20/02/17

Fare un "Inception"? Più facile del previsto

Nel film Inception l'eroico Di Caprio deve scendere nel sogno del sogno del sogno per riuscire a impiantare una semplice idea nella testa di un povero pollo. Oddio... pollo è un parolone dato che il suo inconscio è armato di bazooka ma ok ok, non è questo il punto! 

La realtà è che, secondo la ricerca, impiantare idee, o meglio ancora falsi ricordi, è piuttosto semplice e molto spesso lo facciamo anche da soli.
Roba che a saperlo prima Leo si sarebbe risparmiato il rischio di rimanere un vegetale a causa di una moglie psicopatica.

16/02/17

Il messaggio nella storia a tutti i costi

È un fatto di gusti personali, meglio dirlo subito, ma c'è che io odio le storie che vogliono per forza appiopparti addosso un messaggio, una morale, una sacra verità!

Sono dell'idea che quel che conti maggiormente in una storia sia proprio la storia. E questo non riguarda soltanto la trama o la sua struttura, tanto per capirci, ma anche il come viene raccontata, cioè lo stile. Un discorso che per me vale tanto nel romanzo quanto per un film. 
Ma facciamo che vi porto un paio di esempi pratici, magari proprio parlando di film. Vi va? 

Di recente ho visto due pellicole che mi sono abbastanza garbate. Una di più, e cioè Non essere cattivo, e una molto meno, ovvero Collateral Beauty. Ficcarle nel discorso che voglio fare mi porta a identificare "il messaggio a tutti i costi" nella seconda. È il caso però che faccia un po' di ordine, quindi seguitemi, miei prodi neuroni!

13/02/17

Croci, bandiere e archi dorati

Della storia di Ray Croc, fondatore del Mc Donald's, mi è rimasta impressa questa breve frase "Croci, bandiere e archi dorati" e il perché è presto detto: lui pensa dannatamente in grande.

The Founder racconta di come un semplice venditore di frullati incontri per caso Dick e Mac McDonald, due fratelli che nell'era del drive-in hanno la rivoluzionaria idea di un ristorante in cui si viene serviti al momento, direttamente al bancone. Praticamente gli inventori del moderno fast food e dell'obesità in Ammerega. 
Il primo è un uomo sempre a caccia del pesce grosso, un tipo ambizioso che vuole fare il botto, mentre i secondi hanno nel cuore un sogno, ma sono privi del F Factor (dove "F" sta per FacciadiMerda), indispensabile per concretizzare quelle fantasie. Che succederà quindi dall'accoppiata di queste 1+2 menti? Ovviamente:

"Croci, bandiere e archi dorati"

09/02/17

#MyTesyTelling | Come raccontare la tesi con un hashtag

"La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla."
[Gabriel Garcìa Màrquez]

Ed eccoci all'ultimo episodio di #MyTesyTelling, quello che va a mettere la parola fine a quest'avventura iniziata ormai quasi un anno fa. Prima di concludere il tutto però ci sono un paio di cose di cui vorrei parlarvi e sono, nell'ordine:
  • dove leggere la mia tesi
  • cosa resterà di questo strano hashtag

Facendo le persone ordinate inizio subito col dirvi che cliccando QUI avrete la possibilità di leggere il pdf di Giornalismo e Storytelling, il sottile confine tra informare e raccontare, e che all'interno troverete un buon approfondimento che va ad analizzare il rapporto tra informazione e storytelling. Un tema che con mia sorpresa è diventato piuttosto attuale negli ultimi mesi.

Se ricordate, la domanda che mi aveva spinto a scrivere questa tesi, dopo aver discusso delle potenzialità dello storytelling applicato al giornalismo, era stata:
Ma il giornalista, più che raccontare, non dovrebbe limitarsi ad esporre i fatti? E cioè a informare?
Ed è proprio questo lo spunto con cui prende il via la mia analisi, frutto di studio e confronto di diverse fonti (come questa e questa) che in certi casi mi sono state segnalate proprio da voi lettori.

06/02/17

Leggendo questo post la vostra mente divagherà per il 30% del tempo

Non so se capita anche a voi, ma spesso mi ritrovo nella via di casa e penso, con una buona dose di sconcerto:
"Ma chi cavolo ha guidato fin qui?!"

E' come un'improvvisa presa di consapevolezza, un risvegliarsi da fantasie ad occhi aperti che tutto avevano a che fare tranne che con la guida. E a quel punto ci si domanda:
Chi si è fermato al semaforo? Chi ha rispettato le precedenze alle rotonde? Chi era alla guida se io sono arrivato nella mia testa soltanto adesso? Boh, ma intanto paga la multa!

