11/09/17

Il blog (non) chiude

Se non hai niente da scrivere, allora non scrivere niente.
In linea di massima è questa la strada che ho intrapreso col blog da un paio d'anni a questa parte. Certo non posso negare di averne approfittato un pochino...

L'ultimo post pubblicato risale al 25 luglio. Parlavo di scimmie. Da lì in poi non ho più scritto niente ed è partita una lunga pausa come mai ne avevo fatte. Davvero non avevo niente da scrivere? Forse. O forse mi sono fatto possedere senza troppi problemi dalla pigrizia, e di questo vi chiedo scusa.

Vi chiedo scusa perché come blogger, da sempre, tengo in grandissima considerazione voi lettori e commentatori, e miro costruire una specie di "relazione". Diciamo un'amicizia. Un momento da passare assieme, una porta aperta dentro alla mia testa bacata in cui farvi trascorrere qualche minuto piacevole. L'amicizia però ha bisogno di impegno, almeno un pochino, perché altrimenti tutto rischia di andare in fumo. In un posto come l'internet poi, dove il tempo pare andare cento volte più rapido, basta davvero poco per allontanarsi gli uni dagli altri.

25/07/17

Scimmie, insieme, forti

Il primo è stato un film inaspettato, il reboot di una serie fantascientifica che ha deciso di cominciare coi piedi per terra. E' così che L'alba del pianeta delle scimmie mi ha conquistato: con una storia solida e che utilizzava (pochi) elementi noti riadattandoli in un contesto completamente rivisitato. Una pellicola coinvolgente, sviluppata in un ambiente intimo e proiettata verso qualcosa che assicurava scintille.


Il secondo è stato appunto la promessa mantenuta. Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie è un sequel che non solo alza la già ottima qualità visiva, ma sa proiettare lo spettatore in un contesto completamente diverso. Siamo in un pianeta sconvolto, con due razze tra loro strettamente legate e che si scoprono molto più simili di quanto non vogliano ammettere.

E poi arriva il gran finale: The War - Il pianeta delle scimmie. Il degno epilogo di una narrazione che pur sapendo dove vuole andare ha il grande merito di non risultare banale, cogliendo anzi l'opportunità di affrontare temi ancora una volta nuovi e ancora una volta inesplorati.

06/07/17

Bentornato, amichevole Spider-Man di quartiere!

Ci sono volute ben tre trasposizioni cinematografiche per far arrivare l'arrampicamuri nel Marvel Cinematic Universe, e dopo la buonissima trilogia con Tobey Maguire e la traballante coppia degli Amazing Spider-Man ci troviamo di fronte a un prodotto di alta qualità che intrattiene, diverte e stupisce!

Come anticipato in Civil War, il nuovo Spider-Man è un bimbo-ragno quindicenne che pensa "Porca vacca, sono Spider-Man!", facendoti vivere la sua eccitazione come mai era accaduto prima.
Il "nuovo Avenger" è infatti un personaggio ben calato nel contesto condiviso che abbiamo imparato a conoscere, e che da bravo novellino cerca di ricavarsi un proprio spazio tra i ben più popolari colleghi di lavoro.

Quello che più ho apprezzato di quest'ennesimo reboot è proprio la diversa dimensione con cui l'eroe deve fare i conti. Non c'è più il Peter Parker finto giovane dei primi anni 2000, né il ragazzetto di fine liceo interpretato dal (per me ottimo) Andrew Garfield
Siamo invece nella piena adolescenza di un protagonista che nella realtà è perfettamente plausibile, senza quegli eccessi hollywoodiani che mostrano nerd super sfigati vessati dal bullo tutto muscoli e star del football.

04/07/17

Crash Bandicoot, un ritorno (in)aspettato

Sì sì sto bloggando poco ultimamente lo so, lo so...
Ma facciamo finta che sia perché è arrivata l'estate e io so benissimo che d'estate siete tutti in ferie, che non c'avete voglia di stare al pc a leggere e che (inserire altra frase fatta a scelta).

