31/10/17

Jack O'Lantern: la prima zucca di Halloween

Questa notte, se non state attenti, potreste ritrovarvi un non morto in casa. Che' magari vi piacerebbe pure, tanto ormai si sa che vanno di moda gli zombie, ma c’è un piccolo aspetto che forse non viene adeguatamente considerato: la puzza. Insomma, in teoria dovrebbero avere lo stesso aroma di un sacchetto dell’umido che cammina! Credo che valutando bene la cosa un istinto anti pattumiera vi possa anche venire, no?

Perché comunque vi sto mettendo in guardia? Ma è chiaro: perché il 31 ottobre arriva Jack O’Lantern! Non sapete chi è? Nessun problema, proviamo subito a rimediare spiegando chi sia, cosa voglia, e soprattutto, come tenerlo lontano dalle vostre narici.

Ebbene narra un’antica leggenda irlandese che Stingy Jack, un fabbro ubriacone, donnaiolo, un po’ maniaco e un po’ stronzo col mondo, una sera fosse al bar a bersi alcuni bicchieri. 
La sua nomea di personcina non proprio ammodo attirò in quel luogo un altro simpatico individuo: il diavolo.
”Buonasera Jack, sono qui per te.” gli disse Satana interrompendo la sua bevuta. 
Jack in risposta gli spettinò i capelli con un rutto. ”E tu che vuoi?”
”Sono molto compiaciuto dal marciume della tua anima, e sono venuto a prendermela. Sono il demonio…” sibilò mettendogli la pelle d’oca.

18/09/17

I Social Media incitano all'odio?

Sarahah è un "nuovo social" che permette di lasciare commenti a qualcuno in modo totalmente anonimo. Ricorda un po' Ask.fm nel funzionamento e con lui condivide la spiacevole comparsa di episodi legati al cyberbullismo. 
Qualche settimana fa, in merito a questa tematica, mi sono imbattuto nello status del blogger Simone Bennati lasciato sul suo profilo LinkedIn. Ve ne incollo un pezzo:

Ogni volta che sento dire che la causa di fenomeni come il cyberbullismo e l'incitamento all'odio sono i Social Media, cerco sempre di riportare il discorso ad una dimensione più "essenziale".

I Social Media, così come le automobili, i tagliaerba o i coltelli da cucina sono solo degli sturmenti, i quali non hanno alcun potere decisionale, né un proprio spirito di iniziativa.

Se quindi, qualcuno utilizza uno di questi "aggeggi" con l'obiettivo di ledere il prossimo, la responsabilità è soltanto sua, non certo dello strumento che ha scelto. [...]

Un punto di vista sicuramente condivisibile ma che, anche già a primo impatto, mi ha lasciato una strana sensazione rispetto all'esperienza diretta che ho (e abbiamo) dei social, soprattutto perché...

13/09/17

Una bomba atomica non è abbastanza

Una cosa che mi rilassa da morire?

I grandi disastri naturali e le catastrofi. Che siano vulcani in eruzione, terremoti, tsunami, tornado o esplosioni termonucleari poco importa... guardare cotanta distruzione comodamente dal Tubo è un nuovo passatempo che spesso e volentieri mi da la buonanotte.
What the fuck sta dicendo?
Potreste pensare che io non sia del tutto normale, ma d'altra parte davvero volete negare il fascino irresistibile di un tsunami assassino? 
E' un po' come quando da bambini si distrugge qualcosa di bello, tipo il castello di sabbia del tuo amichetto che c'aveva messo tanta cura per tirarlo su e che sfiga vuole sia edificato comodamente a un tiro di schioppo del tuo fettone di cui tu, incuriosito, testi senza tanti complimenti il potenziale distruttivo.
Una soddisfazione, no?

11/09/17

Il blog (non) chiude

Se non hai niente da scrivere, allora non scrivere niente.
In linea di massima è questa la strada che ho intrapreso col blog da un paio d'anni a questa parte. Certo non posso negare di averne approfittato un pochino...

L'ultimo post pubblicato risale al 25 luglio. Parlavo di scimmie. Da lì in poi non ho più scritto niente ed è partita una lunga pausa come mai ne avevo fatte. Davvero non avevo niente da scrivere? Forse. O forse mi sono fatto possedere senza troppi problemi dalla pigrizia, e di questo vi chiedo scusa.

Vi chiedo scusa perché come blogger, da sempre, tengo in grandissima considerazione voi lettori e commentatori, e miro costruire una specie di "relazione". Diciamo un'amicizia. Un momento da passare assieme, una porta aperta dentro alla mia testa bacata in cui farvi trascorrere qualche minuto piacevole. L'amicizia però ha bisogno di impegno, almeno un pochino, perché altrimenti tutto rischia di andare in fumo. In un posto come l'internet poi, dove il tempo pare andare cento volte più rapido, basta davvero poco per allontanarsi gli uni dagli altri.

25/07/17

Scimmie, insieme, forti

Il primo è stato un film inaspettato, il reboot di una serie fantascientifica che ha deciso di cominciare coi piedi per terra. E' così che L'alba del pianeta delle scimmie mi ha conquistato: con una storia solida e che utilizzava (pochi) elementi noti riadattandoli in un contesto completamente rivisitato. Una pellicola coinvolgente, sviluppata in un ambiente intimo e proiettata verso qualcosa che assicurava scintille.


Il secondo è stato appunto la promessa mantenuta. Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie è un sequel che non solo alza la già ottima qualità visiva, ma sa proiettare lo spettatore in un contesto completamente diverso. Siamo in un pianeta sconvolto, con due razze tra loro strettamente legate e che si scoprono molto più simili di quanto non vogliano ammettere.

E poi arriva il gran finale: The War - Il pianeta delle scimmie. Il degno epilogo di una narrazione che pur sapendo dove vuole andare ha il grande merito di non risultare banale, cogliendo anzi l'opportunità di affrontare temi ancora una volta nuovi e ancora una volta inesplorati.