Benvenuti a un nuovo articolo di #OpenMinded. Quest'oggi è mia ospita una simpatica donzella anch'essa blogger e pure fotografa. Date il benvenuto a Nadia Ferrazzo e... aprite la vostra mente!
PROLOGO:
“no no, ma a me quello non piace mica. E’ brutto. No no, non mi piace”.
EPILOGO:
convivenza, ad oggi, da ormai un anno e mezzo.
Io
ed Ale ci siamo conosciuti, o meglio intravisti, ad un suo concerto a gennaio
2011. Incontro che ho rimosso perché mi stava altamente sulle palle, per dirla
con un francesismo. Verso la fine dello stesso anno, ci siamo rincontrati in un
pub. Lui è venuto a sedersi al tavolo dove ero con le mie amiche. Da lì la mia
frase “non mi piace mica”, semplicemente atta a mantenere quell’orgoglio dovuto
al primo incontro, in cui pensai “ma uno così mica mi può piacere, maddai”. E
invece, intuirete dal prologo com’è andata a finire.
Il
fatto è che io non ho avuto dei “buoni esempi” dalle mie amiche. V., è andata a
convivere con il suo fidanzato qualche mese prima del mio fatidico incontro al
pub ed ora è in dolce attesa e S. … Beh S. pochi giorni dopo che ho cominciato
ad uscire con Ale ci ha annunciato che saremmo diventati zii in 9 mesi e si è
poi sposata a settembre 2012. Quindi siamo a quota due bambini, una convivenza
ed un matrimonio.
Ad
aggravare le cose, si aggiunge il fatto che lui, quello che non mi sarebbe mai
piaciuto, all’epoca della proposta aveva “già” 27 anni e quindi con l’orologio
biologico (o almeno una parte) che batteva il ditino sul quadrante a dire “ci
muoviamo o cosa?”.
Così,
dopo neanche un anno di litigate un giorno si e l’altro pure, di giorni passati
a guardarlo mentre lava l’ambulanza (era un soccorritore del 118, quelli che in
Ammmerica chiamano paramedici), di orari impossibili siamo arrivati ad una
conclusione: dobbiamo andare a vivere insieme.
Mi
sono ritrovata quindi, a 21 anni appena compiuti a mettere tutte le mie cose in
una valigia (sostanzialmente solo libri, vestiti e scarpe, non dimentichiamo le
scarpe), a fare ciao ciao con la manina a mamma e papà ed a trasferirmi a casa
di Ale.
Non
nego che papà abbia cercato più volte di persuadermi. Anzi, credo che per il
primo mese di convivenza mi abbia tenuto i musi. Non voleva neanche portarmi il
corredo da letto che la nonna calabrese aveva provveduto a costruirmi da quando
probabilmente ero ancora solo un’idea nella mente dei miei genitori. Santa
nonna calabrese, e dire che le reputavo inutili tutte quelle lenzuola.
La
situazione era cominciata nel migliore dei modi: tutti e due lavoriamo, tutti e
due lavoriamo a tempo indeterminato e tempo pieno, i suoi genitori hanno una
casa che teoricamente è in vendita ma praticamente se vogliamo provare questa
benedetta convivenza possiamo stare li.

Ci
ritroviamo catapultati quindi in un baratro di oblio e disperazione, in cui i
pantaloni in casa tocca portarli a me dato che sono l’unica rimasta con un
lavoro. Fortuna che sia i miei genitori che i suoi ci danno una mano quando
possono. Ad esempio con un sacco di provviste direttamente dall’orto.
Nonostante
questo incidente di percorso, la vita procede tranquilla a casa, tranne per
alcuni episodi: succede spesso che sia io che lui scambiamo magliette o felpe
piegate sui mobili per gatti. Io un giorno ho addirittura visto passare un
gatto inesistente in sala. Giungiamo alla conclusione che si, abbiamo bisogno
di un gatto. E il 31 maggio 2013 arriva Titta, una gattina tricolore che ci
farà impazzire ma anche innamorare.