Leggendo un interessante manuale di graphic design, in cui sono riportati moltissimi studi sui modi in cui le persone pensano e agiscono, mi sono imbattuto nel termine Mind Wandering, che descrive esattamente questo fenomeno.

02/02/17

L'alieno in Arrival

Arrival non è soltanto un film di fantascienza.
Arrival è un film sulla comunicazione e prima ancora sull'ascolto, un film che parla di cultura, di scelte, di rapporto con gli altri e di tempo. Ed è un meccanismo ben equilibrato che non ti spiega l'idea di fondo, ma te la fa vivere direttamente.
fonte milanoreporter.it

Avevo aspettative molto alte per questo lavoro di Denis Villeneuve, e sono felice non siano state affatto tradite. 
Temevo che dal tema di un incontro tra umanità e alieni ne venisse fuori il solito contrasto fatto di esplosioni, soldati beoti, astronavi con gli scudi e raggi laser. E invece no. Il livello è sempre alto e si usa la fantascienza nel miglior modo possibile: come opportunità per riflettere sulla nostra natura.

30/01/17

Il mio nuovo corso di blogging

Un anno fa, cadendo un po' dalle nuvole, mi invitavano al liceo Tron a parlare di blogging davanti a 30 studenti.
Certo ormai lo sapete tutti quanto mi piaccia bazzicare per queste parti del web, ma affrontare dei teenagers cercando pure di non farli annoiare era davvero una bella sfida. Una di quelle che ricorderò per sempre.

Oggi invece, miei cari neuroni, succede che si è deciso di far partire un altro corso di blogging.
Un corso nato nei folli spazi di Accademia Orwell e in cui intendo proporre qualcosa di molto più articolato e completo.

Pensate un po' che idea grandiosa! 5 appuntamenti sul blog da tenere nell'era in cui spopolano social ultra rapidi, gif animate, immagini meme e contenuti video. Sono un masochista o uno scemo? Lo scopriremo nelle prossime puntate!

Eppure è a questo mondo di appassionati scribacchini che oggi devo dire grazie per la strada che ho scelto di percorrere. E non vi parlo solo dei miei studi, radicalmente cambiati da quando CervelloBacato esiste, ma anche delle mie passioni, che qui sono maturate e mutate, scoperte e riscoperte.

Sì perché avere un proprio luogo, una casa con vista web, in cui scrivere davvero quel che si vuole e dove i contenuti non si perdono tra fiumi di status, tweet e stories, in qualche modo ti cambia. Non è più il mezzo a utilizzare te, ma sei tu che lo sfrutti investendoci il giusto tempo.

26/01/17

Se Hitler avesse perso

"Ha inondato il nostro Paese di rifugiati. Noi abbiamo aperto loro i nostri confini, le nostre braccia, le nostre case, in segno di amicizia. E sono arrivati a migliaia, a migliaia di migliaia. Le nostre città ora puzzano dei cavoli bolliti che cucinano! I loro figli parlano lingue straniere nelle nostre scuole. Stanno esaurendo le risorse della nazione, tolgono letteralmente il pane di bocca alla nostra gente!"
Wolf lo potete trovare cliccando QUI

Grida di approvazione. Braccia alzate nel saluto. Provai un brivido freddo che non riuscii a spiegare. Stava usando le mie stesse parole contro di me.

Chi ascolta è un Adolf Hitler molto diverso da quello che conosciamo noi. È un uomo comune tra la folla, uno che ha perso il suo appuntamento con la storia e che non è riuscito a imporsi in Germania, ora in mano al comunismo. Chi ascolta non è il celeberrimo fuhrer genocida, ma un immigrato in terra straniera, che tira a campare facendo l'investigatore privato per le strade di Londra.

23/01/17

Il blog riparte! Siamo pronti?

Miei prodi neuroni!

Il nuovo arrivato in tutto il suo splendor!
Mi sono preso una bella pausa dopo l'ultimo post, lo so.
Ma mi è servita per ricaricare le batterie mentali e soprattutto per dare una bella rinfrescata ai mezzi di cui dispongo. 

Il pc portatile che possiedo, compagno di mille avventure, ormai ha fatto ciao ciao con la manina e se n'è andato, letteralmente, scardinandosi simpaticamente dalla propria base (in pratica lo schermo è penzolante e ogni tot si "spegne").
Il suo sostituto perciò è stato prontamente ordinato per permettermi di rompervi le scatole quanto prima ma... sapete com'è quando le cose arrivano dalla Cina? Beh, ve lo spiego io: è che arrivano oggi!

