29/12/13

L'infinito fine anno di neveneveneve, religiosità e ''è dopo il ponte eh!''

2 ore prima.

AmoGesù: "Si ma ti ricordi dov'è?" 
Cervello: "Hai capito la zona vero?"
QuellocheSa: "Masssìiii, non vi preoccupate, è un po' dopo il cartello del paese Sperdutoneimonti, in un via laterale che si segue dopo aver attraversato il ponte. Tranquilli raga...".
Io, AmoGesù e gli altri 4 ragazzi ci tranquilliziamo.

2 ore dopo rispetto al '2 ore prima', quindi, nel caso vi foste già persi, fissando la conversazione di prima ad un tempo zero, 2 ore esattamente dopo...

Le auto si fermano in un piazzale poco distante dal cartello di Sperdutoneimonti, i genitori alla guida ci salutano.
Genitoreperplesso1: "Sicuri che vi lascio qui?"
QuellocheSa: "Sì tranquilli è dopo quel ponte, là dietro.".
Genitoreperplesso2: "Ok, quindi andiamo?".
QuellocheSa: "Siii si andate pure, a domani e buon anno eh! Ciao mà, ciao Genitoreperplesso1".

I nostri accompagnatori ci lasciano tornandosene a casa per festeggiare la sera del 31, noi 7 siamo pronti a incamminarci verso quell'ex scuola in cui si terrà la festa trovata dal carissimo QuellocheSa.
Lo seguiamo, arrancando su per quella strada di montagna fredda e buia come la morte. Il ponte da attraversare è a 100 metri da noi, la presunta scuola, appena dietro l'angolo.
Superiamo il ponte, svoltiamo a sinistra, la strada finisce in una corte chiusa, niente scuola. Torniamo sui nostri passi, svoltiamo a destra dopo il ponte, la strada scende nel buio, non v'è traccia di feste nell'area di 300 cazzo di chilometri!
AmoGesù, gli occhi iniettati di sangue, un macete nella mano sinistra, si avvicina a QuellocheSa ed esordisce dopo un efficace preambolo di sole bestemmie: "Dove cazzo è sta Dio xxx di scuola di merda?! Senti che Dio xxx di freddo, non dirmi che ti sei perso Dio xxx e Dio xxx!!!".
QuellocheSa, da come posso analizzare la situazione, ha l'aria di uno che al momento non è proprio proprio sicuro di sapere. Risponde balbettando qualcosa, travolto dallo tsunami, anzi dalla valanga, visto che s'era in montagna e io voglio contestualizzare bene pure le figure retoriche giusto per avere un testo più efficace nonchè piacevole, ma insomma dicevo, travolto dalla valanga di insulti e imprecazioni, ecco che QuellocheSa ha il colpo di genio:
"Torniamo indietro intanto..."
AmoGesù: "Dio xxx!".
QullocheSa: "Intanto chiamo un attimo mia mamma e vedo se ci riprende su e tu chiami tuo padre e gli dici pure a lui di tornare.".
AmoGesù:" Si ma sei un Dio xxx di ingestito, cazzo! E senti che freddo del Dio xxx!.".

Sarà la sfiga, sarà il signoreiddio che un poco si sarà pure offeso, ma i telefoni...
"Non prende un cazzo!" esclama nervoso Amico1, mentre in sottofondo AmoGesù recita un rosario.
Siamo perduti, al freddo, senza una meta. Esploro con Amico2 la zona in velocità, con la speranza di trovare un qualche passaggio segreto tra i cespugli. Nulla.
QuellocheSa(che verrà ucciso): "Oh raga, può essere che mi son sbagliato ma... beh sarà un po' più avanti, se non ricordo male andando sempre su per la strada principale si arriva comunque a Sperdutoneimonti, insomma, è solo quella la strada, quindi...".
Amico1, 2, 3 e 4 si lamentano un po' ma concordano. Il religioso tace, io sdrammatizzo. C'è tempo, sono appena le 22.

23/12/13

Lunedì mattina: attacco fascino!

Mercoledì è Natale e io i regali non li ho ancora fatti. O meglio, mezzo regalo per mia madre si, ma rimangono l'altro mezzo e quello di mio padre. Checcavolo, lavorare e avere soldi spendibili è un'esperienza un po' strana per me medesimo. Comunque sia, mercoledì Natale. Che bello, siete contenti? Che vi porterà il caro babbo? Io mi sono auto regalato una lampada di sale che cambia colore, ed è stupendissima. Ne ho sempre voluta una e ieri vaffanculo, l'ho presa mentre cercavo i sopracitati regali per gli altri.

Oggi è lunedì, e non è Natale, e io vi avviso già che probabilmente questa settimana non aggiornerò il blog, se non con post veloci come questo. Insomma, per la roba seria (ma quando mai c'è roba seria qui?!) ci si vede l'anno prossimo. E dato che mi piace farlo vi anticipo: nuovi episodi dell'arte del portapizze, un racconto horror, che devo finire di sistemare ma è già pronto, le interviste bacate, che qua mi son preso largo coi tempi, e compagnia bella... forse pure i gurmatroidi, ma chi lo sa se è tempo... 

Al momento sono a casa, solo, giacché i miei sono nel profondo sud, e festeggerò le feste (incredibile gioco di parole) con nonni e parenti. Dicevo però che al momento sono a casa, sul divano, col gatto che mi guarda sfoggiando il suo temibile "attacco fascino" mentre mi rilasso un po', che dopo si lavora, e tanto, visto che la gente correrà a pigliare gli ultimi fottuti regali. Bastardi!

Per oggi è tutto, noi ci si vede mercoledì per cyber auguri veloci, magari andando tutti a vederci il blog panettone di Moz, che uscirà nei cinemi proprio a Natale e che avrà pure me (ma pure voi, suppongo) nel cast. Sia mai che vogliate chiedermi un autografò... ;) Quindi un salutino, da me e Auronzo che sta seducendomi, e un paio di domande:
Che state a fare di bello? e Come festeggerete il Natale? Ah, ecco, in nome dell'ansia vi chiedo anche: cosa farete a capodanno?!?!

20/12/13

Le tesi dei 3 minuti

18.10
Divano, tablet, silenzio in casa. Lucine di albero e presepe schiarano il buio a intermittenza.
Presto mi alzerò, andrò in bagno, farò della cacca. Mi laverò, mi vestirò e per le 18.30 sarò nella carriola, tentando di metterla in moto in meno di un minuto. 
Alle 18.31 starò presumibilmente guidando per andare a lavorare.

Sto pensando a me che porto le pizze. Prima pioveva, spero abbia smesso. 

Sono passati tre minuti da quando ho iniziato a scrivere. In tre minuti ho scritto solo questo, il che mi fa dire che scrivere col tablet richiede più tempo e toglie la voglia. 
Le cose che impiegano tempo, annoiano. Fare sesso, farlo a lungo, non annoia. La mia tesi, dunque, è crollata. Riformulo: le cose che impiegano tempo, a parte il sesso, annoiano.

Sono passati altri tre minuti, e nello stesso tempo ho scritto meno di prima. Il tempo, passando a fare la stessa cosa, fa perdere energie e porta a rallentare l'attività, di conseguenza i risultati finali saranno meno soddisfacenti dei precedenti.

Sono ancora sul divano. Penso a me che sto scrivendo e che non so come continuare questo post. Quel che è certo è che presto smetterò di scrivere, in quanto devo azionare quel meccanismo di cacatura-pulitura-vestitura di cui sopra.

Sono le 18.19, altri tre minuti sono passati, la mia tesi della riduzione di risultato mediante calo dell'efficacia dell'attività durante un prefissato periodo di tempo, è esatta. Penso ancora però alla tesi sbagliata sul sesso.
Ne formulo un'altra, agganciandomi a quest'ultima: il sesso duraturo piace, ma con lo scorrere del tempo, durante l'amplesso, l'efficacia (maschile) cala... forse ho detto un'altra cazzata.

