben strizzato nel bichini di lusso. "Ma
davvero? Proprio non ne hai idea?" domandò, chiaramente conscia
della sua bugia. "Vabbé,
meglio così." continuò, "Vorrei che tu
portassi una cosa su nella camera 27, alla persona che sta lì con
me."
Elio già sapeva chi avrebbe trovato nella camera 27: Remo
Casagrande, quel fusto muscoloso e rude adorato da tutte le italiane.
"Io
do una cosa a te e tu la dai a lui, così ti guadagni i 500 euro. Ci
stai?"
L'uomo faticò ad annuire, temeva di incappare in cose più grandi di lui,
in fondo quei due erano in TV un giorno sì e uno anche. Senza
rendersene conto riuscì a fare sì con la testa...
"Bene,
tieni. Porta questa busta su in camera... e fa veloce!".
Elio
prese la busta e si girò deciso ad andare nella camera 27, quando
salite le scale che portavano dalla piscina alla reception cadde su
una di quelle borse viste poco prima. La letera gli
volò dalle mani e finì ai piedi del signor Bongo. Lui la prese in
mano, guardò Elio.
"È così che perdi le tue giornate?
A fare il postino? Cosa c'è dentro qui?"
Non sapeva cosa
rispondere, aveva la bocca impastata e la testa che pulsava. Guardò il signor Bongo, smarrito, e scosse la testa. Lui aprì la busta e con un sorriso da smargiasso ne estrasse un minimalissimo tanga
rosso. Elio lo guardò intascarsi il pezzo di lingerie (se così
poteva chiamarsi quel pezzettino di stoffa) subito prima che,
lanciandogli addosso quel che restava della busta, gli urlasse:
"Sparisci, figlio di un cane! Avrei dovuto metterti a lavare i
cessi, altroché! Te ne vai in giro a fare il cupido delle puttane,
per caso?"
Ecco,
come sempre il Signor Bongo aveva rovinato tutto, quel lurido. Se non
fosse stato il suo capo gli avrebbe sputato in un occhio già un paio
di volte. Ebbe però un'intuizione... 500 euro, per un tanga? Tutto
qui? No, ci doveva essere dell'altro. Recuperò la busta ormai
accartocciata, l'aprì e con sua
gioia trovò un numero di telefono o forse un codice chissà, scritto
al suo interno, in un angolino. Aveva ancora i 500 euro in pugno...
il tanga era soltanto il desiderabile dessert del lungo pasto che
attendeva Remo Casagrande.
Fatto ciò si indirizzò alla camera 27, bussò e aspettò, aspettò,
aspettò.... ma niente, nessun segno. Decise allora di aprire la porta col
passepartout, e non appena lo fece ad aspettarlo subito dietro c'era
Remo, con un coltello da burro in mano.
"Chi
sei? Cosa vuoi?" chiese con voce imponente.
"Sono Elio, la
signora mi ha chiesto di portarle questa busta... ecco tenga"
rispose Elio che in quel momento non sapeva che fare.
L'uomo prese la
busta, la aprì e fece un gran sorriso. "Bene, grazie ora puoi
andartene."
Elio appena sentì quelle parole chiuse la porta e in
un attimo si catapultò al piano di sotto. Ma mentre scendeva le scale
udì un fortissimo rumore di pistola.
Allo
sparo ne seguì un secondo. Dalla piscina. Un terzo, dalla stanza che
aveva appena lasciato.
D'istinto,
si gettò nella 23. Ignorò (cosa che altrimenti non avrebbe mai
fatto) lo spettacolino che la signora Bongo e il suo muscoloso amante
stavano inscenando sul pavimento e si chiuse nel bagno. Lesse il
numero (o codice? perchè c'erano due lettere?) trovato nella busta
che si era appuntato velocemente.
Improvvisamente
non era così sicuro che fosse stata una buona idea.
M04.094080707.34V37
Due
spari.
La
voce isterica della signora Bongo dal corridoio si estinse.
Letto
al contrario, il foglietto riportava qualcosa di molto simile a:
LEAVE.COCOBONGO.NOW
Passi.
Cadenzati. Più vicini. Più vicini.