30/12/16

2016 in due minuti

Facciamo che ormai è tradizione, ok?
Come avvenuto per il 2014 e il 2015, anche quest'anno voglio raccontarvi (e raccontarmi) in soli due minuti tutto l'anno appena trascorso. Vi assicuro che andare poi a rileggere quel che si fa a distanza di tempo risulta veramente utile e "curioso".
Comunque sia, iniziamo tornando indietro a...

Gennaio
Il nuovo anno comincia a Napoli, dove si vanno a festeggiare gli 85 anni della nonna. Comincia la sessione invernale d'esami, guardo The Revenant e mi arriva una proposta irresistibile: tenere 5 lezioni sul blogging a degli studenti del liceo scientifico!

22/12/16

6 blog sotto l'albero

Le feste si avvicinano e ormai manca pochissimo a Natale e alle abbuffate coi parenti. Quindi pensavo che, tra un rutto e l'altro in attesa della prossima portata mentre siete spaparanzati sul divano, magari vi poteva far piacere leggere qualcosa, and so...
Un primo (scarso) esperimento con
Illustrator... e non sapete le bestemmie!

6 blog!
Sì, ho deciso di segnalarvi 6 blog da leggere sotto l'albero durante le vacanze, perché mi piace l'idea di condividere con voi le parole che mi accompagnano ogni giorno. Prendetevi quindi un po' di tempo e andate a curiosare alcuni tra i miei bloggerz preferiti:

Il blog dei nerdz, quello che parla di cinema, di fumetti, di cartoni giapponesi, serie tv eccetera eccetera eccetera facendovi ridere tanto ma anche, perché no, commuovere.
Al di là dei contenuti quello che adoro è il modo in cui li si incontrano. Il caro doc è capace di creare linguaggio nuovo, parole che non esistono, codici che col tempo ogni bravo antrista (i suoi follower) impara e fa propri. E poi magari ci si ritrova tutti a fare il gesto del minollo per salutarsi come si deve!
Lo trovate QUI.

In Direzione Ostinata e Contraria
Il blog di Kara Lafayette, uno nato da non molto tempo sul web, mi ha subito conquistato per una certa affinità col mio CervelloBacato, almeno negli argomenti trattati. Ci trovate un sacco di roba interessante, scritta bene e con un piglio irresistibile.
Lo trovate QUI.

19/12/16

Rogue One | Non sarebbe bello se...

Stavolta partivo con molte meno aspettative. Come già vi avevo accennato lo scorso anno parlando di Star Wars episodio 7, per me questa saga significa SPADE LASER e soltanto poi... tutto il resto. Uno spin off che quindi vedeva protagonisti dei comuni ribelli in una mission impossible mi incuriosiva sì, ma senza farmi salire la scimmia. Capite bene che lo stupore finale per me è stato parecchio!
Immagine di dan-zhbanov che trovate Qui

Rogue One è un tassello dell'enorme space opera che si ritaglia uno spazio piccolo ma importante, dato che racconta di un episodio cruciale nell'economia della storia. Sì perché come ormai avrete anche ben compreso dai trailer e dai vari spot, si va a scoprire come sia stato possibile distruggere la Morte Nera, e cioè rubandone i progetti di costruzione molto tempo prima.

L'improbabile suicide squad ci porta perciò in vari angoli della galassia, mostrandoci in maniera sontuosa quanto sia imponente la presenza dell'Impero; tutto fornendo un buon background alla protagonista e accompagnandola a delle spalle interessanti e ben caratterizzate, e gettandoci, come dice bene qualcuno più bravo di me a parlarne, nella parte Wars del famosissimo titolo.

Ovviamente il comparto visivo di questi nuovissimi capitoli è sempre strepitoso ed è forse ciò che porta al cinema saggi esperti della Forza e nuovi padawan. L'universo di Guerre Stellari è sempre stato fonte di meraviglia per me, che ricordo con quale stupore guardavo le video cassette con Luke Skywalker sognando di essere un jedi sul Millenium Falcon. Oggi è tutto perfetto e ancora più vero, e gli alieni e i pianeti assurdi e le esplosioni e le battaglie spaziali e... mioddio, tutto è superbo, davvero!
Ciò che è un po' assente, come dicevo, in questo particolare capitolo sono i duelli tra jedi e sith che però non rendono il film noioso, anzi.

15/12/16

#OpenMinded | Cercando di essere prete (di Luca Lunardon)

Bentornati, cervelli cari, a un nuovo appuntamento della rubrica #OpenMinded!
Come forse ricorderete lo scopo di #OpenMinded è dare spazio e voce a Voi lettori, che diventate parte creativa del mio blog raccontando qualcosa di "particolare" che vi riguarda e vi sta a cuore.