Sono le 18.21, altri tre minuti sono passati ma ho prodotto qualcosa in più. Crolla pure la tesi di cui tanto andavo blaterando.
Ora cerco un'immagine scema, la metto nel post, lo pubblico, e vado a cagare. Ciao.

18/12/13

Alexander Sawney Beane

A sud, le colline erano coperte da uno sgualcito manto di nebbia. Steli d'inchiostro si cullavano di tanto in tanto al soffio del vento, incantati da un sorriso di luna pallido. Lui inspirò a fondo, distese i nervi, e sentì paura.
Si mosse nelle tenebre, risalendo il pendio, il profumo del peccato che gli solleticava le narici. Scivolò tra gli arbusti, sempre più spaventato, il cuore in tumulto. Croci e tombe, reliquie piante solo dalla pioggia: non c'era altro lassù, dove si apriva l'orizzonte. 
Silenzio, nulla; finché il vento non riprese a ululare restò dimentico del disagio che l'aveva assalito. Con esso tornò prima il profumo, di fiori e miele, e poi venne la musica. Una melodia ipnotica, una lirica di sospiri che gli fece indurire l'intimità e lo terrorizzò al contempo.
Si avvicinò alla fonte delle sue ansie, nascondendosi dietro un albero spogliato dalle intemperie, nudo come i seni di quella donna. Era minuta, giovane, sottomessa a un'ombra scura che la toccava avidamente, succhiando ogni suo languido lamento.
Guardò l'osceno spettacolo per attimi che non finirono mai, spaventato, eccitato. Poi cedette, e lo fece ancora.
Un taglio netto attorno alla gola, lo scaraventò via, lasciandolo a contorcersi ai piedi di una croce in pietra, il suo idolo immondo. Poi prese lei, una mano premuta forte sulla bocca, a fermare le urla, impossibili, irresistibili. Incrociò i suoi occhi di ghiaccio per pochi istanti, occhi assurdi quelli, e infine affondò i canini nella sua pelle di latte, bevendo il suo sangue, inebriandosi del suo odore, prosciugandole la vita.
Quelle creature, in quelle terre, non si erano mai spinte prima. Si rialzò a fatica, ubriaco di piacere. Barcollò fino al cadavere del maschio, lo fissò con occhi ardenti, e tornò a casa, sperando di non incontrare mai più quei mostri pieni di orrore e fascino.




16/12/13

La nobile arte del portapizze #2: monetine a varchi dimensionali.

La scorsa volta abbiamo visto gli strumenti e i mezzi che vengono forniti quando si è un portapizze. Chiariamo una cosa: avendo io fatto questo mestiere in più di tre differenti pizzerie, le disgrazie che andrò a raccontarvi saranno chiaramente una somma di tutte codeste mirabolanti esperienze lavorative.

Cominciamo.
Il tempo, dovete sapere, è un concetto piuttosto particolare quando fai questo lavoro, e tale particolarità concettuale risiede tutta nel fatto che il tempo non esiste. Esatto, non esiste, non c'è. Tu, portapizze, il tempo non ce l'hai mai, nemmeno quando credi di averlo. Un errore piuttosto comune per i neo portapizzaioli infatti, è quello di guardare l'orologio mentre si è in pizzeria nell'attesa di caricare il proprio baglio termicamente imperfetto. Guardandolo, l'orologio, ci si accorge appunto dell'assenza di tempo, ovvero del ritardo cronico. Che ci puoi fare, tu, omino portapizze, se sei in ritardo ancor prima di partire? Nulla, chiaro! Quindi mettiti l'animo in pace, prendi atto di questo malus ritardo, e preparati a correre come un pazzo imparando la filastrocca d'esordio che dice ''Buonasera signore scusi per il ritardo...''.
Comunque sia, un occhio alla via sulla mappa, memorizzi la strada, e parti, ma senza navigatore, che quello a impostare le destinazioni e ad aspettare che ricezioni i satelliti ci mette vent'anni ogni volta. Stai guidando, per radio ''Ho visto un posto, che mi piace si chiama mmmmoooondoooo...'' di Cremonini e la pioggia che accompagna ogni cazzo di week end e non si sa nemmeno bene il perché. In fretta ma guidando con sicurezza, giungi, miracolosamente, alla via del cliente, e lì iniziano i cazzi...
Ringrazie che non stai in vespa...

"Numero 37, dispari, quindi, fammi vedere, qui c'è il 288, sicchè i dispari sono dall'altro lato della strada, ok!" ti dici quasi col buon umore (povero illuso coglione). Percorri la via abbastanza deciso, che tanto sono un centinaio di numeri quelli che devi passar via, e a un certo punto, sempre tenendo d'occhio le abitazioni, ti capita di fare un conteggio del genere: 57, 55, 53, 23, 21, 19... No scusate, che cazzo è quel buco di numeri tra il 53 e il 23?? Dove sono finite quelle fottute abitazioni? Possibile mai siano scomparse?
Amici cari, ve lo dico io, è possibile, è possibile che le case spariscano nel nulla, inglobate da un buco nero di insensatezza e bestemmie. A quel punto fai retromarcia, se la via è semi deserta, o la percorri tutta sperando di beccare l'obiettivo quando tornerai indietro non appena sarai in grado di fare inversione. Nulla, quei numeri mancanti non si trovano, docazzo sono, merda, suona pure il telefono e oddio è il proprietario che mi chiama e dice di fare in fretta perché siamo in ritardo. Bene. Tu ti arrendi e scendi dall'auto, qui si deve esplorare di persona, con la massima disponibilità dei tuoi 5 sensi, non da dentro un'auto che ti protegge dal diluvio, che qua ci si è capitati in un maledetto paradosso spaziotemporale per cui 20 numeri sono spariti nel nulla. Passano i minuti, sale l'ansia, non sai che fare, poi l'illuminazione: controlli se possiedi il numero di telefono del cliente, e quando lo trovi, lo chiami.

11/12/13

Il meme del buon Natale 2013!

Benvenuti, cari cervelli, al meme del buon natale 2013! Questo, come avrete intuito, è lo stesso identico meme dello scorso anno, ma rimaneggiato. Perché ho deciso di intraprendere questa strada? Semplice, perché lo scorso anno pubblicai tale meme il giorno della vigilia, e giustamente, essendo lo spirito natalizio forte e prolifico soprattutto nelle settimane che precedono il Natale, e non il giorno prima, il post se lo cagarono in pochi. Oggi quindi ve lo ripropongo, con la speranza che l'aria piena di lucine e canzoncine zuccherose vi riporti indietro nel tempo ai vostri ricordi più felici e... ok, ma come funziona sto meme?!
Dunque, è semplicissimo: 

  • basta fare un breve elenco di quei doni che c'hanno fatto battere forte forte il cuoricino (e/o c'hanno reso isterici nell'attesa di scartarli)
  • invitare 6 blogger a fare altrattantamente!
Facile no? E allora viaa...


Lavatrice giocattolo!
Okkei. Potreste davvero pensare che io avessi qualche rotella fuori posto nel trovare summo gaudio (spero queste due parole latine abbiano il senso che credo) da una lavatrice giocattolo. Inizio dicendo che ero molto ma molto piccolo. Facciamo 4 anni, 5 dai! Il motivo a tutt'oggi non è chiaro di questa mia passione, fatto sta che io amavo le lavatrici. Più erano grandi e più io godevo nel vederle in funzione. Quando si andava in pulitura poi... Probabilmente la mia passione per le lavatrici di allora è paragonabile a quella che ho per le donne adesso. Le amavo, bramavo, volevo! Quale regalo migliore quindi se non una lavatrice giocattolo? Facciamo che 'sta cosa delle lavatrici poi la racconto meglio in un altro post, perché ora mi vengono in mente alcuni aneddoti che s'hanno da dire!