Comunque sia, in queste settimane di calma prima della tempesta (prima o poi vi spiegherò) sono stato sorpreso da un ritorno molto più che gradito: Crash Bandicoot! E se non sapete cosa sia vi basterà cliccare la "X" là in alto a destra sullo schermo e avrete tutte le risposte che cercate (capre!)
Su Amazzoz lo trovate Qui

Ora, io qui dentro mi ero confessato già altre volte riguardo la mia triste carriera videoludica. Praticamente, con l'arrivo di Xbox 360 e PS3, ho smesso di giocare perché... mi annoiavo. Sì, può sembrare assurdo, ma i videogiochi moderni, per quanto ne apprezzi il realismo, le dinamiche, la cura per le storie e tutte le altre robette di questo tipo, a me annoiano. 
Sono uno di quelli che nel '96-'97 giocava a Super Mario e Donkey Kong col Super Nintendo del cuggino, dato che questo, nel mentre, scopriva il salto tecnologico della prima Playstation.

22/06/17

Perché gli idioti diventano virali?

"Ed ora puoi tornare ad essere te stesso anziché un personaggio bidimensionale con una stupida frase fatta" [Lisa Simpson - ep. Bart diventa famoso]

Ringraziamo Filippo Ferraro per lo spunto simpsoniano


Questa frase veniva pronunciata quando il tormentone Non sono stato io! aveva smesso di piacere alla gente. 

Ricordate l'episodio? Bart, dopo aver distrutto la scenografia di uno spettacolo, davanti agli spettatori esclamava d'impulso:" Non sono stato io!"
Ecco allora scattare, senza alcun motivo in particolare, l'improvvisa ilarità dei presenti, che da quel momento avrebbero reso una celebrità sia lui che il suo sketch.

Ma perché ho iniziato questo post citandovi Lisa Simpson?
Perché alcune settimane fa mi sono imbattuto in un video che ha ottenuto milioni di visualizzazioni e interazioni. Un filmato senza alcunché di notevole che ha portato il suo giovane autore a diventare una vera e propria star, con tanto di videoclip musicali e invitate in discoteca.
Questo qui:

05/06/17

Wonder Woman, guidali tu

Wonder Woman mi è piaciuto.
Ma forse il mio non è il parere di una persona affidabile, dato che, in un certo modo, avevo trovato apprezzabili anche gli altri film DC, compreso quel suicidio di critica che è stato Suicide Squad. Qui però siamo di fronte a un prodotto che si distanzia un po' dalle "stonature" precedenti, ed è per questo, forse, che molti ritengono la pellicola parecchio migliore delle sue sorelle.

Io comunque che ne penso?
Penso che quando tutti asserivano che Gal Godot fosse una perfetta Wonder Woman avevano ragione da vendere, e una prima conferma, in effetti, l'avevo avuta già in Batman v Superman
L'attrice e modella israeliana sa essere elegante, forte e ingenua al tempo stesso, rendendo in maniera perfetta le diverse sfaccettature che il personaggio presenta nel proprio percorso di crescita. Questa però è la parte facile di cui parlare, perché come abbiamo imparato dai concorrenti di casa Marvel, un cast eccellente non può comunque sopperire alle varie grane di sceneggiatura e regia.

01/06/17

Ti prego

Era freddo là sotto. Tremendamente. Non fosse stato per il buio avrebbe visto la condensa del proprio respiro. Era seduto, immobile, braccia strette attorno alle ginocchia, bocca nascosta sotto ai vestiti, soffiando aria calda per trovare un po' di sollievo. Da che cosa, poi, non lo sapeva. Il tempo si era perso e così la fame che tanto gli aveva morso lo stomaco. Due giorni? Tre? Quante volte il sole era sorto e calato? Ma soprattutto: esisteva ancora, là fuori, il sole?
Un rombo sordo. Nuova scossa. Si coprì la testa. Si fece piccolo. Voleva scomparire nell'angolo della parete. Annullarsi. Non sentire. Durò poco. Alcuni secondi. E furono silenziosi e immensi e spessi, aggrappati a un attimo che non arrivò, un attimo in cui un blocco di cemento grande quanto un auto lo avrebbe ridotto a un niente nel buio.
Tossì per l'aria carica di polveri finché la sporcizia non si depositò a terra. L'altro si mosse un poco, lamentandosi. Poi tornò muto. Era vivo. Per ora. Almeno, non era solo.

16/05/17

Il problema della scelta e l'esperimento della marmellata

Tra le varie avventure della mia fin'ora breve esperienza lavorativa sono stato anche un commesso per una catena di negozi sportivi. Ricordo che durante il training, uno dei primi consigli su come relazionarmi al cliente fu più o meno questo: 

"Se devi offrire un'alternativa di scelta, dagliela sempre tra due prodotti e al massimo ne inserisci un terzo. Mai di più, o sarà confuso e non comprerà niente."