"Non
è reale, non è reale" si ripetè sottovoce Elio.
"Sì
che lo è." rispose una voce fuori dal bagno; era
Maria. "È
reale. Ora esci, per favore. Non ti farò nulla. Voglio parlare con
te."
Elio
valutò un istante la situazione, il tempo di capire che non aveva
poi molta scelta. Fece per aprire la porta, ma la voce di lei lo
interruppe: "Prima però, spogliati."
"Cosa?!
Perchè?!"
Uno
sparo fendè l'aria. Silenzio.
"Sai,
non mi piace ripetermi. Spogliati ed esci."
Nudo
e terrorizzato, Elio aprì la porta.
Maria era ancora in costume, in piedi, gambe divaricate e pistola in mano.
Piegò la testa da un lato osservandolo con attenzione. Pareva lo
valutasse. Poi gli sorrise, languidamente. Indietreggiò verso il
letto facendogli cenno con una mano di seguirla.
Come
inebetito Elio le obbedì. Dopo pochi passi urtò contro qualcosa. Un
piede che spuntava da una enorme macchia di sangue.
Nel
frattempo, nella Hall, il signor Bongo pensava che avrebbe potuto
regalare ad Alice, l'amante, la delizia che aveva in tasca, per
assicurarsi una notte da favola. Si stava già facendo un film
mentale non appena vide la signora Bongo mezza (s)vestita scendere le
scale di corsa.
"Ma
che cazz...?"
Fu allora che udì anche gli spari.
"E
adesso?"
Non
riusciva a pensare agli spari. Al piede del morto in cui era
inciampato. Alla situazione in generale. Riusciva a pensare solo alla
dea che aveva davanti.
Nuda,
calda, Maria ora aspettava solo lui.
Una
mano era scivolata lentamente da un seno perfetto alla rotondità dei
fianchi.
"Ora,
signore delle pulizie, devi farmi tua."
"Ma...
il signor Remo... il messaggio nel tanga..."
"Un
futile tentativo di sottrarmi a qualcosa che era già deciso. Troppo
tardi, immagino. Peccato, Yog-Ashtarth avrebbe potuto scegliere un
posto migliore, per la rinascita!"
Elio
fece un vigoroso respiro e si concesse orgasmi multipli.
Maria
che ospitò orgasmi multipli senza nemmeno accorgersene, ghermiva il
suo agnello sacrificale, la pedina perfetta del piano di cui si era
fatta artefice. Intanto il sole svettava imponente sul Coco Bongo, i
raggi di luce erompevano elegantemente nelle finestre, e con
connivenza ne ammiravano i tragicomici eventi.
Intanto,
nella hall, sotto il banco della reception, due squallide figure si
stringevano una ridicola pistoletta in mano.
"È
stato quel tuo uomo delle pulizie!"
"Elio?
Ma cara... cosa è successo? "
La
signora Bongo era evidentemente sotto shock.
"E' un bruto! Mi stava toccando tutta... e... poi gli spari..."
Il
signor Bongo si alzò. La guardava gravemente. Alzò il pugno in cui
stringeva la pistolina irrisoria: "Se qua dentro deve scatenarsi
l'inferno, voglio almeno averne voce in capitolo!"
Pur
di farsi bello con la sua donna, pistolina tra le mani, Bongo iniziò
a vagare per il motel gridando a gran voce:"Esci fuori Elio,
dove sei gran figlio di p..."
In quel sali e scendi di scale ed
aprire e chiudere porte di stanze desolatamente vuote, la cena della
sera prima ribolliva nello stomaco con gravi e strani rumori. Poi
finalmente arrivò alla stanza 23 e si
accorse che Elio era ancora ansimante sopra una oleata Maria. Con uno
strattone lo scostò e la visione della stupenda donna nuda aiutò il
subbuglio nel suo stomaco. Fu così che coprì gambe, ventre e
quant'altro oleato con un sudicio vomito maleodorante.
Era
quello che aspettava.
Con
una cantilena oscenamente blasfema, la donna che ora era anche
ricettacolo di una rinascita si alzò.
