21/03/25

Due rughe

Buondì cervelli! In occasione della Giornata mondiale della Poesia, vi lascio con questa...


Due rughe

Esco di casa un giorno qualsiasi
pensando a una vecchiaia del 2083.

Vorrei che fosse almeno un po' gentile
come quegli autunni che la gente va a fotografare
magari in Giappone a novembre nei templi buddhisti
oppure in Canada con le foglie rosse d'acero persino sulle bandiere.

Ma tanto... sono solo due rughe di stanchezza
queste che mi guardano in faccia stamattina.

E sembra anche stupido pensarci,
stupido fermarsi, stupido stirarsi
prendendosi da parte a parte la pelle
per vedere com'era giusto ieri la mia fronte
nelle foto infinite di Facebook dove
non c'era assoluta traccia di tutta questa faccenda.

Ci saranno i crateri di Marte, magari un giorno,
una persona scavata dai canyon
da tutta una vita di gioie e patimenti
e dall'altro: le prove purissime, digitali
come esplorazioni di rover spaziali
a dire che prima c'era tanta acqua tranquilla
in questa arsura di anni brutali.

Ma per ora... soltanto due rughe,
a sbracciarsi mute dallo specchietto retrovisore.

Perciò vado avanti e non guardo proprio
sorpasso e neanche metto la freccia a sinistra
che tanto le strade giuste le so perfettamente a memoria:
schermi luminescenti coi filtri miracolosi
pronti ad accarezzarmi, a lisciarmi a distrarmi
se preferisco piuttosto star qui tranquillo
e continuare continuare a ingannarmi
che il tempo dello scrolling è appena iniziato
e da me avrà chilometri di pollici in corsa
lunghe maratone di contenuti a buon mercato.

Così, quando arriverà l'autunno vero,
con una faccia da schiaffi che sarà tutta sorriso,
e io lì, coi miei occhi drenati a risposarmi in palmo di mano:
cercherò il calore dei pixel,
quelli che ho già condiviso,
con due rughe di stanchezza,
ora perdute lontano
lontano...

Vi ricordo che questo pezzo, assieme a tutti gli altri, sia racconti sia poesia, lo potete trovare nella sezione Scrivo Storie del blog!

19/03/25

Quanto valgo per te

Non mi pento di averti amata. Per quanto dicano sia sbagliato riconoscere il proprio valore nel giudizio degli altri, io, nel tuo, ci ho trovato me stessa.
Inutile mentire. Da sola, senza te, non sapevo chi fossi. Ma tu mi hai dato la luce, hai definito il mio cuore, l'anima chiara che prima era torbida, e l'hai fatto scegliendomi tra tante, dandomi un senso che... sì, insomma: il tuo amore mi ha resa viva! Ero viva, frizzante di vita, innamorata delle tue dolci carezze, del colore dei tuoi occhi verdi e della tua pelle morbida.
Vorrei mi stringessi ancora. Vorrei ancora la tua gentilezza, adesso più che mai. E invece...
Mi hai mollata. E la verità, che non volevo vedere, mi ha prosciugata dentro. Guardandoti da lontano, quando hai deciso di lasciarmi, ho pianto tutte le mie lacrime. Stupidamente ho cercato consolazione nella bocca di un'altra. Ma non eri tu. No... non eri tu.
Quanto valessi ora lo so. Ora che sono sola, svuotata, dimenticata. La freddezza con cui mi hai raccolta da terra, tornando quasi volessi prenderti gioco di me, è stata il colpo di grazia. Io che sono nata e morta da te e per te non credevo di merita tanta cattiveria. Ti ho amata. E tu, senza pietà, mi hai illusa un'ultima volta.
Quanto valgo? Già, quanto?
Lo so bene, adesso. 5€, pinta media.