Camion dell'immondizia
Altro straordinario effetto ipnotico ce l'aveva il camion dell'immondizia. Quando quello passava a prendere i cassonetti per svuotarli dentro di sé, col suo intricato e affascinantissimo sistema di meccanismi fatto di pompe idrauliche e pura magica magia direttamente presa dai cciofani cuori di tutti i pargoletti che vedevano in questo mezzo qualcosa di speciale, ovvero soltanto da me, io restavo estasiato! Quello del rovesciamento dell'immondizia era un rituale incredibile. Cioè lui arrivava, l'omino piazzava il cassonetto dietro al camion e... Vabè, ch'è devo spiegarvi come funzia un camion raccogli munnezza?! Comunque sia, data la tanta passione per questo mezzo, i miei mi fecero la sorpresona di farmelo trovare sotto l'albero. Un bel modellino di camion dell'immondizia con cassonetti allegati. M E R A V I G L I O S O!

La fabbrica dei mostri!, mostri, na na na na ...(non ricordo più la canzoncina, scusate!)
Ve lo ricordate quel cartone animato eccezionalmente bello? Ecco, l'ho rivisto sul tubo e ho pensato ''Ma come diavolo faceva a piacermi 'sta cosa?" E' animato male e le battute tanto quanto le storie sono il peggio del peggio! Fatto sta che la fabbrica dei mostri, quella specie di forno che sfornava ragni, scorpioni e altre amenità grazie al gel speciale che trovavi in allegato, era bellissima! Ma fosse solo il gioco in sé che m'esaltava... No cari miei, la goduria maxima arrivava notando l'invidia assassina dei miei amici! Erano pronti a vendersi un rene o a srotolarsi tutto l'intestino pur di possedere quella fabbrica delle meraviglie!!!

Playstation
Droghello com'ero di Super Nintendo (Snes, quanto ti ho amato, e quanto ti amo ancora!!!), arrivò poi il salto generazionale in ambito di consolle. Quella Nintendo mi fu ''prestata'' dal cugino, quindi non era mia in realtà, e arrivate nelle nostre tv le incredibili pubblicità riguardanti la leggendaria Playstation io non potei che implorare i miei di regalarmela. Quando la scartai, con assieme Crash Bandicoot 3 e altri due giochi indegni di nota, fu probabilmente il Natale più incredibile della mia vita. Almeno a livello di regali. La desideravo con tutto me stesso, e non potete (ma si che potete!) capire la gioia e i momenti intimi/sacri/magici passati quei giorni con la stanza buia, a casa di nonna (si, quella sordissima!),  e con la sola tenue luce della tv e del mio gioco preferito a tenermi compagnia. Magico!

Ciotola misteriosa...
V'avevo già narrato di quanto fossi ossessionato dal GameBoy Color, oggetto delle mie più profonde e radicate brame che non riuscii mai ad ottenere. Quel Natale nell'aere respiravo il presentimento che finalmente tale sacra gingilleria tecnologica potesse cadere nelle mie mani. Il pacchetto regalo che scrutavo e analizzavo nei giorni che rincorrevano la ''scartatura'' me ne dava più o meno conferma. O meglio, era il mio cervello bacato a plasmare tale forma (che non assomigliava minimamente a un gameboy) adattandola a quella desiderata. Come detto sopra, non fu il gameboy ad uscirne, bensì una ciotola... Al massimo sconforto iniziale però, susseguì una grandissima gioia giacché nel bigliettino ad essa allegato c'era scritto ''Quando torneremo a casa ci sarà un bel gattino ad aspettarti! Buon Natale!''. E quello, devo ammetterlo, è stato di gran lunga preferito al giocattolo Nintendo.

Dunque, i 6 blogger invitati, sempre che abbiano voglia di spandere questa botta di spirito consumistico natalizio per la blogosfera, sono: Misantrophia, Baol, Olivia, Orso Chiacchierone, Nadia e Marco Goi!

09/12/13

Il cielo su Torino

Che noi ci si invita alle case degli sconosciuti un po' così, all'improvvisamente. "Ch'è ce lo famo il week end a Torino? Io non l'ho mai vista! Dai, tutti a casa di cosa, quella tipa là, Piera, Maria, la sorella di coso, come si chiamava? Boh! Però era simpatica! Ma tu poi, non c'avevi il mezzo inciucio? Sì? Via, Torino sia! Ah, dille che la ringraziamo!".
Si parte che sul serio il viso di codesta donzella, avendoci parlato una volta un mese prima, io non me lo ricordavo bene. Ma l'amico, dell'inciucio, beh lui era già lì da lei ad attenderci, il volpe. E quindi un po' di ore io e l'altro mio amico UomodiOrzo (nome di fantasia per tutelare la privacy) ce le facciamo in treno fantasticando su quante mille avventure ci attendono.
Ora buie, ore di fame, verso le sei siamo a Torino, dopo un interessantissimo viaggio di letture che tra le altre vedeva quella scritta da Girola il milanese uè, che merita ciatatio magna giacché molto bella, e la trovate qui. Ma dicevo, l'ora è buona per salire sul bus, senza pagare of course, e affrontare un hamburger ignoranissimo e alette di pollo intasacuore, che chissà poi quali sono sti polli dotati di "alette" sittanto minute. Boh! 
"Progetti per la serata?" ci domandiamo a Mariana, a Giuseppa, alla tipa dell'inciucio che ci ospita il cui nome proprio non mi veniva. E quella con la precisione e la compostezza della signorina Rottemmaier (chissà come si scrive) scandisce compiaciuta ma decisa (ovviamente aveva qualcosa in mente): ci si gira un po' la città, si va da me, ci si sbronza da me con gli altri che arrivano, si esce a vedere la città con occhi nuovi, e si balla!... in una discoteca gay!... eee, dimenticavo, non ci sono le donzelle da me perché blablabla (non stavo più ascoltando tanto ero sconvolto). Discoteca gay solo uomini...  bene...

06/12/13

Grazie veloce, ma a tutti e 100mila!!!

Dovevo alzarmi presto, finire il post e pubblicarlo, far colazione e andare a lavoro. Invece ho spento la sveglia tre volte, mi sono precipitato in macchina, ho infranto milioni di miliardi di divieti stradali e son giunto a lavorar in ritardo di 5 minuti, accorgendomi poi che avrei iniziato alle 10, mica alle 9, scemo!

Visto quindi il rapido susseguirsi del tutto non mi pare il caso di finire e pubblicar il bellissimo post torinese proprio adesso. Ee sono sfaticato, mi conoscete. Sicché, dato che la mattina è andata, colgo l'attimo per ringraziarvi. 
Ringraziarvi tutti, tutti e 100mila (si lo so che non siete in centomila), per queste tantemila visite che mi sono arrivate in poco più di un anno e mezzo di blog, e per dirvi che senza di voi, che mi leggete e commentate, non mi divertirei così tanto a stare sul webbo! Grazie grazie grazie!!!


04/12/13

Le tre cose e Pieraccioni, per tre volte o forse più...

Oggi volevo parlarvi un po' di quel week end in Torino ma sapete, causa poco tempo, non lo farò. Che poi diciamocelo, al poco tempo non ci crede più nessuno, che uno se c'ha proprio voglia il tempo se lo trova sempre in qualche modo. E il fatto quindi è che ieri non c'avevo cazzi di scrivere e oggi, ovvero stamattina, starei studiando (anche se al momento vi sto scrivendo) dato che questo pomeriggio si ricomincia a lavur!

