I repubblicani dicono: "Vi proteggeremo dai terroristi di Teheran e dagli omosessuali di Hollywood". Noi diciamo: "Siamo per l'aria pura, scuole migliori, più assistenza sanitaria". Loro raccontano una storia, noi recitiamo una litania".
[James Carville]
A #MyTesyTelling vi parlo finalmente del saggio con cui ho iniziato la mia ricerca per la tesi di laurea. Come dicevo, l'argomento centrale verterà su il rapporto tra storytelling e giornalismo, e per forza di cose il primo passo per capire che cosa scrivere non poteva che essere verso questo benedetto storytelling.
La scorsa volta raccontavo di come grazie al vostro aiuto avessi scovato il saggio di Christian Salmon intitolato Storytelling, la fabbrica delle storie, motivo per cui oggi vi mostro quel che ho scoperto, facendo un po' di chiarezza su questa misteriosa parola con cui sempre più spesso sedicenti guru, esperti di marketing, comunicazione e laqualunque si riempono la bocca.
Iniziamo quindi con una definizione molto molto semplice. Lo Storytelling è l'arte di raccontare storie, né più né meno, e non è qualcosa di inventato solo di recente, un oggetto innovativo calato improvvisamente dal cielo, ma un bisogno innato dell'uomo, addirittura già presente quando abitavamo nelle caverne e riscontrabile per esempio nelle pitture rupestri. Ma il perché qualcosa di tanto antico oggi si mostri con un appeal rinnovato è presto detto: il racconto è uno strumento preziosissimo perché appassiona e cattura, e qualcuno se n'è accorto e lo ha utilizzato per coinvolgere, persuadere, vendere e confondere.