Ad
oggi, la situazione è sostanzialmente la stessa, io faccio l’uomo di casa e Ale
si occupa di cucinare e nutrire l’animaletto. L’animaletto però, Titta, è in una
fase definibile come quella adolescenziale umana: sta sempre fuori, quando
arriva a casa urla, cerca da mangiare e se ne va, ricominciando il circolo
vizioso all’infinito.
E
voi vi chiederete ora: ma a 21 anni, per quale motivo sei andata a convivere?
Me
l’hanno chiesto un po’ tutti, in realtà. La risposta è la più banale,
l’ammmore. E una cosa che non ho mai detto a nessuno, è che io già dopo un mese
sarei andata a vivere con lui se solo me l’avesse chiesto. Per farvi capire il
mio livello, vi racconterò un aneddoto interessante che probabilmente non ho
ancora raccontato a nessuno: a luglio 2012, facciamo il nostro primo viaggio
insieme in Scozia. Mentre siamo in camera a riposarci, decido di rimettere a
posto la sua valigia che sembrava fosse magicamente esplosa. Dunque, mentre
sono li che tento di rimettere a posto magliette e pantaloni trovo una
scatolina rossa. Una scatolina come quella degli anelli. E ovviamente, comincio
a pensare alla velocità della luce cose come “ommioddio ommioddio non dirmi che
è un anello per me aaaaa è un anellooooo e se mi chiede di sposarlo??? aaaaa un
anello”. Combattuta sul da farsi, controllo che la porta del bagno sia ancora
chiusa e decido di aprire la scatolina rossa. Conteneva solo un pulsiossimetro.
Un aggeggio che si usa in ambulanza per misurare, dicendolo in parole
spicciole, quanto ossigeno ci sia nel sangue. Non avete idea di quanto ci sia
rimasta male.

Non
nego che ci siano stati momenti in cui l’ho pensato anche io, per quale motivo
sia andata a convivere a 21 anni. Tipo quando torno a casa e vedo che c’è da
ritirare la roba stesa. Lì vorrei fortissimamente la mamma. Ma mi faccio forza
e mi metto a piegare le mie maglie ed i suoi milioni di calzini (ha due piedi
ma consuma una quantità industriale di calze e dopo 18 mesi ancora non riesco a
spiegarmi come faccia). Oppure quando torno a casa e trovo il letto ancora
disfatto. Se c’è una cosa che odio profondamente è il letto disfatto. Una sera
mi sono messa ad urlare dal piano di sopra dove ero io, a quello di sotto dove
era lui “lo sai che odio il letto disfatto ora torni su e mi aiuti a farlo sali
su ora muoviti!!!”. Quando è arrivato su mi ha dato della psicopatica. Al che
mi ha chiesto “perché devo rifare il letto? Tanto tra poco torno a dormirci”.
La mia risposta, lo ha lasciato di stucco: “e allora quando caghi non pulirti
il culo, tanto poi lo fai di nuovo”. 1000 punti a Serpeverde.
Ad
oggi per quanto riguarda lavoro e tutti gli annessi e connessi (non poter
andare da Ikea a comprare cose bellissime perché siamo appunto poveri) siamo
ancora abbastanza disastrati, sostanzialmente non è cambiato quasi nulla ma ci
stiamo organizzando. Ora sto cercando di convincerlo a prendere un nuovo
micino, ma questa volta voglio un maschio perché così vorrà bene solo a me
(Titta adora Ale e sta con me solo se proprio non c’è scelta, sono l’ultima
ruota del carro per lei).
Ma non la sapevo per intero io questa storia qua! Che bella!!!! Direi che per recuperare sull'orologio biologico qua ci manca un bimbo eh!! ahahaha
RispondiEliminaSi si ma... Con calma XD devo ancora vedere il Giapoone e Angkor Wat, e fare un sacco di viaggi in moto... Quindi certo, ma prima ho due o tre cosine da fare per essere in pace con me stessa :P
EliminaDai facci diventare zii virtuali ;)
EliminaBellissimo racconto Nadia, conservalo, lo rileggerei sorridendo tra qualche anno!