Pensai fosse un'indicazione molto pratica e finalizzata al risultato, ma non sapevo che effettivamente si fondava su un paio di principi fondamentali e tra loro "contraddittori":


  1. Troppe alternative paralizzano la nostra capacità di scelta
  2. Più possibilità di scelta ci sono, più cresce la sensazione di avere il controllo

Facciamo un esempio pratico. 
Immaginatevi al supermercato davanti al nuovissimo reparto dei cereali. Se ci fossero soltanto tre confezioni vi sentireste poco liberi di decidere della vostra colazione. Fortunatamente, qui ce ne sono ben trenta a portata di mano e la sensazione di controllo vi fa tirare un sospiro di sollievo. Molto bene, pensate, ma ora cosa scegliete di acquistare?

11/05/17

L'immaginazione serve a fuggire dalla realtà?

Oppure è vero il contrario?
Molto spesso ci viene detto di utilizzare l'immaginazione per staccare dalla routine. Fantasticare e sognare sarebbero cioè attività da svolgere per evadere. Da che cosa, poi, sta a noi sceglierlo in base ai nostri tevvibili tormenti interiori.

In questo contesto perciò pare quasi che la nostra vita sia divisa in due piani nettamente distinti: il mondo vero, fisico e tangibile, in cui ci svegliamo la mattina, andiamo a faticare, mangiamo, parliamo e facciamo tutto quel che s'ha da fare; e quello mentale, popolato da desideri, sogni, paure, turbe, emozioni e via discorrendo. 

Già presentandolo così qualcosa ci suona stonato. La sentite la nota svizzera*

Sappiamo bene che le due divisioni sono una sciocchezza, e ce ne accorgiamo non grazie a saggi di psicologia o contributi di chissà quale ricerca avanguardista, ma semplicemente perché lo sentiamo sulla nostra pelle. Il mondo interiore, ci piaccia o meno, condiziona ed è condizionato continuamente da quello esteriore, in un costante scambio che della divisione lì proposta se ne inpippa alla grande. E' il segreto di Pulcinella, lo so, lo so!
Ma allora perché riteniamo che l'immaginazione serva ad evadere? Perché diamo per vero e scontato questo modo dire, remando contro al nostro intuito?

08/05/17

Tu sei debole?

Vi siete mai sentiti deboli? Avete mai vissuto, o anche solo provato ad immaginare, una situazione tanto intensa da sbattervi in faccia tutta l'incapacità di cui siete fatti?

Susan è una gallerista affermata, con una bella casa, un marito in carriera e tanta insoddisfazione. C'è qualcosa nella sua vita che le è sfuggito di mano, la notte non riesce a dormire e gli spazi in cui vive, enormi e freddi, la fanno sentire soltanto più persa. Non comprende appieno questa sensazione, almeno finché non si riscopre tra le righe di Animali Notturni.
Edward infatti, l'ex marito, dopo anni di distanza le fa recapitare il manoscritto del proprio romanzo, a lei dedicato. Susan perciò comincia a sfogliarlo immergendosi in una storia che la lascerà sconvolta.  

Animali Notturni è un film potente e mi ha fatto sentire debole, incapace, insicuro. Una forza che non sta solo nella dimensione emozionale, ma anche nella costruzione narrativa, così ben ideata da non lasciarti mai perso tra gli eventi.
I piani del racconto infatti sono tre. Il primo è quello della Susan presente, che riversa le proprie angosce nella lettura del manoscritto. Il secondo è quello del romanzo in sé, che vede un padre di famiglia subire la follia di un gruppo di balordi. Il terzo infine, è tutto nella mente di Susan, che rielabora i propri ricordi soprattutto tornando al rapporto con l'ex marito.

02/05/17

Bevi Cosmic Latte!

Ce la vedrei proprio bene come campagna di sensibilizzazione contro il consumo di Latte+. Roba da far chiudere il Korova milkbar e mandare in malora l'ultraviolenza dei drughi di Arancia Meccanica.
Meno droga più gusto: Bevi Cosmic Latte!
E Alex sì che s'incazzerebbe di brutto. Ma ok, molti di voi non conoscono il capolavoro Kubrickiano, quindi vediamo di dare un senso a queste poche e già confuse righe.

Il fatto è che Latte+Cosmic Latte hanno un paio di cose in comune.

