Benvenuti cervelli cari.
Oggi a
#OpenMinded sono felicissimo di farvi conoscere Fabrizio Benetti, che ha gentilmente accettato di farsi intervistare parlando di sé e soprattutto del gruppo di cui fa parte: MaiMa, impegnato alla lotta all'omofobia partendo proprio da queste zone in cui abito, partendo da Schio.
Siete pronti? Tre, due, uno... aprite le vostre menti!
Allora, partiamo dall'inizio direi. Ovvero: con chi sto parlando? Chi sei tu?
Sono Fabrizio Benetti, ho 28 anni, sono di Schio, mi sto laureando in giurisprudenza e... e stop intanto.
Bene. Parlaci brevemente di MaiMa. Cos'è, dove nasce, da chi, e cosa significa soprattutto!
MaiMa è stato creato a novembre 2014, ed è nato appunto da un incontro tra amici, in cui si è deciso di tentare di sensibilizzare sul tema dell'omofobia la città di Schio in primis, e poi quel che verrà, sperando di allargarci sempre di più. E' un gruppo assolutamente spontaneo in cui si sono incontrate idee diverse, e data la propria natura eterogenea è sia eterosessuale che omosessuale a differenza magari di altri ritrovi che sono o di un genere o dell'altro, con la decisione di mischiarci per poter dire che anche gli etero non sono estranei a quest'argomento.
Che abbiamo fatto per partire? E' nata a dicembre la pagina facebook e in soli tre mesi siamo arrivati a 2200 mi piace, click sui post e...
Un gruppo giovanissimo quindi, nato ieri praticamente!
Sì esatto, e chi se lo aspettava poi questo successo, con interazioni sui post, condivisioni... la gente si interessa diciamo. Comunque MaiMa significa, dato che mi chiedevi: Mai dire Ma alla libertà di essere se stessi, che sarebbe il nostro slogan, cioè mai porre un Ma alla propria libertà e ai propri diritti, a cui è seguita l'idea di una ragazza, durante uno dei vari incontri col gruppo, di tirare fuori la parola Maimi, in guaranì, una lingua dell'america meridionale, che significa Ognuno/Tutti, che quindi abbiamo sistemato facendo diventare MaiMa. Il nostro obiettivo è la lotta all'omofobia in tutte le sue forme.
Ok, ok. Sticavoli! Un gruppo molto recente con un obiettivo ben chiaro. E quanti siete?
Più o meno, il gruppo che si ritrova più spesso, a cadenza settimanale, direi è fatto da quindici/venti persone, poi ovviamente i ritrovi sono aperti ad amici, amici di amici, e a chiunque voglia venire a vedere come lavoriamo, che è bene accetto, visto che più siamo meglio è. Poi comunque abbiamo progetti in corso, altri già fatti, e... l'unione fa la forza in questi casi, speriamo venga sempre più gente.
Ma vi trovate in casa o...?
Di solito ci troviamo in qualche bar, avevamo iniziato col circolo operaio di Magrè. Poi dipende da come riusciamo a organizzarci tra noi, anche in casa di qualcuno sì, a seconda anche dalle esigenze di lavoro di ognuno o come riusciamo. E' tutto molto tranquillo diciamo.
Domande a bruciapelo allora, cosa dici?
Vai!
La parola gay, ti da fastidio?
No, assolutamente.
E' secondo te perché è vista come un insulto molto spesso? Nel senso, viene vista come un insulto anche dagli stessi gay che appunto dicono si dice omosessuale, non gay.
Beh, ce n'è da dire. Io ovviamente parlo per mia esperienza personale. Penso omosessuale sia riferito più a un termine... tecnico magari, mentre gay che è di derivazione inglese è magari vista più come una cosa tranquilla, quotidiana, che poi dipende dal contesto in cui è usata. Io non mi sono mai offeso né niente ad esempio, però è chiaro che se è usata accanto a termini offensivi è un altro discorso, e sì, spesso è vista in termini dispregiativi, mentre omosessuale forse è più carico di... ufficialità.
Tu sei gay?
Sì.