Quindi, che ne faccio io di voi? Nell'attesa del racconto (spostato a venerdì) di Torino vi annuncio un po' di cose. La prima, è che il tempo ce lo si può sempre trovare, e quindi non credete a chi vi tira pacco perché sommerso dagli impegni. Sapete, ci si lascia giù mezzo stipendio per accattarsi l'iphone 5c, quello low cost, quello che basta vendere soltanto uno dei due polmoni per averlo, e poi ti vengono a dire che il tempo per scriverti e/o chiamarti non ce l'hanno perché super impegnati... sì, come no! Super impegnati ad ammazzarsi di pugnette davanti a candy crush.
Poi, la seconda cosa che volevi dirvi, è che non mi ricordo più le tre cose che volevo dirvi, e quindi per questa number two rimedio dicendovi: avete visto che bella la nuova grafica del blog?! 

E ora arriviamo alla terza. Notate, ho saltato una riga così da rendere visivamente questo post più gratificante, per dargli un'aria di completezza. Poco importa insomma se coi contenuti questa scelta non centra na mazzuola laser. Comunque dicevo, terzo punto, è che...
Davvero, non so che dire. Brainstormingando la mia mente mi vengono i seguenti argomenti: le Iene, i cinesi, Pieraccioni, un incubo terrificante di cui scriverò un racconto, i benefici per l'università, la moglie di Pieraccioni, il freddo che proverò nello scaricare i camion, la faccia di Pieraccioni, il post sui post più letti di ottobre che ho scordato di postare e che posticiperò assieme al post dei post più letti di novembre, le gnocche che si è fatto Pieraccioni essendo attore e regista dei suoi stessi film, e a basta così che mi rimetto a studiare.

A venerdì allora eh! Si parlerà di Torino, di sicilianità, di blogger, di ubriachezza, di arte, di treni, di bionde e di uomini tutti stronzi. Buona giornata! 
Ah, se questo post non v'è piaciuto lamentatevi con Pieraccioni, che forse non centrerà nulla, ma merita comunque lo scatenarsi della nostra invidia anche solo sotto forma di insulti aggratis, fuori contesto, così, per sport... Guarda là che bocce... 

02/12/13

Hunger Games: la ragazza che mi fa andare a fuoco.

Se esci di sala e hai voglia di rivederlo, il film è un successo. Hunger Games- La ragazza di fuoco mi ha stampato il sorrisetto ebete sulla faccia e m'ha rimesso quel tarlo in testa di "appena esce in dvd tu lo scarichi, stronzo!", e questo è merito certo di quella bravaragazza di Jennifer Lawrence, sicuro, ma pure di un tutto il resto che non scherza, sapevatelo.
Uno sguardo e vai a foco...
Il primo episodio mi aveva piacevolmente sorpreso, anche se non era riuscito a convincermi del tutto. Troppe direzioni appena accennate e che avevano buon potenziale venivano abbandonate per permettere la masturbazione davanti agli Hunger Games, un po' come fossimo noi gli spettatori "reali" di quei giochi per disgraziati sfigati. Qui invece, con mia grande delizia, si riprendono le redini abbandonate la scorsa volta, e ci viene dato un quadro un pochino più ampio della situazione, fatto che finalmente ci lascia sbirciare meglio in questo futuro distopico. Conosciamo meglio quindi quel potentissimo governo centrale, che tiene a pigrecomezzi dodici distretti che se la cavano chi male male e chi un po' meno male, e la sua gente, quella ricca e "cieca" e quella che nuota in un mare di sterco e che inizia a stancarsi della puzza. La rabbia, è certo, è il sentimento che si respira in tutta la pellicola.

Non mi piace dilungarmi sulla trama, mi pare scemo svelarvi qualcosa che si può capire già troppo bene dal trailer, che come di consueto rovina qualcosina del film, ma posso dirvi, come al mio solito, i punti che m'hanno fatto rizzare l'asta (quella che uso per misurare la gagliardezza di un film, non pensate male pornomani) e fino a dove questa è arrivata.
I personaggi sono senz'altro un grosso punto di forza. Jennifer Lawrence è bravissima e convincente nel suo ruolo, e ti piace questo personaggio sia per come è stato scritto sia per come è reso. Sta povera stronza ne ha viste di tutti i colori nel film precedente, e giustamente adesso un pochino sclera male anche lei. Momenti di difficoltà a parte, la nostra beniamina s'è finalmente data una svegliata, e ora agisce in modo furbo e calcolato, pur avendo i sentimenti (che qua ci stanno pure quelli) un po' sballati, vuoi per l'età e gli ormoni suini, vuoi per il contesto anti sesso in cui si trova. Manco na sana trombata in mezzo ai boschi ci si può fà, che la nebbia poi ti trasmette cose sessualmente non auspicabili...
Personaggi comunque, non divaghiamo. Non c'è solo Katniss, ma pure il suo compagno, Peeta, e il suo mentore, sto fiodena alcolizzato e disilluso che riesce a regalare piccole perle di umorismo alternate a momenti davvero intensi. Un bel gruppetto, nulla da da dire, seguito a ruota da una carovana di avversari stavolta tutti cazzuti, in quanto ex vincitori, e tutti sopra le righe, in quanto... sì: ex vincitori! Gente che va bene, ricalca un pochino i classici stereotipi di figone, ribelle, genio incompreso, e stronzo imbecille che vuole solo accoppare tutti senza usare il cervello e non capendo una sega di niente per tutto il tempo, ma fortunatamente sono ben resi grazie a dialoghi non banaNi e situazioni lollose posizionate strategicamente.
Gli antagonisti? Male, maluccio anzi. Perché se il nuovo stratega ti attizza, il presidente pare un rincoglionito che non sa cosa vuol fare. Ha l'aria del convinto, non fraintendete, ma se la piglia nel culo di continuo sia fuori che durante i giochi. A ciccio, non fai paura a nessuno!
Gran bel ruolo pure per lo stilista e
la svampita, che stupisce.

Effetti speciali, ritmo, sentimenti, patos e patatos sono tutti in buone dosi, soprattutto le patatos direi io, ma non mi piace scadere in volgarità, sicchè sorvoliamo su questo punto. Dicevo però, che la parte tecnica n'è mica male, così come la nuova regia (fottuta shacky camera finalmente ti sei levata dalle palle grazieaDioamen) e la sceneggiatura, che magari qualche buchino fastidio ogni tanto ce l'ha ma non ci fa di certo storcere il naso, specie se andiamo a considerare tutto il buon film che abbamo davanti.
Il bello di tutta la giostra poi, è il tempo. Io odio i film sbrodolati, quelli che scorrono via in fretta, saltando passaggi, che non osano predersi il tempo che meriterebbero per raccontarsi. Qui il tempo, questa pellicola se lo prende tutto, e ci tiene lì a guardare dove invece troppi altri blockbusteroni si perdono via per dedicarsi a botte, mazzate e azione per pugnettari professionisti. Buon ritmo insomma, e lunghezza totale ottima.

Poi, perché un poi c'è sempre, anzi ho sbagliato a scrivere, volevo dire ''però'', e quindi però, perché un "però" poi c'è sempre, non è che di difetti non ce ne siano. Il più grosso è capire già dove andrà a parare la storia, lasciandoci quindi soltanto la sopresa del come ci si arriverà, mentre altri nei possono essere scene d'azione un po' al limite dell'assurdo (Katniss doveva rompersi a metà in in trioudio di viscere e cacca a spruzzi) e un finale leggermente troppo rapido che affida moltissimo al sequel, lasciandoti in bocca un sapore amaro, perché infondo era palese, diavolo, che il finale era quello, e si voleva vedere un pochino di più, bastardimaledetti!

In conclusione, questo Hunger Games lo consiglio, perché diverte, sa emozionare, si prende il suo tempo e vi infuoca le mutande sia siate maschietti sia siate donzelle. Così mi fan sapere loro insomma. Quindi, buon cinema ;)

29/11/13

EstetikaMente: e i vincitori sono...


Mi aggiusto il pappillon, sisitemo per l'ultima volta i capelli, mi avvicino al microfono, due colpetti tap tap, apro la busta e...


