Il viaggio di Arlo, il nuovo film Pixar, mi ha lasciato a bocca aperta. Avete per caso amato Inside/Out? Vi è piaciuto? Beh questo gli sta tre spanne sopra senza problemi, è un piccolo gioiello degno di quell'altro meraviglioso film d'animazione a tema viaggio che è Alla ricerca di Nemo. Uscito dalla sala avevo una voglia di rivederlo che non potete capire. Quindi andate al cinema così da capirlo pure voi, su, da bravi! Ma prima... due parole.
Le prime cose che colpiscono de Il viaggio di Arlo sono l'ambientazione ''storica'' e quella prettamente grafica. Per iniziare a raccontare si parte da un what if molto semplice: cosa sarebbe accaduto se quel meteorite invece di schiantarsi ed estinguere i dinosauri avesse soltanto sfiorato la Terra?
Succede che si viene proiettati senza troppi complimenti in un mondo vasto, sconfinato e meraviglioso, in cui il foto realismo raggiunto è di un livello così elevato che più volte mi sono chiesto se quelli non fossero personaggi in computer grafica messi a muoversi su riprese reali. I monti, i boschi, i deserti, i fiumi e le tempeste sono qualcosa di pazzesco, una magia per gli occhi che ti incolla a guardare proprio come sapeva fare il già citato Alla ricerca di Nemo assieme alla sua splendida barriera corallina. Un effetto simile l'avevo notato anche in Le avventure di Tintin - Il segreto dell'unicorno, ma non in maniera costante come invece accade qui.
Succede che si viene proiettati senza troppi complimenti in un mondo vasto, sconfinato e meraviglioso, in cui il foto realismo raggiunto è di un livello così elevato che più volte mi sono chiesto se quelli non fossero personaggi in computer grafica messi a muoversi su riprese reali. I monti, i boschi, i deserti, i fiumi e le tempeste sono qualcosa di pazzesco, una magia per gli occhi che ti incolla a guardare proprio come sapeva fare il già citato Alla ricerca di Nemo assieme alla sua splendida barriera corallina. Un effetto simile l'avevo notato anche in Le avventure di Tintin - Il segreto dell'unicorno, ma non in maniera costante come invece accade qui.
Sì perché il paesaggio in tutto ciò è un personaggio anch'esso vivo, ed è quel che fa muovere e smuovere i protagonisti portandoli a crescere e a scontrarsi con la realtà.
Veniamo allora a conoscenza di Arlo, un giovane apatosauro che vive con la propria famiglia in una fattoria, e assieme a lui incontriamo Spot, un bambino umano che inizialmente non manca di creargli un disagio dietro l'altro. Notiamo fin subito che l'andamento particolare degli eventi ha portato milioni di anni dopo il non-schianto a un modello di vita molto diverso da parte dei dinosauri. Sono infatti più civilizzati, non più semplici animali allo stato brado, e si organizzano proprio come sapeva fare l'uomo, cioè coltivando e allevando. Si sono evoluti e sono quindi capaci di mutare l'ambiente addomesticando la natura.
Entra in scena quindi uno tra i tanti temi affrontati dal film: la paura. Paura legata al dover crescere per adattarsi alla realtà là fuori e al confronto con l'ignoto che quando ti travolge ti trascina via come un fiume in piena.
Arlo e il piccolo Spot si trovano presto soli, sperduti nel più vasto e selvaggio dei mondi. Tra loro nasce un'amicizia e imparano a interagire e a conoscersi, condividendo momenti di gioia esilaranti (una certa scena mi ha piegato in due dal ridere) e altri assolutamente toccanti, commoventi. Entrambi crescono durante il viaggio, completandosi a vicenda così da colmare la solitudine terribile che si portano dentro e che li consuma.
Il giovane dinosauro perciò, intento a ritornare dalla sua famiglia, se ne trova inevitabilmente un'altra (anche se in miniatura) grazie alla compagnia di Spot, che in quanto umano è sì in grado di comunicare, se pur gestualmente, con Arlo, ma gli resta ad ogni modo subordinato, come può fare nello stesso caso un cagnolino se rapportato al suo padrone umano. Eccezionale quindi l'ambiguità che viene a crearsi nel gestire un simile confronto, specie se posti di fronte a scelte che intrappolano assieme ragione e cuore, che scontrano l'Io con il Tu.
Il giovane dinosauro perciò, intento a ritornare dalla sua famiglia, se ne trova inevitabilmente un'altra (anche se in miniatura) grazie alla compagnia di Spot, che in quanto umano è sì in grado di comunicare, se pur gestualmente, con Arlo, ma gli resta ad ogni modo subordinato, come può fare nello stesso caso un cagnolino se rapportato al suo padrone umano. Eccezionale quindi l'ambiguità che viene a crearsi nel gestire un simile confronto, specie se posti di fronte a scelte che intrappolano assieme ragione e cuore, che scontrano l'Io con il Tu.
