Ieri sera, durante i nostri esperimenti di scrittura assieme a quella banda di pazzi di Accademia Orwell, si parlava di narrazione priva di barriere morali e pregiudizi, intendendo cioè l'atteggiamento che dovrebbe avere un autore di guardare la propria storia sotto diversi punti di vista. L'idea insomma è osare, sperimentare, lasciarsi portare dal racconto, anche e soprattutto giocando con elementi che riteniamo intoccabili per costrutti e pressioni sociali che per forza di cose possediamo.
La prendo larga. A un certo punto è stato citato il regista Lars Von Trier e la sua dichiarazione al festival di Cannes 2011
''Hitler lo capisco. Ovviamente ha fatto molte cose sbagliate, assolutamente, ma riesco a immaginarlo mentre sedeva nel suo bunker quando tutto era finito.''
e si è fatto notare come a questa frase tutti si siano indignati, specie la direzione del festival.
Il punto ora non è Hitler. E' un esempio. Il punto è l'atteggiamento dell'autore, ma anche solo delle persone, riguardo un dato storico o un personaggio che è diventato nel tempo una base di partenza e di giudizio su cui ragionare, accusare, additare, costruire, disfare, discutere. Una base da cui nascono linee di pensiero tra le più disparate, ma che resta solitamente fissa.
Von Trier ci gioca. Ma non scherzandoci. La usa per guardare questa figura tanto controversa nella sua parte umana, nel momento in cui è un uomo distrutto che sta per morire. Prova simpatia intesa come condivisone di emozioni e sentire comune. Empatia.
La discussione utilizzava questo esempio forte per ragionare sul fatto che chi narra dovrebbe avere il coraggio di raccontare e non dire (e dirsi) E' così come penso io e ora te lo spiego. Si invitava quindi a immedesimarsi in situazioni, persone e luoghi visti normalmente in un dato modo, probabilmente superficiale, sicuramente limitato a una delle tante possibilità; e a raccontare una storia, azione non esauribile con lo scrivere ma feconda anche intimamente ascoltando quel che si vive, trovando un buon modo di creare alternative capendo meglio ciò che siamo e abbiamo attorno.