Bacato: Il vincitore, del concorso EstetikaMente, il concorso più fico della blogosphere, sentite come sono cul con questa pronuncia da perfetto poliglottolo, ma insomma, il vincitore, dicevo, è...
Cervello: No no, fermo che fai? Sono due i vincitori, che stai a dire leggi bene per favore...
Bacato: Oh cacchio, c'hai pure ragione! E adesso che famo? Uno lo dici tu e uno io?
Cervello: Massìdai! E allora parto io! Il VINCITORE del premio pubblico, scelto dal pubblico votante, ciao pubblico votante, che si porta a casa 15 euri, una pacca sulla spalla, e tanta gloria, è.......... ORSO CHIACCHIERONE!!!

Insegna luminosa dice: Applausi!
Insegna luminosa dice: Stop applausi!

Bacato: Complimenti, complimenti vivissimi all'Orso. E ora, senza ulteriori inciuci...
Cervello: Indugi, si dice indugi Bacà!
Bacato: Oh ma la finisci di rubarmi la scena, e statti zitto due secondi!... Dicevo, senza ulteriori, indugi, arriviamo al VINCITORE del premio blogger, scelto dalla totalità della mia bipolare facoltà intellettiva. Ebbene, si porta a casa 25 euri, un bacino sulla guancia, e tanta gloria pure in questo caso... NADIA!!!

Insegna lumonsa dice: Applausi!
Insegna luminosa dice: Stop Applausi! Fine della serata. Tornate a casa. Cazzo quante cose riesco  dire pur essendo una semplicissima insegna luminosa!

Ora basta con le cacchiate, famo i seri. Volevo innanzitutto congratularmi sul seriamente coi due vincitori, Orso Chiacchierone e Nadia, che hanno creato degli splendidi header e si sono dati dura battaglia durante le votazioni col pubblico. Se volete sapere un po' di numeri, sappiate che Orso vince con 37 voti, il 39% dei 93 totali, mentre Nadia gli stava alle calcagna con 30 voti, ovvero il 32%. Bravissimi ragazzi, bravissimi davvero. Che poi non so se ve ne siete accorti ma sotto all'ultimo post vi sono arrivati milioni di complimenti, quindi hanno apprezzato un po' tutti.

Adesso però è il caso di fare alcuni ringraziamenti, iniziando da voi 8, cari concorrenti che non siete altro, che avete fatto in modo che questo sgangherato concorso funzionasse. Vi ringrazio davvero di cuore per la passione, il divertimento e il cuoooore che c'avete messo, avete creato tutti degli header fantastici, ma giustamente non è che potevo far vincere tutti, c'ho mica i miliardi in banca eh!
Secondo, volevo dire un grazie a tutti voi che avete votato e commentato, a tutti quelli che hanno selvaggiamente spammato il concorso sui loro blog, sulle fanpage, sui profili faccialibro, Gpiù, sull'uccello blu. Grazie grazie grazie.
Un grazie anche a chi ha sopportato le mie rotture di maroni con sto cacchio di concorso, perché lo so che sono stato un po' stressante, ma ci tenevo. E un grazie pure bello grosso a Cyberluke, che causa ritardo non è riuscito a partecipare al concorso ma mi ha gentilmente regalato un header fatto su misura per il blog, che presto vedrete approdare là sopra.
Finiti coi ringraziamenti, ecco cosa succederà ora! Da domani, per un beeel po' di tempo, gli header di Nadia, ovvero quello e questo, perché credetemi, non sono davvero riuscito a capire quale dei due mi piacesse di più tanto sono fantastici, saranno la copertina ufficiale del mio blog. Dopodichè, più avanti col tempo, ci sarà una carrellata di tutti i vostri lavori sempre lì, dove ancora per oggi vedrete i cervelli in barattolo del grande Mirko. Verrà inoltre creata una pagina dedicata, coi vostri lavori e gli indirizzi ai blog, così che chiunque possa sempre vedere quanto siete fichi ;)
Per quanto riguarda la riscossione dei danari da parte dei vincitori, noi ci si sente per mail, sempre al solito indirizzo!

Detto ciò io vi saluto, vi riringrazio infinitamente, e vi auguro tanto ammore, tanta felicità, e tanto divertimento nel caso voleste ancora seguire questo blog che da oggi è ancora più bello! Grazie a tutti! ;)

27/11/13

Sogno un futuro con un sogno.

''Secondo te, perché alla nostra età siamo ancora qui, e non via, da qualche altra parte, a fare quel che sognavamo da piccoli?''
''Perché quel che sognavamo da piccoli è troppo difficile da realizzare.''
''Dici? Ma non dicevano che Nulla è impossibile se davvero lo si vuole? Naaa... io credo che le potenzialità ci siano tutte, sono proprio i sogni che mancano. Non ne abbiamo di voglia di impegnarci, perché in fondo non lo desideriamo davvero quel qualcosa.''
''Stai dicendo che...''
''Sì, siamo senza sogni.''

Spesso mi guardo intorno e vedo una marea di giovani, dai 18 ai 30 anni (pure voi  siete giovini, non vi preoccupate), perfettamente coscienti di quello che vogliono dalla vita, ma col ''solo '' problema di non sapere come raggiungerlo. Questi personaggi sono perciò arresi, sconfitti, schiacciati al pavimento da 8 o più ore di fabbrica o da un lavoro che fa loro cacare e che li tiene nell'attesa, a lanciare fuori dalla finestra quella fottuta bussola che pare essersi rotta proprio ora che ce n'era bisogno. Lottano con tutte le forze, studiano e si fanno il coolo, tentano di mettere via due soldi di merda tra un impiego pagato in nero e uno con continui contratti che scadono e si rinnovano con la rapidità di uno starnuto, sperando nell'opportunità che quel ''come raggiungere il sogno'' arrivi.

Forse è questa che ci serve?
Spesso mi guardo intorno e vedo però anche un altro tipo di giovani. E sì, pure qui ci stanno i 30enni, siete giovani pure in questo caso non vi preoccupate sù! A differenza dei primi però, pur essendo in una situazione del tutto simile, questi non è che non conoscano il modo per  afferrarli, quei sogni, è che proprio non capiscono quali cazzo siano!
Io rientro, chi l'avrebbe mai detto, nella seconda categoria, quella dei ragazzi perduti che non hanno la più pallida idea di dove siano e di dove vogliano andare, e confrontandomi con alcuni amici mi sono accorto che pure loro, in realtà, non sanno bene che cosa vogliono dal futuro. Magari intraprendono una strada di studi, gettano le basi per avere qualcosa che gli pari il culo nel momento in cui dovesse arrivare una tempesta di canguri ingrifati che se li vogliono bombare a pecorella (questa credo sia una delle migliori similitudini mai fatte), ma nonostante questo non hanno per nulla le idee chiare, perché privi di un sogno, una passione da realizzare. Il tapparsi il culo per l'eventualità di un clima caratterizzato da marsupiali arrapati che piovono dal cielo e ti si vogliono fare insomma, non è considerabile come aspirazione di vita, ma solo come ripiego in caso la statica situazione attuale dovesse decidere pure lei di andare a donnine felici.

Impossibile, dirà qualcuno di voi, tutti hanno un sogno nel cassetto, tutti hanno uno scopo da raggiungere nella vita. Beh, io dico che non è cosi, e credo anzi che qui ci abbiamo cresciuto con l'idea che avere sogni sia la via migliore (se non unica) per evadere dal nostro guscio e diventare finalmente adulti, realizzati, indipendenti e magari pure felici, soltanto si sono scordati di avvertirci di dover scegliere con attenzione cosa sognare.
Consentitemi una precisazione, posso? Ma certo, 'sto posto è mio! E' vero, un sogno piccolo o grande, volendo, ce l'hanno tutti. Il problema è che a realizzarli, i sogni, non te lo insegna davvero nessuno. Chi ha piccoli desideri, piccoli nel senso di molto vicini alla realtà fisica e lavorativa in cui si trova a vivere, può farcela, diciamocelo. Chi ne ha di piu grandi invece, sogni magari ritenuti stupidi proprio per l'esagerata dimensione di culo che si deve possedere (perché qui mica te lo dicono che il culo in questa storia c'entra eccome), non solo si ritrova deluso e spaesato, vuoi per le reali opportunità a sua disposizione vuoi per l'eterna crociata di ''lascia stare, le tue sò cazzate pensa a un lavoro serio'' portata avanti da chi gli sta attorno, ma finisce col ritenersi stupido da solo, e a ben vedere, aggiungerei io.

