Mezzanotte, sono a casa per colpa della quarantena e leggo che forse la situazione durerà ancora. Isolamento. Che faccio quindi? Attacco l'internet e mi vedo Color Out of Space, ed entro in una bolla...
Tratto da un racconto del 1927 di Lovecraft, questo film del 2019 mi ha letteralmente stregato. L'ho trovato disturbante, cupo al punto giusto, teso e potente. E prima che me lo diciate sì, lo so, c'è Nicolas Cage tra gli attori e tanti di voi non lo digeriscono assolutamente MAI, ma qui, signori cari, il suo personaggio è così sinistro che non potrete che adorarlo!
La vicenda è semplice: la famiglia Gardner vive tra i boschi del New England in una splendida fattoria. Ci sono papà Nicolas, mamma e tre figli: due adolescenti e un marmocchio. Una notte, tutto all'improvviso, un meteorite cade in giardino illuminando tutto di rosa. La cara famiglia esce a vedere che è successo e da qui si inizia a scendere...
Si scende negli abissi della ragione, perché questi poveri cristi, piuttosto isolati dal resto dell'umana civiltà, iniziano ad avvertire alcune stranezze. Ancora non lo sanno, ma l'acqua che bevono è contaminata da questo "colore" venuto dallo spazio. Di conseguenza l'ambiente muta, le frequenze radio, wifi e compagnia bella danno i numeri e pure gli animali hanno qualquadra che non cosa.
In casa si diffonde la paranoia e il bello è che tutti sanno il perché, ma questo perché continua a sfuggirgli. Sembra un po' la storia che Luis Bunuel raccontava ne L'angelo sterminatore, dove questi borghesucci dopo aver fatto un party non riescono più a uscire di casa per... beh, per nessun motivo in particolare!
Ma tornando agli abissi, quello che ho trovato fantastico di Color Out of Space è il vertiginoso precipizio verso la perdita della ragione, tanto che, quando "l'alieno" si manifesta in maniera evidente (e con un paio di scene anche piuttosto impressionanti) è ormai troppo tardi, e tutti rimangono incastrati dentro a una bolla in cui spazio, tempo e logica, almeno per come noi umani li intendiamo, non reggono più.
E poi i colori, e poi i suoni... Dio mio, che comparto sonoro ha questa storia!
La colonna sonora ti preme sui timpani ritmando le sensazioni di disagio di ogni personaggio, perso in questo turbinio di rosa e viola che sembra voler comunicare, forse, ma che trasforma, dentro e fuori, nella mente e nel corpo. E tu sei lo spettatore e puoi solo osservare impotente quanto poco basti per distruggere l'ordine naturale delle cose.
Sì, ho pensato ovviamente anche al nostro caro VAIRUS che come un alieno, la nostra normalità, la cambia giorno dopo giorno, a piccoli passi, e certe volte nemmeno ce ne accorgiamo.
Che altro vi devo dire? Intanto guardatevi il trailer.
Non scrivo spesso qui, ma se lo faccio oggi è perché voglio condividere con voi qualcosa di molto bello. Dateci un occhio e fatemi sapere. E per chi l'ha già visto: commenti e se ne parla!
Mi hai incuriosito, questo è certo... anche se il genere proprio non fa per me, mi pare una declinazione interessante.
RispondiEliminaMoz-
Lo so che non è il tuo genere... ma proprio per questo magari ti può piacere. Poi fammi sapere. )
EliminaNon poteva essere adattato meglio di così!
RispondiEliminaEh già! Pensandoci anche Annientamento (con Natalie Portman) era un tentativo di adattare il racconto di Lovecraft, ma qui il risultato è decisamente molto molto migliore.
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