''Forse alcuni umani sono mutati e hanno un nuovo senso, un senso spirituale e percepiscono un mondo che è proprio sopra di noi e ovunque, proprio come la luce per quei vermi.''
Studiare l'evoluzione dell'occhio umano per poter finalmente mettere la parola fine all'eterno dibattito sull'esistenza o meno di Dio, di un creatore intelligente. Questo è l'obiettivo, a tratti quasi ossessione, del biologo molecolare Ian Gray, giovane brillante e talentuoso con una vera e propria attrazione per gli occhi delle persone. Passione che un giorno, durante una festa in maschera, lo porta a incontrarne due di molto speciali, quelli di una ragazza: Sofi.
Studiare l'evoluzione dell'occhio umano per poter finalmente mettere la parola fine all'eterno dibattito sull'esistenza o meno di Dio, di un creatore intelligente. Questo è l'obiettivo, a tratti quasi ossessione, del biologo molecolare Ian Gray, giovane brillante e talentuoso con una vera e propria attrazione per gli occhi delle persone. Passione che un giorno, durante una festa in maschera, lo porta a incontrarne due di molto speciali, quelli di una ragazza: Sofi.

Da qui allora inizia un percorso pieno di meraviglia, difficoltà e anche soddisfazioni, che culmina nel maturo convincimento di Ian del proprio ideale di realtà, sfociando poi improvvisamente nel dubbio assoluto, nel ripresentarsi insistente di quelle domande che lui nemmeno voleva considerare. Comincia una rivoluzione, un cambio di prospettiva che forse può mettere in discussione ogni cosa.
Difficile capire se I Origins mi abbia soddisfatto o meno. Davvero, non lo capisco. Se da un lato la parte umana mostrata dai personaggi principali mi ha convinto più del dovuto, altrettanto non è stato per il modo in cui si è voluta sviluppare la ricerca della risposta essenziale.
Il tema è chiaramente quello proposto nei primi momenti: Dio, la vita dopo la morte, ciò in cui è lecito credere o meno. Ed è anche efficace sviluppare questo dibattito interiore portandolo sul piano prettamente scientifico, sistemandolo su un tavolo da laboratorio per sezionarlo passo passo, fino a raggiungere la certezza assoluta al fatto che No, non ci sia nulla dopo, Dio non esiste, oppure che Sì, qualcosa, una luce che non possiamo percepire perché privi di un senso spirituale che ce la spieghi, c'è.
Come dicevo però non mi ha convinto la maniera.

Questo è forse il motivo per cui non capisco se sono soddisfatto o meno. Un'idea originale nel discutere di qualcosa che tocca tutti noi nel profondo, utilizzando gli occhi visti come specchio in cui e su cui riflettere, ma un modo di raccontarla che personalmente non è riuscito a far breccia e toccare quelle corde.
Mah, non avevo intenzione di vederlo, e dopo la tua rece proprio manco lo vedrò per sbaglio :)
RispondiEliminaMoz-
Vade retro percaritàdiddio!
EliminaC'è molta gente a cui è piaciuto comunque eh, magari... vedi mai.
Grazie per la recensione! Un altro film da cui tenermi lontano. :p
RispondiEliminaIspy
Ahah, ma non prendetela così a male ragazzuoli. Non è uno di quei film da giudizio unanime. Potrebbe pure piacerti eh, non scherzo ;) Soprattutto la parte ''scientifica'', anzi fantascientifica è forse la parola più adatta, con cui è trattato il tema.
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