25/11/13

Sarai anche un drago ma il mondo pende troppo a sinistra!

[...] "Guardala, guardala... quella lì, sì.".
"Eh, allora?".
"È bbbella!".
"Si dai, figa!".
"Nononono non è figa, quella è bella! E si ci provassi? No ma ha il moroso...".
"Beh ma che te frega? Vai dai dai che stasera sei un dragoooo!".
"Uoooh ok dai vado vado che è bella e chissenefregadaidaidaiiii!". [...]

Se ve lo steste chiedendo, ebbene no, non andai, nonostante la "draghezza" insita in me. Con questo surreale preambolo, probabilmente molto incorretto a causa dei ricordi annebbiati, incorretto come la parola stessa che dovrebbe essere scorretto semmai, vi do il benvenuto al secondo mirabolante episodio della rubrica MusicalMente. E allora musica, maestro. No ok, arriva tra un attimo fermi lì eh!

Ore 2.00 del mattino, passate. Novembre 2012. Il mondo, sospettavano in molti, sarebbe finito nel giro di un mese. Per me, povero stronzo sfigato, era già un po' finito dopo la fine della storia d'ammore più lunga (diciamo pure l'unica) che abbia mai avuto, oltre i due anni. La serata era perciò partita con un "Stasera Cervello torna a casa in barella, stasera lo accoppiamo!" e così, pensate un po', fu.
Dopo avermi gentilmente offerto mezzo bar di alcolici per ogni bar visitato (che qui noi li si visita come fossero musei, con rispetto e reverenza) s'era andati in questo localetto a ballare. Io, che non son un gran danzerino, me ne strafregavo, in quanto totalmente incapace di relazionarmi con le più basilari coordinate spaziotemporali, e danzavo cacciato sulle note delle mitiche canzoni anni 90 tanto che Cledi di Mariadefilippa, ma llevati uun po' dai coglioni và! 

"Sarebbe figo," dico alla Maga (un'amica che pratica magia), " se adesso mettessero la canzone Pipappapparapò!".
E lei mi guarda, la bionda, e mi urla "Adesso la mettono!" e mezzo secondo dopo parte Piiiiiipappapparappò, pappapparappò, piiiiiipappapparappò....
Esaltazione massima, la maga aveva fatto la magia, io non capivo una ciolla, i miei amici erano pure loro un po' brilli, e tutti saltavano urlavano ridevano mammamia che bello il mondo quando s'è brombi. Capellidifuoco, non molto dopo ma molto inaspettatamente, faceva la sua entrata in scena sul fondo del locale. La guardai, la misi a fuoco, si esatto misi a fuoco Capellidifuoco. E perciò iniziai, rivolto a un amico, con un "la vedi quella? Guardala, guardala..." e qui si torna a inizio post.
Capellidifuoco, giusto precisarlo a questo punto, era una donzella già veduta tempo prima (in quanto nel pisciatoio di Dio ci si conosce quasi tutti almeno di vista) e già impegnata purtroppo per me (in quanto magnete per peni) ma di aspetto tanto incantevole da farmi venire piùppiù d'una turba mentale.

Alla fine poi nulla, v'ho già detto. Non andai a parlarle, forse complice il fatto che a stento vedevo dritto e tutto si muoveva continuamente verso sinistra, perche più alcool bevo più il mondo va verso sinistra, e non ne so il motivo, ma rispetto la sua scelta politica insomma, perché cioè chemmefrega.
Però la serata fu un successo. Pippappapparappò m'aveva fatto divertire come non mai, noi si era felici, io e Bacato dico, anche se uccisi d'amore per una storia finita, e gli amici ci volevano un gran bene. Magia in quel locale, ecco cosa accadde (si tende a esser poetici da sbronzi), e di certo, per quanto improbabili siano state le ore successive, ovvero dalle 2.30 in poi, conservo ottimi e sfuocatissimi ricordi. Quest'ultimo lasso di tempo comunque, è tutta un'altra storia, credetemi. Ma chissà, magari un giorno ve la farò raccontare da qualcuno di loro ;)

Questo quindi è il ricordo che mi porto dietro per il mese di Novembre, e Pippapppapparapò la canzone che mi fa viaggiare indietro a quel giorno.

24/11/13

Svitare la patata, non tirare devi svitare...

Buona domenica! Oggi poche parole per descrivere ciò che vi presenterò: capolavoro, genio, scienza e magggìa!
Io lo voglio...

22/11/13

Se ti cavi gli occhi te la cavi bene!

Come già vi raccontavo nel post di lunedì, scrivere dal tablet è un po' una merda quando si tratta di robe lunghe, e le idee, in tutto ciò, sembrano venir assorbite in un vortice di letterine inesistenti che mi fanno le pernacchie al sicuro dietro un touch screen.
Oggi allora vi parlo di due film visti recentemente, ossia ieri, dato che la noia cosmica che mi pervade è alleviata soltanto dallo studio (no, aspetta un momento, cosa?!), da qualche lettura, e dai film in 3d della mia fighissima tv. Sì, ho la tv treddì, fermi un attimo che mi vanto...... ok, fatto! 

Lorax, il guardiano della foresta
Un cartoon questo che m'aveva attirato ai tempi dell'uscita con un trailer molto stuzzicante. Ambienti spogli e tetri si contrappongono a esplosioni di colori che t'azzoppano gli occhi. Insomma, non pareva malaccio, ma poi...
Poi lo guardi, e noti che tutto è permeato da battute un po' sceme e temi "facili". Ti dici "Ok, forse è solo l'inizio, forse c'è sotto uno stile un po' particolare..." e invece un caazoo, sei capitombolato in un fottuto film per bambini! Lo si intuisce dallo stile grafico, lo si comprende da tutto il resto: sviluppo della trama (vuota e che tenta di non annoiare giocando su due linee temporali), battute, significati e messaggi. Ah già, ogni tanto partono le canzoni stile musical... e io odio i musical!!!
Nota positiva il 3d?! Ma ch'è scherziamo? Appena sufficiente. Sfuocato negli sfondi e appena lollevole nei primi piani. Guardatelo, ma solo se avete un marmocchio da zittire al fianco. Su sto banalissimo e bananissimo Lorax quindi, non ho altro da dire. Anzi sì: noia suprema!

The Croods
Altro cartoon è quello dei cavernicoli Dreamworks, che non avevo visto al cine e che quindi, complice il treddì, mi sono sciroppato. E partiamo da quest'ultimo: talvolta la lontananza è indefinita, sfuocata come si diceva per Lorax, ma questo non accade sempre. Ambientazioni, azioni e contesti sono tutti ben resi, tra una vampata di cenere che ti danza davanti agli occhi e spruzzate di polvere e bolle che Cristo, escono dalla tv! Il treddì qui funzia alla grande, tralasciando il piccolo difettuccio di cui sopra.
La storia non è male, movimentata come piace a me, e ci mostra il viaggio di questa famiglia di cavernicoli in fuga dal mondo che cambia, da una Terra in pieno fermento ormonale, che erutta lava e trema tutta. E quindi ecco che lo spettatore ha l'occasione di vedere un pianeta assurdamente variopinto, con flora e fauna ai limiti dell'possimpibile (come insegna Barney Stinson), con un umorismo che yeah ci siamo alla grande e un'ironia espressa anche solo con la pura fisicità dei personaggi che è magnifica, per quanto irrealistica.
Questo è un film bello, davvero, e ci si trova pure il tempo di metterci qualche momento di riflessione, come la differenza tra il sopravvivere e il vivere, il rapporto con le novità e l'uso del cervello per aspirare a un domani migliore, col simbolo della "luce da seguire" che si sposa perfettamente con tutto il significato del film.
Non perdetevelo questo, che funziona bene e diverte! 

