Il mondo degli spiriti le era usuale e congeniale, secoli di esperienza rendevano Hélène sicura di sé come fosse a casa propria; quello della carne, però, le serbava insidie che sfuggivano al suo controllo, e ora era vittima di una specie quasi estinta, di un fascino antico che... Dio, era irresistibile.
Non pensava ad altro, si toccava e ansimava e godeva immaginando quella bestia avvinghiata al proprio corpo, la sua pelle delicata alla mercé della più vorace tra le bocche. Bramava un piacere che le era precluso e che l'aveva solleticata appena, mostrandole cosa volesse dire realmente godere della vita e della morte, godere nella carne.
Non pensava ad altro, si toccava e ansimava e godeva immaginando quella bestia avvinghiata al proprio corpo, la sua pelle delicata alla mercé della più vorace tra le bocche. Bramava un piacere che le era precluso e che l'aveva solleticata appena, mostrandole cosa volesse dire realmente godere della vita e della morte, godere nella carne.
Toccò l'orgasmo e rimase ansimante tra le lenzuola, sudata, esausta, col cuore a pezzi. Si sentiva tradita e stupida. Lo stomaco chiuso raccontava un vuoto incolmabile, le diceva che la solitudine che tanto aveva amato era ormai un peso che non poteva più trascinare.
Le candele bruciavano a pelo d'acqua. S'immerse lentamente, lasciando il capo fuori. Il riflesso del proprio volto, distorto dai lumini, le sorrise maligno.
''Lui morirà.'' disse l'anima avvelenata.
''Come?''
''E' accaduto questa mattina. Il suo destino è limpido come lo specchio di queste acque, profumato come queste candele. La sua natura perversa lo condannerà.''
Hélène non rispose. Distolse lo sguardo dal proprio io, ricordando la ragazza, pentendosi di quel che aveva fatto.
''Sai che è questo che vuoi.'' disse ancora.
Incrinò la quiete dell'acqua, zittì il proprio riflesso, uscì e si rannicchiò in un angolo piangendo. Voleva stare sola, non sentire la verità, ma nel profondo, la verità parlava ancora, non poteva ignorarla, e diceva: se non possiamo averlo noi, allora nessun altra potrà averlo mai.
Bello e elegante, bravo Cervi!
RispondiEliminaMoz-
Grazie Mozzo ;)
EliminaCiao Cervello (tutt'altro che) bacato.
RispondiEliminaMa quanto è carino! Elegante sì come ha detto Moz!
;) Non nego che per scrivere mi sono fatto ispirare da quella foto magnifica e... elegante!
EliminaSi si bello bello! 😉
RispondiEliminaL'ultimo è nuovo ;) Sorpresa
EliminaGagliardo! M'è piaciuto... molto di classe. :)
RispondiEliminaIspy
Elegante e di classe, wow!
EliminaEh sì, è il desiderio che ci rovina tutti...
RispondiEliminaDella serie 'vogliamo sempre quello che non possiamo avere'
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