Il macro tema di quest'episodio è la Religione, e andrete a conoscere il giovane prete Luca Lunardon che si è gentilmente prestato ad alcune domande anche piuttosto "scomode". Insomma... avevo delle curiosità e anche la possibilità di togliermele. Che ne è venuto fuori? Non vi resta che scoprirlo qui sotto.
Vi sentite pronti? Tre, due, uno... Aprite le vostre Menti!

Una breve presentazione: chi sei, quanti anni hai, cosa fai... insomma, due parole!
Sono Luca Lunardon, ho 32 anni e sono prete. Sto cercando di fare in modo che la mia vocazione non diventi un'abitudine o un lavoro.

Qual è il tuo ruolo all'interno della Chiesa?
Sono stato ordinato prete un anno e mezzo fa. Da allora presto servizio nell'unità pastorale di Malo.
Al di là dei ruoli e degli incarichi, quello che mi interessa è prendermi cura delle persone di queste comunità e aiutarle ad incontrare Dio. Un po' alla volta sto imparando cosa significhi concretamente.

Prima di scegliere questa strada come vivevi? Cosa facevi?
Avevo una vita piena, bella, una vita normale. Alle superiori ho frequentato l'artistico, poi mi sono laureato in disegno industriale e ho lavorato un paio d'anni, principalmente come grafico pubblicitario. Ero riuscito a realizzare tutti i miei progetti: fin da piccolo avrei voluto laurearmi e lavorare come designer. Nel tempo libero ero un ragazzo impegnato, nel senso che dedicavo del tempo agli altri, facevo volontariato, collaboravo con le politiche giovanili del mio comune, bazzicavo in parrocchia. Avevo una vita realizzata sì, ma solo secondo i miei programmi.

13/12/16

La storia di un pesce grande

Ci sono due modi di vedere quel che ci accade. 
In uno potremmo immaginare di metterci una telecamera sopra la testa, così da osservare la nostra vita come fossimo i protagonisti di un film. Certo uno di quelli coi piedi ben piantati per terra, pieno zeppo di tempi morti, piuttosto noioso e con pochi dialoghi. 
Nell'altro invece, il punto di vista lo si potrebbe ficcare ben dentro al nostro cervello, manovrato dai sensi e dalle emozioni, così che ciò che viviamo diventi una vera e propria storia da raccontarci e raccontare. E qui allora altro che realismo a tutti i costi, altro che fatti tediosi e banalità! Potremmo inserirci per esempio una colonna sonora, degli effetti speciali e lavorare di fantasia per rendere straordinario quel che siamo.

Questa breve riflessione parte da Big Fish, film di Tim Burton dell'ormai lontano 2003, che parla dell'eccezionale vita di Edward Bloom, un uomo che spesso e volentieri narra delle proprie avventure tra peripezie impensabili, imprese eroiche, luoghi misteriosi e personaggi assurdi. Un personaggio che è anche un padre sul punto di morire e che vede un figlio determinato a ogni costo nel voler risolvere la sua storia, per capire cosa effettivamente sia vero e cosa invece sia frutto di invenzione, e quindi finto.

05/12/16

Il tempo della politica social

Il giorno dopo il voto mi trovo ancora una volta dalla parte dello "sconfitto". Come per le trivelle intuivo già come sarebbe andata a finire, ma il mio , nonostante il forte clima d'opposizione respirato nell'internet, l'ho voluto dare lo stesso e a maggior ragione, perché ritenevo fosse la cosa più giusta.

Il mio pensiero di oggi comunque, è riassunto qui da Bob
Non voglio parlare delle ragioni della mia scelta comunque. Se siete cervelli intelligenti (e do per scontato che lo siate) saprete che qualcuno può avere un'idea diversa senza per forza essere un coglione. Volevo però spendere due parole nate da quest'ennesima esperienza di confronto politico social. 
Un ambiente che, personalmente, un po' mi spaventa. Vi dico le mie (personalissime) impressioni.

Il rammarico più grande per me è stato il non poter discutere mai, e sottolineo MAI, in maniera serena e pacata delle ragioni del Sì e del No. Si è creata, qui sul web, una tifoseria da stadio che ha azzerato ogni possibilità di dialogo, portandomi a zittirmi ogni qual volta si iniziasse a parlare. Per non venir travolto dalla valanga di insulti, pesantezze e idiozie già viste e riviste, ho preferito non dire quasi mai cosa pensassi.
Perché era incredibile la sicumera di chi aderiva al No, insinuando nell'avversario a favore del Sì una sorta di deficienza cognitiva o di oscura collusione coi poteri forti. E di pari passo era anche l'altro fronte, con la spocchiosa formuletta dell'analfabetismo funzionale, sempre sulla punta della lingua, pronta ad essere sganciata come una bomba per radere al suolo dall'alto di un piedistallo ogni possibilità di ribattuta.