In definitiva vi posso assicurare che questo è un film che non vi potete assolutamente perdere. E se ne avete la possibilità guardatelo in 3D, perché lo spettacolo che vi troverete davanti è da togliere il fiato. Tanto vi regaleranno gli occhi e tanto poi vi sapranno dare le emozioni. Famiglia, coraggio e amicizia sapranno prendervi e portarvi a sentire esattamente quel che vivono i protagonisti, in balia di emozioni nuove e talvolta un po' egoiste, ma soprattutto, perduti nella natura enorme, infinita e incontrollabile. Il Viaggio di Arlo non è un semplice cartoon, ma una poesia per occhi e cuore.
In giro onestamente non ne ho letto benissimo, sembra piuttosto canonico, ma la tua recensione è sicuramente intrigante :)
RispondiEliminaIo avevo letto benissimo di Inside/Out per esempio, e in effetti intrattiene bene, ma non offre quel qualcosa di più che cercavo (anche perché molti diceva ''assolutamente commovente'' ''il finale mi ha fatto piangere tantissimo'' ecc ecc). Questo l'ho visto con zero aspettative e... wow. Sono felice di mandarvi a vederlo!
EliminaTi do ragione. E' una bellissima poesia... Mi ha divertito e commosso.
RispondiEliminaNon capisco quelli che vogliono fare a forza paragoni con "Inside Out". Sono due cose completamente diverse...
Beh, i paragoni volendo si possono fare per qualsiasi cosa, dipende dai presupposti. In quanto film Pixar si può, oppure anche solo parlando di quel che ti hanno suscitato guardandoli. Tra i due ho preferito nettamente Arlo. Inside Out mi ha divertito eh, ma niente più di questo.
EliminaMi sono espresso male, preso dalla fretta.
EliminaNon intendevo dire che è sbagliato a priori fare paragoni. Mi riferivo a tutti quelli che alla domanda: "Ti è piaciuto il Viaggio di Arlo?"
Ti rispondono: "Era meglio Inside Out."
E tutto il resto dove lo mettono?
E credimi, nella blogsfera già ho letto un fottio di recensioni così! Ovviamente non mi riferisco alla tua.
Ah okok. Sì in effetti ne ho lette. E' normale scappi un paragone magari, ma basare tutta la recensione su quel confronto non ha senso.
EliminaSinceramente credevo (speravo) che la moda del 3D fosse passata! XD
RispondiEliminaNon credevo potesse essere così, questo film... mi hai incuriosito**
Moz-
Un minimo mi sembra passata sinceramente. Non noto più ogni singolo film in uscita con anche la disponibilità del 3d (che solitamente è un 3d di riconversione a fatto pure male).
EliminaNei film d'animazione comunque il 3d funziona molto molto molto bene. Il primo visto è stato Dragon Tranier e rimasi shockato! Questo l'ho visto normale, senza occhialini, e tanto erano belli i paesaggi che mi sono pentito di non averlo visto in 3d.
Comunque molto bello. Semplice e profondo al tempo stesso. Una certa persona che l'ha visto con me si è commossa un paio di volte :D
Io ho portato il mio bimbo Mattia ( 3 anni e mezzo ) venerdì scorso, ci ha commosso ad entrambi...
RispondiEliminaUna bellissima storia da vedere :)
Ciao Emanuela! Eh già, è la prova che è adatto a tutti. In effetti un po' tutti i pixar lo sono...
EliminaNe ho letto male in giro, sei il primo che lo promuove.
RispondiEliminaIo comunque lo vedrò, perchè la Pixar è la Pixar e il Fordino adora i dinosauri.
Beh, metto da parte la diplomazia e ti dico che... gli altri non capiscono niente gnegnegnè!
EliminaFammi sapere poi ;)
Dopo questa recensione ho deciso di vederlo, perché voglio fidarmi. Tre sapanne sopra ad Inside Out? Hai cambiato spacciatore per caso? AHAHAH Vorrei tanto che tu avessi ragione, perché per me Inside Out è la perfezione d'animazione Pixar dell'ultimo ventennio, quindi semmai fosse come dici tu, potrei avere un orgasmo emotivo alla visione di questo film. Ti farò sapere. ;)
RispondiEliminaIspy
Spero vivamente cambierai idea allora! Inside Out migliore dell'ultimo ventennio?! Qui quello che si droga sei tu :D :D
EliminaFanculo... sclerocardici del cazzo! E io che mi emoziono a merda quando vedo quel film? Ahahaah
EliminaIspy
personalmente non mi ispirava affatto...
RispondiEliminaè stato poco pubblicizzato, eppure tutti ne stanno parlando pregevolmente, quindi mi spronerò, in queste festività natalizie tanto inclini ai cartoni animati, a vederlo.
...però io "Inside out" l'ho amato veramente ma veramente tanto eh, te lo dico...
Al cuor non si comanda! ;)
EliminaPoi fammi sapere se anche questo Arlo ti prende bene! Sono curioso!
e io che avevo bellamente snobbato la locandina! ma se tu mi nomini Nemo e Inside out usi paroline magiche!!!
RispondiEliminaLe ho usate a posta, che qua lo so che la gente non è attirata da Arlo. L'hanno pubblicizzato pochissimo purtroppo :/
EliminaVai vai ;)