Prese
Bongo per il collo alzandolo da terra, e con una facilità che non si conosceva afferrò il braccio che teneva la ridicola pistolina. La
furia negli occhi divampava. "Lo
sai cosa hai fatto merda d'uomo?"
Intanto
Elio dall'angolo in cui era caduto osservava rapito la trasformazione
di quella donna in una vecchia che riassumeva in se la stanchezza
della terra.
"Tu
con ciò che hai appena fatto..."
Non
finì la frase che rattrappendosi su se stessa si ridusse a un
involucro vuoto.
Bongo,
quello che sembrava un ometto da nulla, pensò che in fondo
l'addestramento non era stato così inutile. Iniziò presto a mancargli il fiato. Un po' per la vista
di quella orrenda megera e un po' per la forza con cui la stessa
premeva sulla sua gola. Tentò
di sferrare un calcio diretto allo stomaco della creatura.
Addestramento e falsa virilità non potevano certo
prevedere ciò che sarebbe venuto fuori da esso.
Elio
trasalì, mentre dei mostruosi tentacoli spinati afferrarono il piede
del suo capo, trascinandolo in quel vortice oscuro e risucchiante che
una volta era una pancia.
"Fa
qualcosa, Elio ti prego" piagniucolò il signorotto.
L'inserviente
non fece in tempo ad intervenire, che Bongo venne totalmente
trascinato in quell'abisso, ora scomparso insieme a lui.
Il
volto di Maria riassunse sembianze giovanili.
"Ora
nostro figlio avrà il giusto nutrimento per crescere"
canticchiò guardando Elio. "Riprendiamo da dove abbiamo
cominciato?"
La moglie, impietrita, non riuscì nemmeno a urlare. Elio condivise il suo terrore.
''Non badare a questa sciocca.'' disse Maria. ''Vedi?'' fece impugnando la pistola e seccandola con un colpo in piena fronte. ''Ora non ci darà più fastidio.''
La star spinse il suo insolito amante contro il materasso e gli montò sopra. L'uomo era inorridito dalla creatura che aveva visto uscirle da... da dove ora stava entrando lui, eccitato contro ogni logica e volontà, schiavo di una lussuria che non riteneva possibile. Temeva che il tentacolo lo afferrasse da un momento all'altro, magari al culmine del piacere di lei, ma tutto ciò che accade fu una risata, stranamente dolce, e 500 euro, che la donna gli mise in bocca prima di alzarsi e rimettersi il bikini.
''Che... che, che cavolo significa?'' ebbe il coraggio di chiederle, respirando affannosamente col denaro ancora tra le labbra.
''Che ti sei guadagnato i tuoi soldi.''
L'uomo non capiva. Ma che cazzo era successo?
''Il tuo compito era spaventare il mio stupido e muscoloso adoratore, e l'hai eseguito. Sai, lui ha capito, si è affacciato dalla finestra e mi ha sparato. Era risentito, il povero idiota... ma è stato divertente e ora riposa nella 27 come i nostri amichetti qui presenti.'' fece osservando la gamba insanguinata dell'amante della signora Bongo. ''L'ho capito subito vedendoti. Il tempo era poco e il tuo seme è più forte di quello di Remo Casagrande. Tu hai qualità che nemmeno immagini...''
Elio guardò i suoi soldi, 500 euro illuminati dai raggi brucianti del sole. ''Che faccio?'' chiese tra sé, in un bisbiglio.
''Scappa da qui e goditi la vita... finché potrai. Un giorno, Yog-Ashtarth verrà a cercarti.''
Maria mutò aspetto, diventò un'altra donna. Poi imboccò il corridoio ed Elio non la vide mai più.
Che finale pazzesco ahah :D -Andrea F.
RispondiEliminaEheh era un po' complicato per alcuni elementi un po' strani e "discordanti", ma se ti è garbato sono feliz!
