13/09/17

Una bomba atomica non è abbastanza

Una cosa che mi rilassa da morire?

I grandi disastri naturali e le catastrofi. Che siano vulcani in eruzione, terremoti, tsunami, tornado o esplosioni termonucleari poco importa... guardare cotanta distruzione comodamente dal Tubo è un nuovo passatempo che spesso e volentieri mi da la buonanotte.
What the fuck sta dicendo?
Potreste pensare che io non sia del tutto normale, ma d'altra parte davvero volete negare il fascino irresistibile di un tsunami assassino? 
E' un po' come quando da bambini si distrugge qualcosa di bello, tipo il castello di sabbia del tuo amichetto che c'aveva messo tanta cura per tirarlo su e che sfiga vuole sia edificato comodamente a un tiro di schioppo del tuo fettone di cui tu, incuriosito, testi senza tanti complimenti il potenziale distruttivo.
Una soddisfazione, no?

11/09/17

Il blog (non) chiude

Se non hai niente da scrivere, allora non scrivere niente.
In linea di massima è questa la strada che ho intrapreso col blog da un paio d'anni a questa parte. Certo non posso negare di averne approfittato un pochino...

L'ultimo post pubblicato risale al 25 luglio. Parlavo di scimmie. Da lì in poi non ho più scritto niente ed è partita una lunga pausa come mai ne avevo fatte. Davvero non avevo niente da scrivere? Forse. O forse mi sono fatto possedere senza troppi problemi dalla pigrizia, e di questo vi chiedo scusa.

Vi chiedo scusa perché come blogger, da sempre, tengo in grandissima considerazione voi lettori e commentatori, e miro costruire una specie di "relazione". Diciamo un'amicizia. Un momento da passare assieme, una porta aperta dentro alla mia testa bacata in cui farvi trascorrere qualche minuto piacevole. L'amicizia però ha bisogno di impegno, almeno un pochino, perché altrimenti tutto rischia di andare in fumo. In un posto come l'internet poi, dove il tempo pare andare cento volte più rapido, basta davvero poco per allontanarsi gli uni dagli altri.

25/07/17

Scimmie, insieme, forti

Il primo è stato un film inaspettato, il reboot di una serie fantascientifica che ha deciso di cominciare coi piedi per terra. E' così che L'alba del pianeta delle scimmie mi ha conquistato: con una storia solida e che utilizzava (pochi) elementi noti riadattandoli in un contesto completamente rivisitato. Una pellicola coinvolgente, sviluppata in un ambiente intimo e proiettata verso qualcosa che assicurava scintille.


Il secondo è stato appunto la promessa mantenuta. Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie è un sequel che non solo alza la già ottima qualità visiva, ma sa proiettare lo spettatore in un contesto completamente diverso. Siamo in un pianeta sconvolto, con due razze tra loro strettamente legate e che si scoprono molto più simili di quanto non vogliano ammettere.

E poi arriva il gran finale: The War - Il pianeta delle scimmie. Il degno epilogo di una narrazione che pur sapendo dove vuole andare ha il grande merito di non risultare banale, cogliendo anzi l'opportunità di affrontare temi ancora una volta nuovi e ancora una volta inesplorati.