17/11/23

Hunger Games: serpenti, usignoli e tributi sfigatissimi

Riapriamo la rubrica Cinema con una vecchia (ma anche nuova) gloria del blog: gli Hunger Games!

E allora bentornati a Panem, cari cervelli, con il quinto film dedicato al mondo di Capitol City e dei suoi 12 sfigatissimi distretti, i quali sono costretti (rima simpatica) ad offrire, ogni anno, due giovani tributi che parteciperanno a questi fantastici giochi a premi.

Esiste ancora qualcuno all'oscuro di cosa siano gli Hunger Games?
In pratica Capitol City, che ha vinto la guerra sedando la ribellione, ogni anno, come punizione, pesca un totale di 24 teenagers che in diretta tv si uccideranno tra loro in una gara di sopravvivenza.
Ah già: il premio è solo per l'ultimo ed è... rullo di canguri... poter vivere!

Ora, a me questa saga ha sempre suscitato sentimenti contrastanti.
Idea affascinante.
Resa dei giochi a volte benino (vedi il primo film), a volte molto bene (vedi secondo film).
World building niente male.
Messa in scena di tutto l'anbaradàn... alti e bassi.

Questo quinto capitolo però l'ho trovato davvero piacevole.
Assieme al secondo, è in cima alla mia personalissima classifica. Che d'altro canto è l'unica che conta, qui dentro.

Qui comunque, si torna indietro nel tempo.
Trattasi infatti di un prequel che racconta la decima edizione dei giochi.
In particolare la figura principale è quella di Coriolanus Snow, che per chi non ricordasse, è il cattivissimo presidente Snow della saga principale.

Snow studia all'accademia dedicata ai leader del domani e, per la decisione della capostratega, si ritrova assieme ai compagni a dover fare da mentore ai partecipanti dei giochi, che a paragone degli scorsi mi sembrano i più sventurati di sempre (vedendoli capirete perché).

Perché questa scelta?

Dice la capa che qui la gente si sta già stufando e gli ascolti calano. Bisogna far qualcosa o bonanotte agli Hunger Games!

Anche perché poi... come faranno a fare gli altri film con Katniss Everdeen?
Jennifer Lawrence potrebbe non veder mai decollare la propria carriera da attrice!
Potrebbe rimanere una sconosciuta!
Come pensate reagirebbe mio fratello a questa sciagura?!

Cavolate a parte, credo che questa nuova pellicola funzioni perché tu parti con un certo tipo di aspettative e ti ritrovi invece elementi e dinamiche che le disattendono.
Nulla di male in questo però, perché è tutto funzionale al diverso contesto, che stavolta ha anche più spazio per venir raccontato.

Per quel che riguarda i personaggi mi pare siano quasi tutti in parte. 
Snow è credibile e interessante, così come la Lucy Gray Baird interpretata da Rachel Zegler, che tra l'altro canta divinamente.
Pollice in su anche per la Dr.ssa Volumnia Gaul, eccentrica il giusto.
Peccato solo per il personaggio di Hunter Schafer (che adoro dalla serie Euphoria), che qui ha una parte piuttosto striminzita col personaggio di Tigris Snow, mentre decisamente male per il decano Casca Highbottom di Peter Dinkdale, attorone che avrei voluto vedere molto di più e molto meglio.

Bene pure le tematiche, che mi sembrano meglio approfondite del solito.
Ho apprezzato molto le ragioni dietro agli Hunger Games, la brutalità mostrata da Capitol City nel trattare i tributi, ma soprattutto la consapevolezza che questi tributi hanno riguardo il proprio destino.
Mi ha messo i brividi, in particolare, la frase finale detta da un personaggio secondario poco prima di finire stecchito.
Bello anche (ma questo era già presente anche nei capitoli scorsi, seppur in modo diverso) tutto il discorso legato al bisogno di spettacolarizzare spettacolarizzare spettacolarizzare!

Interessante, infine, il dilemma morale sollevato continuamente Seianus Plinth, amico e compagno di studi di Snow, che non manca di farlo riflettere sul reale costo di quella che una parte di Panem chiama pace.

Questa ballata dell'usignolo e del serpente, quindi, per me è promossa a pieni voti!
Credo proprio piacerà ai fan della saga.


7 commenti:

  1. Ho iniziato a malapena a vedere il primo, e come suggerisce l'ottimo Pennac nel suo magnifico decalogo adattabile a Tutto, ho sospeso la visione. Non è proprio roba per me.
    Ma Squid game mi è piaciuto, pensa un po' tu. ;)

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    1. Ma no dai! Com'è possibile? Forse è il fatto di immaginare una società radicalmente diversa da quella attuale? È il genere distopico/fantascientifico che non ti garba? Sei un po' come Moz insomma ;)

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    2. Noo.. il fantascientifico/distopico mi garba.. ma tipo Edge of tomorrow, Quello che non ti uccide, Come se non ci fosse un domani, ma pure Hardcore.. e un parallelo con Moz manga ci sta tanto.. ihih

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  2. Non riesco a vedere i film tratti da video giochi, anche se Il canto della rivolta una sera che lo davano in tv ho iniziato a vederlo, dopo però ho cambiato canale. Sarà perché non ho mai giocato a un video gioco?

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    1. Il canto della rivolta è l'ultimo film (tra l'altro diviso in due parti) di una saga di 3 romanzi. Niente videogiochi alla base quindi :)
      Secondo me non ti è piaciuto perché partendo dalla fine ti mancava tutto quello che c'era prima. Io però un'occhiata al primo Hunger Games te la consiglierei.

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  3. Ho visto i primi due, stranamente riuscirono anche a catturare la mia attenzione.
    Non era scontato, conoscendomi.

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    1. Gli ultimi 2 molto diversi.
      Mentre questo nuovo è un bel mix che secondo me è apprezzabile.

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