EliminaOvviamente se vuoi crearne uno tu di finale ben venga :)
Mi devi scusare se non sono riuscito a scrivere, non avevo quasi nessuna idea e quando mi è venuta era troppo tardi, comunque il racconto non è male, anche se leggermente confuso, tanto che mi sono perso, il finale va bene però non mi convince, ma non sarei in grado di crearne un altro...alla fine comunque esperimento riuscito ;)
RispondiEliminaIn alcuni punti sì, abbastanza confuso, ma a una seconda e terza rilettura (che ho fatto per poterlo concludere) risulta già un po' più chiaro :)
EliminaTi aspetto al prossimo dai. Tu tieni d'occhio il blog però ;)
Eddaiiii! Ci sei riiuscito CB!!!!!! :)
EliminaE' venuto fuori un racconto tra l'horror e il surreale.
Sì, forse un po' confuso ma essendo in 17 ognuno con le sue idee e il suo stile è normale.
Clap clap clap (è un battimani ma non sono capace a farlo diversamente :))
Eh sì :) io sono contento, specie che abbiate giocato in così tanti poi.
EliminaGrande Stortii! Finale pazzesco!
RispondiElimina*Laura
Grazie Laura ;)
EliminaEsperimento davvero interessante, sono contento di essere riuscito a parteciparvi in corner.
RispondiEliminaA sto punto voglio sapere che fine farà il povero Elio :D
Si godrà la vita con i suoi bei 500 euri xD
EliminaE' stato divertente "incasinare" un po' le cose verso la fine. ne sappiamo qualcosa ad Accademia Orwell vero?
RispondiEliminaIl racconto meriterebbe un editing ma ha una sua coerenza folle
EliminaAhah a incasinamenti sì, ne sappiamo. Però non malaccio dai. Se leggi quello dello scorso anno lì sì che è strano.
EliminaGeneralmente non mi piacciono le round robin poiché è difficile tenerle sotto controllo e coerenti, ma questa è venuta bene... ed è anche un racconto divertente.
RispondiEliminaCiao, Simone.
Ciao Simone, benvenuto da queste parti. Vero, sono molto stupito. Un anno fa fu un delirio. È una crema questo a confronto :)
EliminaAhahah, ecco il mistero degli spari tra stanza e stanza risolto... bell'esperimento, effettivamente il tutto ha un suo senso organico!
RispondiEliminaBel finale, speravo proprio che il poveretto sarebbe riuscito a conquistare i suoi agognati 500 euro!
C'erano quello, il ''Leave coco bongo now'' e Maria col tuo ''futile tentativo di sottrarmi a qualcosa di già deciso'' che mi hanno mandato in paranoia :D
EliminaSì, se li meritava i 500 povero cane ;)
Bravo cervello, mi complimento.
RispondiEliminaIl racconto letto tutto d'un fiato è intrigante e condito dai giusti colpi di scena. Ottima la chiusura. Mi ha fatto piacere partecipare, alla prossima
Mr. Wise
Alla prossima mr.! ;)
Eliminacomplimenti per aver trovato un finale che collima con gli altri pezzi.
RispondiEliminaE' stato bello partecipare ed è uscito un racconto niente male. Certo che bisognerebbe trovare un modo per coordinare il tutto. O meglio servirebbe, in alcuni casi, la perifrasi di ciò che altri hanno scritto. Un processo così creativo come la scrittura diventa un marasma quando sono così tante le menti in gioco. Invero sono sbalordito dalla bellezza del racconto che si lascia leggere scorrevolmente.
Più che la parafrasi servirebbe un metodo diverso per creare un racconto collettivo. Questo mi diverte per la spontaneità e la rapidità con cui si evolve, però sì, rischia di venire caotico. In questo caso sono sbalordito anch'io :)
EliminaL'ho letto qualche settimana fa, ma solo ora ho tempo di commentare! Ad un certo punto le cose si fanno complesse, ma nella sua totalità direi che è moooolto più sensato e riuscito del precedente! Sono contenta di aver contribuito a questa piccola follia!
RispondiEliminaVero? È incredibile come in qualche modo siate riusciti a... renderlo quasi omogeneo :) Che fico che fico fare sti giochi!!!
EliminaL'ho letto qualche settimana fa, ma solo ora ho tempo di commentare! Ad un certo punto le cose si fanno complesse, ma nella sua totalità direi che è moooolto più sensato e riuscito del precedente! Sono contenta di aver contribuito a questa piccola follia!
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