Il pilone zurbzicone,
l'erba frizzillèra,
il sole oleosmatico e poi io, io, io:
che non colgo neanche un tarfuglio!
Quello che avete appena letto è un mio tentativo di poesia metasemantica.
E che roba è?
Il linguaggio metasemantico è un'espressione artistica e letteraria che crea linguaggio seguendo un processo piuttosto particolare.
Anziché partire dai concetti per poi associare loro suoni e segni grafici, fa il contrario: prima vengono i suoni e poi si attende che il patrimonio d’esperienze interiori di chi legge o ascolta, magari il suo subconscio, dia significati, valori emotivi, profondità e bellezze.
Se volete saperne di più, ci ho scritto un bell'articolo (ma bello davero davero!) su Punto e a Copy, il mio sito dedicato al mondo della comunicazione. Lo trovate qui.
Sfondi una porta quasi aperta con me, a casa parliamo solitamente invertendo sillabe (rispondi tu al tefelono!) poi ci capita con gli altri fuori e ci guardano strano (te credo!!).. insomma, inventare termini è abbastanza ..diffuso, ormai.. ahah..
RispondiEliminaFa bene al cervello!
EliminaCerto detto da uno col mio nickname non è proprio garanzia di affidabilità...
La trovo alquanto originale, così fuori dagli schemi! Mi piace !
RispondiEliminaÈ la magia dei tralicci della corrente😅
EliminaLa poesia non è il mio campo, ma di primo acchito mi è venuto in mente Aldo Palazzeschi; poi magari sto dicendo una baggianata, ma tant'è.
RispondiEliminaNemmeno il mio a dir la verità. Mi piace fare qualche prova ogni tanto, tutto qui :)
EliminaDi Palazzeschi per esempio non avevo letto nulla, quindi puoi capire quanto poco ne sappia...
Sì, anch'io rivedo lo sperimentalismo letterario dei futuristi, c'è Marinetti e c'è Palazzeschi col suo Perelà e il verbo avere con l'accento al posto dell'acca, i neologismi onomatopeici ed altro ancora: epoca formidabile!
RispondiElimina...E avanguardie coi controcogliotteri... Ad avercene oggi personaggi così.
RispondiEliminaMartinetti l'ho adorato, ma come scrivevo sopra Palazzeschi è proprio una bella lacuna. Recupererò ;)
EliminaFigura di disturbo anche fra i futuristi, dal quale movimento fu espulso per le posizioni anti-interventiste, mi sembra di ricordare. Ma nel Perelà c'è tutto ciò che deve avere un romanzo d'avanguardia: pena-rete-lama, pena - rete. lama . . .
RispondiEliminaMa com'è che il mio commento sia definito come un commento di Facebook?
RispondiEliminaCiao Katherine! Ho due diversi box commenti. Il primo è per chi vuole commentare usando il profilo Facebook, il secondo per chi vuole usare quello di Google / blogger :) Si possono usare entrambi.
EliminaAh ma io non ho scelto. E' capitato per caso. Per questo volevo capire cosa avessi combinato! :)
EliminaEheh, le parole che ti sfrizzolano per come suonano.
RispondiEliminaDavide, avete reso molto bene idea e sensazioni ovvero l'onomatopea. :)
Del resto non è una novità e tutti noi conosciamo ed usiamo varie parole onomatopeiche.
Vero. È un gioco tra i più divertenti e spontanei. Da bambini lo facciamo sempre. Poi pian piano ce ne scordiamo come di tutti gli altri giochi.
EliminaI bimbi poi, sono maestri: ecco una biscida (a metà fra biscia e viscida); e poi : tutti attenti al fermaforo quando si attraversa la strada.
RispondiEliminaDopo i bambini , come fantasia del neologismo, ci metto i napoletani:
o' tramm' a muro (L' ascensore); o' tale e quale (Lo specchio).
I bambini sono sicuramente i più elastici e spontanei. Ma i napoletani hanno un vero piglio di genialità 😆
EliminaSpesso capita anche a me... senza pretese artistiche ma col solo desiderio di divertirmi e non prendermi troppo sul serio. Quando le mie figlie erano piccole portavano sulla testa una codina a zampillo che io chiamavo... pirpinzillo. Poi tante altre cose che lì per lì non mi vengono in mente. Un salutone a te.
RispondiEliminaCiao Fabio! Eh sì, il discorso creatività/ bambini è venuto fuori anche in altri commenti. Forse dovremmo ricordarci che il linguaggio può essere anche divertente e che giocarci assieme è sano :)
EliminaOgni tanto scrivo anche io poesie, ma di questo tipo non ne ho ancora scritte. Bella prova :)
RispondiEliminaPure io pochissime eh. Trovo molto più divertente leggerle. Ti consiglio, in caso, Gnòsi delle fanfole di Fosco Maraini. Raccolta meravigliosa!
EliminaCongratulazioni per questo tuo impegno, molto interessante!ora leggo l'articolo
RispondiEliminaGrazie Sara. Se vuoi fammi sapere poi ;)
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