25/07/17

Scimmie, insieme, forti

Il primo è stato un film inaspettato, il reboot di una serie fantascientifica che ha deciso di cominciare coi piedi per terra. E' così che L'alba del pianeta delle scimmie mi ha conquistato: con una storia solida e che utilizzava (pochi) elementi noti riadattandoli in un contesto completamente rivisitato. Una pellicola coinvolgente, sviluppata in un ambiente intimo e proiettata verso qualcosa che assicurava scintille.


Il secondo è stato appunto la promessa mantenuta. Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie è un sequel che non solo alza la già ottima qualità visiva, ma sa proiettare lo spettatore in un contesto completamente diverso. Siamo in un pianeta sconvolto, con due razze tra loro strettamente legate e che si scoprono molto più simili di quanto non vogliano ammettere.

E poi arriva il gran finale: The War - Il pianeta delle scimmie. Il degno epilogo di una narrazione che pur sapendo dove vuole andare ha il grande merito di non risultare banale, cogliendo anzi l'opportunità di affrontare temi ancora una volta nuovi e ancora una volta inesplorati.

06/07/17

Bentornato, amichevole Spider-Man di quartiere!

Ci sono volute ben tre trasposizioni cinematografiche per far arrivare l'arrampicamuri nel Marvel Cinematic Universe, e dopo la buonissima trilogia con Tobey Maguire e la traballante coppia degli Amazing Spider-Man ci troviamo di fronte a un prodotto di alta qualità che intrattiene, diverte e stupisce!

Come anticipato in Civil War, il nuovo Spider-Man è un bimbo-ragno quindicenne che pensa "Porca vacca, sono Spider-Man!", facendoti vivere la sua eccitazione come mai era accaduto prima.
Il "nuovo Avenger" è infatti un personaggio ben calato nel contesto condiviso che abbiamo imparato a conoscere, e che da bravo novellino cerca di ricavarsi un proprio spazio tra i ben più popolari colleghi di lavoro.

Quello che più ho apprezzato di quest'ennesimo reboot è proprio la diversa dimensione con cui l'eroe deve fare i conti. Non c'è più il Peter Parker finto giovane dei primi anni 2000, né il ragazzetto di fine liceo interpretato dal (per me ottimo) Andrew Garfield
Siamo invece nella piena adolescenza di un protagonista che nella realtà è perfettamente plausibile, senza quegli eccessi hollywoodiani che mostrano nerd super sfigati vessati dal bullo tutto muscoli e star del football.

04/07/17

Crash Bandicoot, un ritorno (in)aspettato

Sì sì sto bloggando poco ultimamente lo so, lo so...
Ma facciamo finta che sia perché è arrivata l'estate e io so benissimo che d'estate siete tutti in ferie, che non c'avete voglia di stare al pc a leggere e che (inserire altra frase fatta a scelta).

Comunque sia, in queste settimane di calma prima della tempesta (prima o poi vi spiegherò) sono stato sorpreso da un ritorno molto più che gradito: Crash Bandicoot! E se non sapete cosa sia vi basterà cliccare la "X" là in alto a destra sullo schermo e avrete tutte le risposte che cercate (capre!)
Su Amazzoz lo trovate Qui

Ora, io qui dentro mi ero confessato già altre volte riguardo la mia triste carriera videoludica. Praticamente, con l'arrivo di Xbox 360 e PS3, ho smesso di giocare perché... mi annoiavo. Sì, può sembrare assurdo, ma i videogiochi moderni, per quanto ne apprezzi il realismo, le dinamiche, la cura per le storie e tutte le altre robette di questo tipo, a me annoiano. 
Sono uno di quelli che nel '96-'97 giocava a Super Mario e Donkey Kong col Super Nintendo del cuggino, dato che questo, nel mentre, scopriva il salto tecnologico della prima Playstation.