Ci sono volute ben tre trasposizioni cinematografiche per far arrivare l'arrampicamuri nel Marvel Cinematic Universe, e dopo la buonissima trilogia con Tobey Maguire e la traballante coppia degli Amazing Spider-Man ci troviamo di fronte a un prodotto di alta qualità che intrattiene, diverte e stupisce!
Come anticipato in Civil War, il nuovo Spider-Man è un bimbo-ragno quindicenne che pensa "Porca vacca, sono Spider-Man!", facendoti vivere la sua eccitazione come mai era accaduto prima.
Il "nuovo Avenger" è infatti un personaggio ben calato nel contesto condiviso che abbiamo imparato a conoscere, e che da bravo novellino cerca di ricavarsi un proprio spazio tra i ben più popolari colleghi di lavoro.
Quello che più ho apprezzato di quest'ennesimo reboot è proprio la diversa dimensione con cui l'eroe deve fare i conti. Non c'è più il Peter Parker finto giovane dei primi anni 2000, né il ragazzetto di fine liceo interpretato dal (per me ottimo) Andrew Garfield.
Siamo invece nella piena adolescenza di un protagonista che nella realtà è perfettamente plausibile, senza quegli eccessi hollywoodiani che mostrano nerd super sfigati vessati dal bullo tutto muscoli e star del football.