20/08/25

Facciamo che ti fermi

L'aria fredda in faccia che ti prende a schiaffi.
La tua coscienza sporca che ti segue a passi
veloci come un'auto in corsa mentre scappi.
Lo sai che non ci scampi? Lo sai che hai fatto tardi?
Lo sai che anche se corri dai peccati vengono avanti?
Proviamo ad affrontarli, proviamo a farci i conti.
Vedrai che se combatti puoi buttare già i tuoi muri,
di sbagli, disegni, disagi dentro,
tutte le volte che hai evitato di guardarti dentro.

Certo è più facile restare a prender fiato.
Distrarsi oppure voltarsi dall'altro lato.
Che poi chi te l'ha detto, che l'uomo non crollava?
Chi è che controllava se piangevi nel tuo letto?
Che tu sia maledetto, tu e la tua armatura,
corazza invalicabile contro la paura
di essere il più scarso, lo scarto, contronatura,
perché se frigni sei una femmina, ed è certa la tortura.

Ragazzi soli che non vengono accettati.
Uomini zitti e muti che non vengono aiutati,
incastrati, incatenati, obbligati
da aspettative che li crescono finché non sono abituati
a vincere perché sai serve avere un buon lavoro,
a fingere per essere sempre al sicuro,
che in gioco c'è l'onore e tu devi osare,
non puoi scadere se non vuoi rischiare di farti sbranare.

Tutti gli scontri vinti per cercare di restare
in piedi dritto contro tutti perché puoi cadere.
Se fai vedere che non ce la fai poi tutti a parlare,
a maledire, malelingue, malasorte,
non sei abbastanza e dentro pensi non ho più le carte
in regola per essere quello che serve,
perché ti dicono che puoi ma poi ti lasciano solo tutte
le volte che sei morto dentro e non trovi più le forze
per affrontare e vuoi scappare via da un'altra parte.

Sei molto più di un uomo, non diventare un mostro,
se vuoi volerti bene curati di essere umano.
Potresti andare più lontano senza il peso del perdono
che ti neghi, sempre in guardia, avanzando a muso duro.

Facciamo allora che ti fermi, tiriamo questi freni,
sgonfiamo queste arie almeno quando siamo soli,
e senza fretta, senza rabbia, ascoltiamo quel bambino,
negato troppo a lungo, in cerca di una mano.

5 commenti:

  1. L'ho letta come se fosse stata una canzone.
    Non so se fosse quello l'intento ma a me ha fatto quell'effetto.

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    1. È nata usando una canzone come base. In particolare Stammi vicino di Fabri Fibra. Quindi... direi non è un caso se l'hai letta così :)

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    2. Che poi Fabri Fibra piace anche a me ;)

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  2. Da un po' curi la ritmica rapper, la rima occasionale, la parola che si accomoda e la lettura scorrevole veloce, che orecchiabilmente acquista il suo perché perdendo probabilmente in qualità di scrittura, con un messaggio confezionato che non si esalta troppo.. ma ovvio ognuno segue la propria strada e le proprie sensazioni.

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    1. Ciao Franco! Dici bene con "orecchiabilmente". Questi ultimi sono tutti pezzi pensati per la lettura ad alta voce, quindi per essere ascoltati. Sto cercando di trovare una via di mezzo che possa mantenere un certo grip dal vivo (quindi verso chi ascolta e basta) ma che sia buono anche alla lettura. Vedremo :)

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