Piangeva dandogli le spalle, verso le ombre lunghe degli alberi, pensando che se ne poteva anche andare al diavolo lui e il suo Street Fighter.
Ugo era il bambino più odioso, maleducato, violento e maledetto che avesse mai incontrato, e stava giocando la sua partita con quella che era la sua mancia. Gliel'aveva rubata con una scusa stupida, un Famm' veré! che in teoria voleva dire Fammi vedere, ma detto con quell'accento del sud che le dava fastidio, perché era odioso, maleducato, violento e maledetto proprio come Ugo, e che significava Comando io, è casa mia!
Forse era cattiveria gratuita, o forse era invidia, perché di tenerle testa a quel tipo proprio non gli riusciva. Fatto sta che partita dopo partita non mancava di dargli una lezione e lui, per ripicca, la tormentava fino a farla piangere.
Quindici anni dopo, sotto le fronde degli stessi alberi, poco distante dalla sala giochi in disuso, era ancora intenta ad asciugarsi le lacrime, che stavolta erano di gioia.
Estate dopo estate quello era diventando un posto speciale, e soprattutto, era speciale lui, Ugo, col suo accento gentile, buffo, caldo e benedetto, che la conosceva come non aveva mai conosciuto nessuno.
Fu così che in ginocchio, rosso per l'agitazione e l'imbarazzo, le chiedeva di passare il resto della sua vita al proprio fianco. Un'ultima partita da giocare, ma stavolta assieme.
12/12/23
La partita di Ugo
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Una bella storia a lieto fine.
RispondiEliminaOgni tanto ci vuole, no?
EliminaRapporti che cambiano. Succede.
RispondiEliminaMeno male :)
EliminaTutto è relativo e nulla è per sempre. Il mondo è bello perché è vario e la maturità e i sentimenti ci aiutano a cambiare.
RispondiEliminaProprio vero Fabio!
EliminaSembra la storia di un amore a scoppio ritardato.
RispondiEliminaBello.
Sei molto bravo a scrivere
Felice ti sia piaciuta Gus ;)
EliminaUna storia d’amore cominciata in un modo quasi classico (molte storie cominciano con l’antipatia…)
RispondiEliminaEh sì... per scriverla sono partito dall'immagine, che mi ricordava le vacanze estive in Calabria in un villaggio con pineta e sala giochi. Da lì il resto :)
Eliminabel racconto, ma leggendolo sono istintivamente andato oltre il lieto fine e mi sono chiesto se alla prima difficoltà di coppia non riaffiorerà la natura violenta e prevaricatrice di Ugo bambino.
RispondiEliminamassimolegnani
No, dai. Era l'irruenza della giovinezza... spero!
EliminaCome spesso succede, "chi disprezza compra".
RispondiEliminaBreve e dolce racconto. Grazie e buona giornata Davide.
Grazie a te per averlo letto ;)
EliminaUna bella storia... ma solo una storia?
RispondiEliminaDirei di sì. Anche se magari comune a molti.
EliminaInsomma sono diventati amici?
RispondiEliminaEh insomma abbastanza stretti direi😅
EliminaLe cose sanno cambiare in modi imprevedibili, la vita sorprende. Un piccolo e piacevolissimo racconto!
RispondiEliminaGrazie Yashal! Ma sì, ogni tanto un po' di romanticismo ci sta, no? :)
EliminaPer un attimo avevo pensato che sotto quegli alberi ci fosse la tomba di Ugo.
RispondiEliminaDevo smetterla di farmi dei brutti film mentali!
Oddio, sarebbe stata una svolta interessante però 😅
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