La prima, è che costituiscono una bevanda assolutamente inesistente. La seconda invece, è che prendendoli in esame il lattosio è una componente di cui non frega niente a nessuno. Del famoso drink cinematografico ci interessa infatti il suo rinforzo dato da qualche droguccia mescalina, mentre per quel che riguarda l'invenzione di Karl Grazebrook e Ivan Baldry, beh... è difficile dirlo. Ma facciamo un passo indietro e torniamo al 2002!

27/04/17

13 motivi di cui nessuno si accorge

Come sapete non sono un gran divoratore di serie tv, però quando qualcosa genera un gran parlare di sé in giro per l'internet non posso che cedere alla curiosità, motivo per cui sono andato a scoprire i 13 motivi di Hannah Baker.

Sapere che 13 Reasons Why è diventata in poco tempo un fenomeno mediatico non mi ha fermato dal volerne parlare. Perché questa, come si sono già accorti in molti, è una serie tv importante, capace di metterti a tuo agio nel farsi guardare per poi smontarti un pezzo per volta.
Ma di che si racconta nei 13 episodi?

Siamo in uno dei luoghi più belli e assieme terribili della nostra vita: il liceo. E in questa scuola, guidati da una voce incisa su nastro, viviamo da vicino il dramma di un'adolescente che si è suicidata. Hannah, prima del gesto estremo, ha infatti registrato 13 cassette in cui racconta, uno dopo l'altro, gli altrettanti motivi che l'hanno spinta a quella scelta. 

24/04/17

Caccia al mostro

Per radio ho sentito di sfuggita la storia del mostro di Loch Ness, che tra aneddoti, avvistamenti e dicerie mi ha fatto tornare alla mente un vecchio libro sui dinosauri che leggevo da bambino. 
A occupare le ultime due pagine, dedicate alle creature marine, emergeva dall'acqua in tutta la sua magnificenza una specie di colossale "anguilla". Fate conto che un uomo, a confronto, era grande quanto un suo occhio. E proprio a quel mostro, se la mia memoria non ha buchi di sceneggiatura, veniva associata la figura di Nessie, il misterioso abitante del lago scozzese.

Ho fatto di tutto per recuperare l'immagine, ma il libro non si trova, il titolo non lo ricordo e il web non mi è stato d'aiuto. La mia personale ricerca quindi non ha portato alcun risultato, se non quello di farmi sentire come i numerosi cacciatori di mostri che negli anni hanno tentato di svelare il mistero di Loch Ness. 
Li conoscete? Perché non fosse per l'episodio qui sopra, nemmeno io!

03/04/17

Avere un amico invisibile

Un po' per caso mi è capitato di vedere Il drago invisibile, film del 2016 che è un remake del classico Elliott il drago invisibile, del lontano '77. Di quest'ultimo ricordo l'edizione vhs, che era un misto tra riprese reali e animazione tradizionale. Il drago, in pratica, era un cartone animato. 
Com'è cambiata però oggi, a distanza di quasi quarant'anni, la storia di Pete e il suo amico invisibile?

Confesso di non ricordare perfettamente la trama del suo precursore, ma ora quella che ci viene riproposta è di sicuro una gran bella fiaba.

Pete è un bambino che a seguito di un incidente stradale perde i genitori, trovandosi solo in mezzo ai boschi. Qui imparerà a sopravvivere lontano dalla civiltà, vivendo fino all'età di 10 anni soltanto in compagnia di Elliot. Che è un drago. E sì, se gli gira è pure invisibile!
Il bestione, proprio come nella sua versione a cartone animato, non ha mai l'aria di essere minaccioso, ma al contrario ricorda un "animale domestico" premuroso e giocherellone, reso vivo da una CGI fantastica che lo rende morbido e super peloso e solo guardarlo vorresti abbracciarlo.

30/03/17

Odio a prima vista

Io odio la gente.
Sul serio.
A volte ad esempio provo un disgusto viscerale per quei SottùttoIo che manco Hermione Granger al primo anno di Hogwarts. 
Prime donne bardate di charme capaci di portarvi sul carrozzone dei vincitori, salvo poi finire tutti insieme giù per un fosso. Insopportabili.
E poi vabé, ci sono un sacco di altre categorie di persone che mal sopporto, ma state tranquilli, che l'idea per questo articolo non è di sicuro fare la hit parade del mio disagio mentale. Arriviamo al sodo dunque.