Ecco... pure oggi me la sono cavata, e pure gli occhi, ieri, per colpa di Lorax (visto per ultimo) me li sono dovuti cavare. Ma non preoccupatevi, presto m'arriva la tastiera e sò cazzi per tutti ;)

20/11/13

EstetikaMente: pubblico, è l'ora di votare gli 8!

Un caloroso  bbbbuongiorno a tutti voi e benvenuti alle votazioni di EstetikaMente. Senza troppe chiacchiere vi presento gli 8 partecipanti al concorso e i loro lavori.
Prima però, ecco come si vota!

Qui di fianco è aperto un sondaggio che resterà online fino alla mezzanotte del giorno 27/11/13. Ognuno di voi, compresi i partecipanti, potrà votare l'autore che preferisce basandosi sui lavori presentati. Il voto è unico, quindi ponderate bene, e chi ne uscirà vincitore riceverà 15 € , il premio pubblico.
Il giorno 29/11/13 inoltre, verrà nominato ufficialmente il vincitore scelto dal pubblico e svelato anche l'autore che si piglierà il premio blogger (25 €), scelto appunto da me. E allora via, votate, e godetevi queste meravigliose creazioni!

N.b cliccando sopra le immagini le potrete ammirare a dimensioni originali (se non ho fatto casini...) ;). Se vi sentite confusi e vi siete persi qualcosa, qui nel bando troverete tutte le indicazioni del caso.


Orso Chiacchierone



Nadia (life in a year)



Paolo Ungheri Narratore


Elena Orsi



Gian DeSteja


Kassandra Black



Kety



Clyo


Cari amici, non vi resta che votare ;)
Cari concorrenti, buona fortuna a tutti!

19/11/13

Ender's Game: lammerda!

Da dove posso cominciare? Fa brutto se inizio dalla fine? Ma no dai, partiamo dalla fine, dal giudizio riassuntivo: Ender's Game fa schifo.
Ecco, l'ho detto, e non sapete quanto ciò mi renda triste. Ora, io non lo so se le recensioni positive comparse sul web siano scaturite dalla semplice visione del film e non anche da una precedente lettura del romanzo, ma comunque sia, pure così fosse, la domanda mi sorge spontanea: come diavolo avete fatto a farvi piacere quella... cosa?!?!

Parliamone. Vi prometto zero spoiler, promesso. Visto?
In soldoni, siamo in un futuro in cui l'umanità s'è pigliata una bella mazza nel culo da parte degli alieni, i Formic, perché chiamarli Scorpioni, come doveva essere, faceva cagare. Con un trucco di magica maggìa che neanche mio cuggino poteva fare però, il geniale Mazer Rackham è riuscito per il rotto della cuffia a evitare una bella disfatta, scacciando i Formic col Raid, salvando momentaneamente l'umanità e diventando così un eroe.
Tutto, dannatamente, finto, sbagliato, stonato...
Che fare perciò per prevenire una nuova situazione del cesso? Ci si addestra, ci si prepara, ci si dice alla Flotta Internazionale di mettere su una scuola di magia e stregoneria in cui i giovinotti più fottutamente intelligenti del globo si addestreranno per diventare dei comandanti in grado di sconfiggere in guerra i potentissimi Formic. Ender, piccolo stronzo che è stronzo in quanto piccolo e pure in quanto terzogenito (spiegazione nel film non pervenuta), sarà il predestinato a guidare la flotta più cazzuta mai vista, e quindi sotto con l'addestramento nello spazio, lurido pezzo di marrone!
Riuscirà il caro Ender, scelto a discapito del fratello Peter ( era troppo violento) e Valentine (era troppo non violenta), a completare l'addestramento e a divenire il genio tattico militare spacca cooli di formiche di cui il mondo a bisogno? Tra l'altro, tutta questa merda m'ha fatto venire il dubbio di aver usato la parola ''discapito'' nel modo sbagliato, ma tant'è, sarà la puzza che mi confonde le idee.

Il romanzo, cazzo, è uno di quelli che quando finisci sei triste perché è finito, e sei triste perché è bello. I sentimenti di Ender, le relazioni che si crea attorno, la fatica e le difficoltà che prova nel conquistare la fiducia e il rispetto dai compagni, e il tragico rapporto con fratelli, autorità e regole, sono tutti elementi molto ben sviluppati nel libro. Anzi, sono il cuore del libro. Nel film, ma pensate un po', non ce n'è traccia.
Mi piace definire film come questo, da critico distocazzo quale sono, ''film sbrodolati'', nel senso che non solo durante l'adattamento tagliano tutto il tagliabile possibile e immaginabile, ma riescono pure a collegare quei restanti pezzetti di cose interessanti con interminabili sequenze di nulla.

La prima parte del film infatti, scorre via abbastanza veloce per chi ha letto il romanzo, ma proprio perché non c'è dentro nulla. Per chi invece si guarda il film da verginello (ahaha) il tutto è inaspettatamente noioso e lento. Ender non fatica, Ender prova i sentimenti forti e sconvolgenti che pure il libro propone senza mostrare credibilità, perché immersi appunto in un contesto pieno di nulla. Ender, infine, pare il Padre Eterno che impara tutto senza fare un cazzo. Sul serio, quanto può essere ridicolo il suo addestramento sul grande schermo? Quanto invece appaiono esagerati i suoi progressi, che sembrano sbucati dal nulla cosmico?!
La seconda parte del film è un po' meglio. Certo, Locke e Demostene neanche a cagarli, cazzo li mettiamo a fare, mica vogliamo appesantire il film con qualcosa di interessante, vi pare? Però dai, le simulazioni di guerra sono molto più belle di quanto avessi immaginato leggendo. E meno male, aggiungo, data la mmerda delle battaglie in sala delle battaglie! Fortunatamente il colpo di scena finale, che ormai m'ero rassegnato a vedere, è invece mantenuto. Fffiuuu...
Questa si salva, me l'ero immaginata in un modo e mi ha sorpreso!

Certo è che quel che si vede non è sufficiente. Delusione, delusione grossa. E sì che di buonissime idee da cui attingere ce n'erano a bizzeffe. Le poche usate invece sono mal sfruttate. Il fine giustifica i mezzi ad esempio, è tutto ciò che di ''serio'' viene trasportato in pellicola. E basta.
Ah, giusto, ho sentito una vocina provenire da là dietro. Come prego? Qualcuno ha per caso detto ''Mind fantasy game''? No beh, stendiamo una trapunta pietosa, come ama dire il Buta. Due partite, dico due di numero, e poi niente più... Ma che cazz...!?!?! Che poi nel crearle o avevano esaurito il budget o hanno stupidamente scelto lo stile Storielle dei doni della morte di Harry Potter ma scopiazzate a culo.

Chiudiamo la ''recensione'' con un invito che mai avevo fatto prima: non andate al cinema, vi prego. Prendete piuttosto i danari del biglietto e compratevi il libro, scaricatevi l'ebukko, fate quel che vi pare, ma leggetelo ora finché siete in tempo, perché a guardarlo al cinema poi vi passa tutta la voglia.

18/11/13

Week start?

Siamo arrivati a a me che scrivo post con i ditini ravvicinati tamburrllando su un morbido (?) schermo di tablet. Praticamente il pc è quasi morto e ho ben pensato di spendere danari addosso a sto affare. Bello? Sì! Scomodo? Ci potete scommettere (a scrivere i post ci metterò da 1 a 3 ore).

