19/12/25

Slot machine

Piero e Toni. Forse hanno capito tutto. Forse sono solo due poveri imbecilli. Difficile decidersi guardandoli adesso. Ballano abbracciati facendo schioccare le suole delle scarpe sulle mattonelle appiccicose del bar. Simulano un lento mentre Vasco canta Viveree... C'è poca gente ormai. Sono quasi le due del mattino. Se li vedi sembrano felici. Forse lo sono sul serio. Almeno, hanno un amico su cui contare. Tutti e due. Sono fratelli. Non di sangue, di alcol sicuramente. 
Accomunati dalle disgrazie della vita, da una quotidinaità insidiosa, da avventure sentimentali partite come grandi progetti per navigare sereni negli anni e poi naufragate peggio che col Titanic, ballano Vasco e ridono, cantano, aggrappati nel mezzo del disastro, nel mare gelato con l'iceberg che ti guarda a pelo d'acqua. Eppure, in questa follia, sembrano sereni, forse perché hanno imparato che le onde non le fermi. Almeno... Piero, una volta, mi ha detto: "Le onde mica le fermi. Non puoi! O esci dall'acqua, ma non è una roba bella, tipo 'na volta ho provato ma... no, meglio lasciar perdere 'sti discorsi... oppure, fai che ti piacciono le onde. Ti cullano, sai, o al massimo, se sei proprio contento, ci balli anche!"
Mi era piaciuta questa sua uscita. E mi pare certe volte sensata. Tipo stanotte che siamo qui e li guardo, anche con la Mery, con Beppe, con Elio, in questa bollicina in cui siamo, tutta frizzante di vita in una notte ghiacciata. Siamo contenti, non ci frega niente, le cose brutte sono leggere. A confronto di tanta gente in altre parti del mondo, le nostre sono menate. Quindi certo, ha senso star qui nelle onde con Vasco, Piero e Toni. Ma io lo so anche che certe mattine, altro che bollicine, altro che ballare! Siamo proprio tutti, e loro due peggio di tutti, degli sfigati totali. Siamo quelli che si sono sputtanati la vita incantati dalle slot machine. Ci siamo fatti fregare, in una maniera o l'altra, dalle lucette e i suoni delle cose che han poco valore e intanto ti inculano, che sembrano belle e piene di promesse, e se non altro ti mostrano un po' più di leggerezza, meno fatica. Alla fine però siamo rimasti con niente in tasca, con niente di solido, senza terra sotto i piedi. Piero e Toni veri assi del disastro. Che io una casa e una donna dove tornare ce le ho. La Mery ha la sua bambina e tira avanti, e non è colpa sua se Giova è morto. Beppe vabé: è Beppe, non ho tanto da dire, è così come lo vedi, ma tipo da sempre, e Elio forse è quello che almeno ci prova a salvarci, a ricordarci qual è il limite della decenza. Però diobòn è anche una tristezza di uomo. Non sempre, ma in certe occasioni, che peso! E io quindi mi chiedo se siamo tutti, anche Elio, Beppe, la Mery e questi due che ballano, e anche Vasco, mettiamoci anche lui, mi chiedo se siamo felici, se lo siamo qualche volta, se è questa cosa qui che ho davanti adesso la felicità, o se forse non esiste proprio, ma la puoi solo seguire e mai afferrare per davvero. Vivere mentre ci tirano in mezzo, a cantare e ballare con loro.
Viveree, è passato tanto tempo...



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