Quando mi metto a scrivere un racconto, o quando ho voglia di scriverlo, e poi ci provo e non salta fuori una ceppa di nulla, parto solitamente da un paio di input: una scena reale o immaginaria, costituita da uno scambio di battute, oppure un ambiente, cioè un paesaggio o un luogo che solo per la propria presenza estetica mi comunica qualcosa.
Non so se capita lo stesso a voi, ma io funziono così. Soffermandoci soltanto sul secondo punto, quello degli ambienti, ecco un breve elenco di quelli che preferisco, e non solo per scriverci su, per immaginarci qualcosa di mio che deve finire per forza di cose nero su bianco, ma piuttosto anche per i singoli pensieri, per le varie seghe mentali che mi faccio quotidianamente, per le emozioni e le sensazioni che l'immagine fa nascere.
Temporale.
Di sicuro il cielo grigio, l'assenza quasi totale di luce e il borbottio del temporale che sta per scatenarsi è uno degli ambienti che preferisco, tant'è che dell'estate, assurdo a dirsi, amo anche e soprattutto questi momenti. Hai una giornata splendida col sole che spacca e nel giro di una mezz'ora ti ritrovi col cielo nero e l'odore dell'asfalto bollente che inizia a bagnarsi. Magnifico!
Pioggia sul finestrino.
Mi piace l'immagine di una persona riflessa sul finestrino di un treno, sporco di gocce, con la notte fuori e le luci della città che giocano sul vetro e sull'acqua.
Strada di montagna.
Asfalto grigio scuro umido ma pulito, e abeti o boschi di un verde bello scuro che abbracciano il percorso. Il cielo s'intravede soltanto, ed è coperto.
Prato e cielo.
Erba folta e scura, prati enormi, e a sfondo un cielo immenso e stellato. In alternativa verde brillante, tipicamente primaverile, e il cielo che tende al tramonto con qualche nuvola che va dall'arancione al rosa.
Alberi.
In tutte le salse. Da quelli ricoperti di fiori primaverili a quelli pieni di chiome rigogliose, arrivando poi all'esplosione di colori tipica dell'autunno e ai rami spogli e scuri, quasi neri, dell'inverno, magari coperti di neve. Ecco, adoro la neve, ma sempre associata alla natura e in particolare agli alberi.
Acqua e cielo.
Di solito meglio il mare calmo e al tramonto, col sole che pare tuffarsi in acqua, o in alternativa anche bello incazzato, con onde alte e schiumose e un cielo grigio piombo. Perfetto anche il gioco di specchi tra acqua (calma, quindi ancora meglio coi laghi) e cielo limpido leggermente annuvolato.
Montagne.
Che siano innevate o no, adoro vederle al tramonto, tanto belle da mettere i brividi.
Riflessi e luci contrastanti.
Mi piacciono gli ambienti che moltiplicano le forme pur mantenendo un certo ordine geometrico. Mi vengono in mente il buio, le superfici riflettenti come specchi e acqua, e la luminosità debole del fuoco o di qualche vecchia lampadina.
Ora giro a voi un paio di domande: avete qualche particolare input che vi scatena pensieri e favorisce il processo di scrittura o creazione? E riguardo gli ambienti, avete qualche debole come succede a me?
Ti dirò, preferisco gli ambienti urbani. Gli alberi mi hanno sempre ispirato poco, mentre edifici e architetture in rovina sono un potente stimolo. Certo, se alle scene incoerenti riesco a sommare una scaletta ben scritta della storia, è meglio... :D
RispondiEliminaEcco, siamo abbastanza in posizione opposte, a me gli ambienti urbani molto poco, a meno che non ci siano appena in sfondo con un bel cielo enorme in contrasto :D
EliminaIo uso un sacco strade, pioggia, cemento e ambienti urbani.
RispondiEliminaPerò anche distese di campi e cieli.
Bello 'sto post, bravo!
Grazie cara ;)
EliminaAvevo già commentato, ma credo che blogger si sia divorato il commento, quindi lo riscrivo.
RispondiEliminaParti da stimoli e pensieri molto in linea con ciò che faccio io quando scrivo. SUl mio canale di YouTube tengo un videocorso di scrittura creativa dove ti troverai bene, credo, se ti va di passare.
Ohhh che figo, dai passerò sicuramente ;)
EliminaNon ho dei luoghi preferiti che mi traggono ispirazione per scrivere ma di solito le migliore seghe mentali me le faccio mentre stendo la biancheria o mentre sono al lavoro con lo sguardo fisso nel vuoto :D
RispondiEliminaMentre studio e quindi fisso il vuoto, idem :D
EliminaGuarda, ho scritto diversi racconti, molte poesie, un romanzo e un altro mezzo che è fermo da mesi. Solitamente sono i sogni a darmi una mano: sogno molto, e i più belli me li segno in modo tale da imprimere il mio circostante onirico.
RispondiEliminaEssendo appassionato di meteorologia, nel mio romanzo ho ritagliato scene in cui parlo di alte e basse pressioni, di venti particolari, tempeste e altro... e spesso aiutano. Adoro la neve, i temporali e gli uragani... ci vado in brodo di giuggiole, e mi aiutano ad ispirare capitoli.
Ricordo che durante la stesura del mio primo romanzo, mi bloccai ad un capitolo. Un pomeriggio d'estate ci fu un temporale assurdo, e lì cominciai a scrivere forse uno dei capitoli più belli di quel racconto. Ho capito... presto comincerò a postare qualche vecchio racconto sul mio blog. ;)
Ispy 2.0
Magari cavolo, mi hai messo curiosità adesso! Prossimo post voglio un racconto, o m'incazzo :P
EliminaHo come un deggiaviù :p
RispondiEliminaComunque, anche per me pioggia sul finestrino. Specie del treno. Madonna quanto mi ispirano i treni... davvero mi fanno partorire belle idee!!
Però sì, anche io spesso parto da una frase o una situazione di vita vissuta, o almeno le inserisco nel racconto.
Ad esempio, prossimamente potrei far dire a un mio personaggio "sai qaundo ti accorgi che il virus intestinale è passato? quando puoi scorreggiare tranquillamente senza più sporcarti di acquetta marrone fin sotto alle cosce!"
Moz-
Bleh, mi sta già simpatico però! ;)
EliminaI treni, in effetti sono un posto interessante.
Sono nuova, ti ho letto sul blog di Patalice... mi aggiungo alla ciurma dei lettori, quel che vedo mi piace ;)
RispondiEliminaPaola
Benvenuta a bordo allora, arrghhh! ;)
EliminaTralasciando il fatto che io non scrivo racconti come i tuoi, diciamo che non appena mi viene in mente qualcosa che può "evolvere" in qualcosa di buono me lo segno. E quando mi ritrovo davanti al pc lo prendo e vedo che ne esce.
RispondiEliminaPotresti provare, anche perché uno me l'hai fatto leggere e non era male :P
Eliminaquando scrivo racconti c'è acqua alle finestre, non so perché, forse perché elettivamente la sento vicina a me e ne godo particolarmente...
RispondiEliminaMagari sei in qualche modo meteoropatica :) Però finché ti crea ispirazione tanto meglio!
EliminaTreni anche io e acqua in tutte le salse, meglio se mare e orizzonti infiniti, solo che non capita tutti i giorni vivendo a Milano e allora mi arrampico sui tetti della chiesa di fronte e mi aggrappo a giochi e risate dei bimbi della scuola accanto... :)
RispondiEliminaAnche tu non troppo città quindi? Pensa non ci sono mai stato a Milano io...
EliminaI bambini sono fantastici per prendere spunto!