11/05/17

L'immaginazione serve a fuggire dalla realtà?

Oppure è vero il contrario?
Molto spesso ci viene detto di utilizzare l'immaginazione per staccare dalla routine. Fantasticare e sognare sarebbero cioè attività da svolgere per evadere. Da che cosa, poi, sta a noi sceglierlo in base ai nostri tevvibili tormenti interiori.

In questo contesto perciò pare quasi che la nostra vita sia divisa in due piani nettamente distinti: il mondo vero, fisico e tangibile, in cui ci svegliamo la mattina, andiamo a faticare, mangiamo, parliamo e facciamo tutto quel che s'ha da fare; e quello mentale, popolato da desideri, sogni, paure, turbe, emozioni e via discorrendo. 

Già presentandolo così qualcosa ci suona stonato. La sentite la nota svizzera*

Sappiamo bene che le due divisioni sono una sciocchezza, e ce ne accorgiamo non grazie a saggi di psicologia o contributi di chissà quale ricerca avanguardista, ma semplicemente perché lo sentiamo sulla nostra pelle. Il mondo interiore, ci piaccia o meno, condiziona ed è condizionato continuamente da quello esteriore, in un costante scambio che della divisione lì proposta se ne inpippa alla grande. E' il segreto di Pulcinella, lo so, lo so!
Ma allora perché riteniamo che l'immaginazione serva ad evadere? Perché diamo per vero e scontato questo modo dire, remando contro al nostro intuito?

08/05/17

Tu sei debole?

Vi siete mai sentiti deboli? Avete mai vissuto, o anche solo provato ad immaginare, una situazione tanto intensa da sbattervi in faccia tutta l'incapacità di cui siete fatti?

Susan è una gallerista affermata, con una bella casa, un marito in carriera e tanta insoddisfazione. C'è qualcosa nella sua vita che le è sfuggito di mano, la notte non riesce a dormire e gli spazi in cui vive, enormi e freddi, la fanno sentire soltanto più persa. Non comprende appieno questa sensazione, almeno finché non si riscopre tra le righe di Animali Notturni.
Edward infatti, l'ex marito, dopo anni di distanza le fa recapitare il manoscritto del proprio romanzo, a lei dedicato. Susan perciò comincia a sfogliarlo immergendosi in una storia che la lascerà sconvolta.  

Animali Notturni è un film potente e mi ha fatto sentire debole, incapace, insicuro. Una forza che non sta solo nella dimensione emozionale, ma anche nella costruzione narrativa, così ben ideata da non lasciarti mai perso tra gli eventi.
I piani del racconto infatti sono tre. Il primo è quello della Susan presente, che riversa le proprie angosce nella lettura del manoscritto. Il secondo è quello del romanzo in sé, che vede un padre di famiglia subire la follia di un gruppo di balordi. Il terzo infine, è tutto nella mente di Susan, che rielabora i propri ricordi soprattutto tornando al rapporto con l'ex marito.

02/05/17

Bevi Cosmic Latte!

Ce la vedrei proprio bene come campagna di sensibilizzazione contro il consumo di Latte+. Roba da far chiudere il Korova milkbar e mandare in malora l'ultraviolenza dei drughi di Arancia Meccanica.
Meno droga più gusto: Bevi Cosmic Latte!
E Alex sì che s'incazzerebbe di brutto. Ma ok, molti di voi non conoscono il capolavoro Kubrickiano, quindi vediamo di dare un senso a queste poche e già confuse righe.

Il fatto è che Latte+Cosmic Latte hanno un paio di cose in comune.

La prima, è che costituiscono una bevanda assolutamente inesistente. La seconda invece, è che prendendoli in esame il lattosio è una componente di cui non frega niente a nessuno. Del famoso drink cinematografico ci interessa infatti il suo rinforzo dato da qualche droguccia mescalina, mentre per quel che riguarda l'invenzione di Karl Grazebrook e Ivan Baldry, beh... è difficile dirlo. Ma facciamo un passo indietro e torniamo al 2002!