22/10/24

L'orda del controvento e la filosofia del Contrasto

Maestoso, originale, spiazzante.
Devo dirvelo: sono rimasto profondamente colpito dalla bellezza de L'orda del controvento di Alain Damasio e ve ne devo per forza parlare.

Siamo di fronte a un romanzo di genere fantascientifico, anche se molti lo inseriscono nel fantasy.
Io dico: chissenefrega!


Il mondo in cui ambientato non è sicuramente il nostro.
Siamo infatti portati, assieme alla 34esima Orda, a "contrastare" un luogo costantemente battuto dal vento, un pianeta per gran parte inesplorato e che, proprio con la spedizione dell'Orda, potrebbe rivelarsi nell'Estrema Vetta, dove la terra finisce e il vento ha origine. O almeno è quel che si spera...

La missione dell'Orda, un gruppo composto da 23 persone, è infatti di viaggiare per migliaia e migliaia di km da ovest ad est lungo la fascia di contrasto, sempre controvento e a piedi
Solo il Contrasto, che si fa a piedi dall'inizio alla fine, permette infatti a un'Orda di essere pronta e formata, di poter essere all'altezza della fine del mondo.


Cosa ho amato di tutto questo?

Partiamo dal vento, vero e proprio protagonista.
Il vento qui è scienza, cultura, spiritualità, e viene studiato, vissuto, ammirato e temuto.
Posso lasciarvi per un attimo alle parole di Sov lo scriba, per farvi capire meglio?


[...] cosa le rispondo? Che ci sono voluti otto secoli e trentatré Orde perché la specie umana cominciasse a capire che il vento ha una sua struttura profonda?
Che non si tratta di puro caos semovente, di frastuono fischiato a caso, di nonsenso? 
Che esiste un'aeroritmica estremamente complessa, forse infinita, articolata attorno a nove forme, di cui alla fine soltanto sei, dopo numerosissimi dibattiti, sono state riconosciute come architetturali e distinte? E che siamo alla ricerca delle altre tre, e molti pensano che soltanto l'Orda potrà incontrarle? 
In una parola, che il vento è potenzialmente ricco quanto la letteratura e la musica, con la differenza che a tutt'oggi non se ne conosce il compositore - un genio grezzo e diafano che inventa sinfonie al limite dell'assimilabile e ci lascia barcollanti sotto il diluvio del suo dettato con i nostri miseri 21 segni standard, lo spazio bianco come unica misura del tempo e i nostri cervelli al traino in una slitta di ossa, capaci al massimo di coglierne qualche vago legame, qualche algebra locale dei rapporti e l'intuizione vegetale di un pugno di strutture relazionali che ricaviamo, almeno i migliore tra noi, dalla matematica e dalla teoria dei grafi ad albero?

E questo è solo ciò che riguarda il vento per come lo intendiamo noi, perché l'autore ci dà anche una dimensione in un certo senso spirituale, parlando di vivace, il vento che ci anima dall'interno, ma anche del potere di un certo tipo di respiro, capace di accordarsi col ritmo del vento.


Proseguendo sulla linea di cosa ho amato, non posso non citare i personaggi e il modo in cui grazie a loro viene raccontata la storia.

Dicevo che l'Orda è composta da 23 persone, ognuna con un compito specifico, che si alternano raccontando dal proprio punto di vista. A livello di esperienza di lettura, abbiamo un simbolo e una funzione che ci aiuta a distinguere i personaggi, e saltiamo da uno all'altro per tutta la durata del libro.

Inizialmente, soprattutto nel primo capitolo, quando l'Orda affronta la sesta forma del vento, il devastante Furvento, è un caos totale! E qui sta la genialità dell'autore.
Siamo in difficoltà come lettori tanto quanto sono in difficoltà i protagonisti, schiacciati dalle parole sconosciute e dai registri disorientanti proprio come l'Orda viene travolta dal Furvento.

Ovviamente non è solo confusione. Il resto del romanzo permette pian piano di capirsi, tanto che i cambi di pov diventano un valore, arricchiscono la scrittura e il linguaggio e si mettono al servizio di un mondo per noi alieno ma incredibilmente ricco e profondo. Pare una magia!


E infine la filosofia che c'è dietro, questo tema del Contrasto.
Quella dell'Orda è una vita di sacrificio, un'intera esistenza votata all'esplorazione, al superamento dei limiti mentali e fisici, al raggiungimento di un obiettivo, l'Estrema Vetta, che non si sa nemmeno se esista. Ma anche di una necessaria riconciliazione, soprattutto con sé stessi.

La 34 Orda vuole mettere un punto definitivo a questa storia, spingendosi più in là di chiunque altro, e per farlo, conscia delle esperienze delle Orde precedenti, dovrà passare sopra ad ogni avvertimento, ad ogni fallimento, a qualsiasi disillusione.


Insomma, L'orda del controvento è stata una lettura stupenda per questi e molti altri motivi.
Un libro affascinante anche solo per l'inventiva dell'autore, che crea neologismi perché è giusto avere parole nuove per un universo sconosciuto; che decidere di numerare le pagine al contrario, dalla 589 alla 1, per farti Contrastare assieme all'Orda; che sceglie di faticare con un world building pazzesco concentrarsi poi su una storia particolare, che a volte diventa persino molto intima.
Un libro che forse vi creerà qualche fatica, ma sicuramente vi ripagherà dopo un lungo viaggio.


Se vi va di leggerlo lo trovate qui nella nuova edizione (il titolo precedente era L'orda del vento) edita da Mondadori.

2 commenti:

  1. Uno dei problemi è che a me 589 pagine mettono paura più della bora permanente. Magari lo sfoglio in libreria e vedo se m'acchiappa. Grazie per la sentita e accorata segnalazione, è comunque bellissimo quando qualcosa ti prende e ti porta con se, un rapimento emotivo di quelli ci cui avremmo bisogno spesso, affogati di aridità (ossimoro non male..)

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    1. Diciamo che le prime pagine potrebbero creare forte repulsione (o fascino, a seconda dei casi). Dai, vale la pena sfogliare e vedere per quale delle due propendi :)

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