RispondiEliminaSi, quando litighiamo ad esempio Xd
EliminaSono sempre belle le storie nate così, un po' per caso. Fanno avere fiducia. E, paradossalmente, l'amore sembra essere la cosa più sicura che abbiamo. <3
RispondiEliminaA volte penso che in fondo non mi manca nulla, ho tutto quello che vorrei.
Elimina... Poi vedo le offerte di viaggi in agenzia e mi ricredo :P
Sono il male quelle offerte... il male!!
Elimina“no no, ma a me quello non piace mica. E’ brutto. No no, non mi piace” hahahahahaha, queste cose sono un classico :) forza ragazzi, auguro al più presto ad Ale di ritrovare lavoro… anche perché il suo mestiere è decisamente utile e importante :)
RispondiEliminaLa cosa che più mi dispiace é che oltre ad essere utile... Lo faceva col cuore, era il lavoro che aveva scelto lui e anche se faceva più ore dell'orologio (turni da 12 ore) le ha sempre fatte col sorriso perché amava stare li. Poi invece c'è gente che il lavoro lo fa solo per necessità e rimane il anni mentre lui che lo faceva per passione si è visto le gambe tagliate...
EliminaMa che cosina romantica** Complimenti bella,ti ammiro. E vero che le cose più belle sono quelle spontanee. Aww l'amour :)
RispondiEliminaDavvero interessante sapere di più su di te.. e anche la tua storia! E' bello come l'amore sia il motore di tutto :)
RispondiEliminaun in bocca al lupo per tutto :)
ps: anche io devo andare in giappone *_*
Che bel post :D e voi siete proprio gnocchi.
RispondiEliminaDiciamo che sei cresciuta prima, suvvia. E anche io mi chiedo quanti cacchio di piedi abbia Marco per consumare tutti 'sti calzini, potrei fare intere lavatrici di calzini.
Comunque donna coi pantaloni a rapporto, anche io e Marco siamo messi nella stessa situazione.
Ah beh allora "mal comune mezzo gaudio"! Pensavo fossimo stati gli unici sfigati invece la compagnia grande! Teniamo le dita incrociate per tutti XD
EliminaUn paio al giorno più un extra per lo sport, no? I miei calzini van via così almeno ;)
EliminaMa come "un paio al giorno"?? A me ne basta un paio per due a momenti XD
EliminaMarco secondo me ne consuma un paio ogni mezza giornata, altrimenti non si spiega. E non fa mica sport!
EliminaPoi comunque mica si lasciano nella cesta dei panni sporchi, ma che sei pazza? Sotto il divano o nel corridoio stanno meglio. Roba che ogni mattina rischio la morte vagando nel buio. Già me lo vedo sui giornali "morta inciampata nei calzini sporchi del fidanzato".
Una storia quotidianissima, bella e luminosa.
RispondiEliminaCi vorrebbero molte più storie così, semplici e belle.
Crescere? L'amore sicuramente ouò aiutare.
Moz-
E se un eterno 12enne trovasse l'ammore che succederebbe?
EliminaAggiornamenti dell'ultimo minuto: abbiamo recuperato il lavoro :D in Francia, vive la France et les baguettes, magari a Natale finalmente ci scappa un viaggio ahahah
EliminaAhhhh che felicità! <3
Molto bella la vostra storia, davvero :)
RispondiEliminaUn particolare in bocca al lupo per il lavoro! Un abbraccio.
Ce l'abbiamo fatta per quello! :D temporaneo, ovviamente, ma per ora meglio di niente
EliminaMi piacciono le storie romantiche... E questa lo è alla grande. E chi se ne frega dell'Ikea, siete innamorati persi. Ti sembra poco? Vi auguro un bel lavoro e un futuro radioso!
RispondiEliminaGrazie grazie grazie <3
EliminaChe belli che siete <3
RispondiElimina