Quando ho scoperto di avere entrambi i lavori
Oggi pensavo di parlarvi di ombelichi, ma vista la deficienza scritturale che mi accompagna rimandiamo l'argomento ombelichi alla prossima, quando un tastierino come dio comanda mi aiuterà a digitare più meglio.
Oggi allora un random di peni miei. Week end che inizia col nuovo lavoro da portapizze, mestiere di cui già ho esperienza e che mi farà continuare la serie di disgraziosi post ch'avevo in mente. E, assieme a questa nuova fonte di guadagno si aggiunge un +2 mesi di rinnovo nel negozio sportivo in cui ho faticato gli scorsi due mesi. Praticamente ho il coolo coperto per un po', quindi perchè non spendere per un tablet dato che il destino lo esige con chiarezza?!
Un sabato e domenica di cazzeggiorelax e amici (e studio, sì ok ok) con abbuffata al cinese e assaggio di sushi che a me davvero non dice ploplio niente di niente. Valli a capile cosa c'è di impeldibile nel pesce cludo....

E poi niente, un po' di chiacchiere con vecchie conoscenze, un'audio chattata con due blogger idioti e il solito scassamento di balle di me che vi ammorbo col concorso del blog, che comunque funziona e mercoledì vedrà vooooi votare gli header.
Ecco... che noia di post vero? Mi dispiace avete ragione. Mi ci serve davvero il tastierino cazz...

P.s è una crisi mettere le immagini come vuoi dentro un post......

17/11/13

Get lucky? Speriamo!

Buona domenica pischelli! Oggi altro video musicale molto fiquo! Loro sono i Pentatonix e fanno tutto tutto tuttissimo utilizzando solo la voce... qualcosa di magico ;) V'oo ggiuro proprio!

Con questi splendidi individui io vi lascio ma non orima di ricordarvi di EstetikaMente, concorso che scade oggi a mezzanotte. Se volete inviare un header e provare a vincere 40 euri quindi, avete ancora un po' di tempo ;) Buona fortuna a voi e a me (manca un partecipante e siamo a 8)

15/11/13

Le Interviste Bacate #11: Cyberluke

Cervello:
Pronto allora? Iniziam!

Cyberluke:
Devo solo rispondere alle tue domande? Tutto qui? Sembra facile.

Cervello:
Solo rispondere! E' facile, sì sì Un grosso benvenuto a Cyberluke allora, che inizia la seconda stagione delle Interviste Bacate! Vedrai, non c'è nulla di cui aver paura!

Cyberluke:
 Uhmmmm se lo dici tu….


Cervello:
Iniziamo dalla presentazione! Il tuo blog: perché si chiama così, quando è nato, e come mai dovremmo venire a leggerlo?

Cyberluke:
Il blog non ha chissà questo nome originale. Per un po', sono stato a pensare a un nome figo e facile da memorizzare, ma poi mi sono detto: masticazzi. Lo chiamo come me, che già sono egocentrico per natura. Più tardi ho aggiunto il suffisso "human blog", per sottolineare che, nonostante il fascino che esercita su di me l'artificiiale, la matrice è indiscutibilmente umana.
Umana, con tutti i difetti associati a questa definizione.
Il blog nasce nel 2008, in una sera di fine estate. Una di quelle sere dove pensi di avere qualcosa di interessante da dire agli altri, in un momento in cui Facebook non era ancora esploso, e i blog erano ancora lo strumento "social" più diffuso. Certo, oggi non li vedo bene. Temo si estingueranno anche loro, fagocitati da FB.
Perché dovreste venirci? Perché scrivo, teorizzo, disegno, rifletto, cazzeggio, propongo. È un frullatore, è un buco nella serratura nella mia testa, è una vetrina, è un divano a casa di un amico.
Nonostante io sia un designer, fin dall'inizio non ho voluto fare l'ennesimo blog tematico, che parla sempre e solo di una cosa. Anche perché dopo qualche setiimana avrei finito gli argomenti. La formula del "scrivo quello che mi passa per la testa, se non altro, mi lascia più libertà, e annoia meno. Spero.

Cervello:
Ci puoi scommettere. I blog monotematici dopo un po' stancano, e attirano solo ristrette tipologie di pubblico, con tutte le difficoltà e gli accidenti che questo comporta…
Pensa, io ho conosciuto il mondo dei blog (e noto una loro enorme proliferazione) proprio grazie all'uso di facebook e altri social. Praticamente ho una visione opposta alla tua, non credo faccialibro se li magnerà! Ma steremo a vedere!
Questa passione per l'artificiale, che penso si rifletta molto nei tuoi lavori, negli articoli che scrivi e compagnia bella, da dove nasce?

Bacato:
E chi t'ha imparato a fare quei numeri grafici che fai? Autodidatta o studio scolastico?

Cyberluke:
L'artificiale è qualsiasi cosa produce l'uomo. Anche una sedia è artificiale, mica solo i computer. L'artificiale è l'espressione dell'ingegno dell'uomo. E l'ingegno dell'uomo è la parte "buona" dell'uomo. Quella "cattiva" è la sua tendenza a fare un uso deleterio delle cose che crea. Spero di vivere abbastanza a lungo per vedere l'intelligenza artificiale. Quel giorno, io credo, l'umanità raggiungerà la cosideetta "singolarità". E cambierà tutto. Tutto quanto.
Per quanto riguarda le cose che faccio, ho una formazione artistica. Disegnare a mano libera è una cosa che mi è sempre venuta naturale. Come per qualcuno suonare, o cantare, o ballare (tre cose che io non so fare). Poi è arrivato il Macintosh. E di nuovo, è cambiato tutto nella mia vita. Il Macintosh è la mia scatola di colori 2.0. È una bacchetta magica che rende possibile quello che fino a ieri stava solo nella mia testa.

Cervello:
Oh, spunto interessante questo... Intanto, cosa intendi per ''singolarità''? Penso sia la prima volta la sento nominare in quest'ambito. Seconda cosa... Vabè, quella te la chiedo dopo, e parliamo di te da pischello ;)

Cyberluke:
Per usare le parole di Wikipedia, la singolarità è un punto nello sviluppo di una civiltà in cui il progresso tecnologico accelera oltre le capacità di comprendere e prevedere di coloro che vivono in un epoca precedente. L'intelligenza artificiale causerà esattamente questo... sempre se ci arriveremo mai.

Cervello:
Uno scenario affascinante, nulla da dire, ma ricordo una cosa per quel poco che ho studiato di informatica: creare un'intelligenza artificiale ''senziente'' o ''che impara da sola'' o ancora ''che abbia coscienza di se'' è qualcosa di impossibile... oppure no? Arrivare ad un punto in cui non sappiamo prevedere e comprendere il comportamento di un A.I è... utopia, diceva il prof, o distopia.

Cyberluke:
È più o meno quello che penso anch'io. Qualcuno direbbe che creare una forma di intelligenza è un privilegio concesso solo a Dio. Pur possedendo delle credenze religiose, è una spiegazione che mi convince solo in parte. È praticamente impossibile stabilire come si comporterebbe un'intelligenza artificiale. Semplicemente, non abbiamo nessun precedente. Sarebbe come osservare una forma di vita completamente nuova, e non necessariamente malevola o benevola. Potrebbe elaborare un suo senso morale completamente autonomo ed inedito. Fa venire i brividi, vero? ;)
Ad ogni modo, è un po' come discutere del sesso degli angeli: cinquant’anni di ricerche in questo campo hanno permesso di sviluppare teorie e programmi in grado di emulare rozzamente le capacità cognitive di un essere umano, ma siamo ancora cmq lontanissimi.
Non mi sento troppo ottimista. HAL 9000 è, in definitiva, l’oggetto più fantascientifico mai visto al cinema fino ad oggi.
Da pischello? :) che vuoi sapere?