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13/03/25

Un sogno

La stanza curata, minimalista. Non asettica ma con la giusta quantità di verde. Climatizzazione e ricircolo d'aria in equilibrio. Mio nonno muore e io ho soltanto voglia di farmi. Non penso ad altro.
Ormai è un'ossessione. Una tendenza assecondata di cui non conosco le radici. Qualcosa che ho, credo, liberato dalla prigionia senza sapere che fosse in catene.
Nonno, ti ho chiesto. Ma tu... te li ricordi i sogni?
Poco, risponde. Non vuole parlare ma io vorrei tanto sapere.
Com'era?
Mm... non so.
Lo saluto ed esco. Devo farmi, devo farmi, devo farmi.
Strade ordinate. Simmetrie di edifici che si stagliano su un azzurro pulito. Auto automatiche, mute. Persone che compiono con precisione il loro posto nel mondo e non conoscono, non conoscono le bellezze segrete del caos, del nonsense come concetto, delle potenzialità atrofizzate di queste nostre menti ammansite.
Forse è così che riesco a immaginare di farmi. Ancora una dose, ancora una, e accetto passaggi sottobanco e mani leste che spacciano pillole: lo spezzarsi del mio rigore fedele al benessere che invece mi opprime, mi rade al suolo, tranquilla e in silenzio.
Ma ora sono a casa. E chiudo a chiave. E spengo la luce e sono io sola, con le mie pillole e le verità rivelate, qui pronte da ingoiare, e tutta la meraviglia di una mente viva a portata di bocca. Il mio stomaco accoglie il farmaco: acetilcolina che mi indurrà la fase REM. Noradrenalina e serotonina che viaggeranno tra i neuroni inebetiti. Sarà proibito, sarà sbagliato, sarà sporco, immorale, illegale ma ormai ci siamo, ci siamo quasi e... morbidamente accomodata sognerò ancora una volta!
Erik dice Unisci i puntini.
Quali? gli chiedo.
In cielo gli aerei si muovono a formare una faccia. Mi sembra quella di Erik e parla. Se smetti..., dice, e intanto i loop pieni di gente scorrono fuori dalle rotaie, sono serpenti, treni come rettili volanti, Ci avevi mai pensato? riprende Erik.
No, non ci avevo mai... e mi cadono i denti. Oh no... oh no! La droga. È la droga! grido ora davanti allo specchio.
Se smetti, dice Erik specchiandosi al posto mio, perderai tutto. Un sorriso perfettamente finto, mi dice mentre mostro la bocca, ora ripulita, l'ordine in apparenza.
Mi sveglio sudata. Agitata. Devastata. Estasiata! Cosa ho appena visto? Cosa ho appena capito? 

un sogno


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31/12/24

2024 in due minuti

Mi sono appena accorto che questa "rubrica" oggi compie ben 10 anni! 

Si perché è dal 2014 che provo a riassumere l'anno trascorso in poche righe, e quindi, dopo gli incredibbbbili 202320222021202020192018201720162015 e 2014... ecccoci col 2024 in soli due minuti!


Gennaio
Si riparte da dove avevo lasciato: montagna. Un paio di giretti sopra le nuvole e un po' di Japan Inspiration col film Perfect Days e l'inaspettato L' Isola dei battiti del cuore.
Questo Giappone è così influente che... pazzia: lo prenotiamo!


Febbraio
Compleanno sempre in montagna, ma soprattutto focus potente sulla scrittura. Voglio assolutamente usare le mie energie per finire questo benedetto romanzo

Marzo
Si va a Napoli per festeggiare il compleanno del nonno e con l'occasione si scrive, si scrive, si scrive fortissimo. E anche a lavoro si scrive, con la sceneggiatura del video spot per l'azienda in cui lavoro. Ve lo lascio che è proprio bellino!

22/10/24

L'orda del controvento e la filosofia del Contrasto

Maestoso, originale, spiazzante.
Devo dirvelo: sono rimasto profondamente colpito dalla bellezza de L'orda del controvento di Alain Damasio e ve ne devo per forza parlare.

Siamo di fronte a un romanzo di genere fantascientifico, anche se molti lo inseriscono nel fantasy.
Io dico: chissenefrega!


Il mondo in cui ambientato non è sicuramente il nostro.
Siamo infatti portati, assieme alla 34esima Orda, a "contrastare" un luogo costantemente battuto dal vento, un pianeta per gran parte inesplorato e che, proprio con la spedizione dell'Orda, potrebbe rivelarsi nell'Estrema Vetta, dove la terra finisce e il vento ha origine. O almeno è quel che si spera...

La missione dell'Orda, un gruppo composto da 23 persone, è infatti di viaggiare per migliaia e migliaia di km da ovest ad est lungo la fascia di contrasto, sempre controvento e a piedi
Solo il Contrasto, che si fa a piedi dall'inizio alla fine, permette infatti a un'Orda di essere pronta e formata, di poter essere all'altezza della fine del mondo.


Cosa ho amato di tutto questo?

Partiamo dal vento, vero e proprio protagonista.
Il vento qui è scienza, cultura, spiritualità, e viene studiato, vissuto, ammirato e temuto.
Posso lasciarvi per un attimo alle parole di Sov lo scriba, per farvi capire meglio?