
La cosa bella è che quest'antologia la potete trovare in libreria, e questo mi gasa abbastanza, e insomma io oggi vi piazzo qui il mio racconto ''Un sorso di vita'' così lo potete leggere pure voi. Oltre al mio comunque, altri due amici blogger sono riusciti a farsi inserire in questo libro, e sono il sopracitato Riccardo Sartori e il prezzemolino Miki Moz.
E nulla, se vi piace, fatemelo sapere. Se non vi piace, uguale. Ma sappiate una cosa: ora, nel secondo caso, potete pure dargli fuoco nel vero senso della parola. Non è stupendo? :)
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Se non ci vedete, cliccate che diventa più grande... credo. |
P.s non si deve dare fuoco ai libri, stavo a scherzavo.
Normalità e mito che mischiano sul finale, figo :)
RispondiEliminaScrivendolo e avendo poche righe a disposizione ho proprio pensato di giocarmi tutto su un plot twist finale :) Sembra aver funzionato!
EliminaFinale molto Lovecraftiano, bello il fatto che lascia molti spunti di riflessioni sulla natura del " mostro " marino. :-)
RispondiEliminaGrazie Pirkaf :) Un mostro esageratamente pieno di fascino quando sta fuori dall'acqua ;)
EliminaWao, sei stato pubblicato?? Grande !! :p
RispondiEliminaAhaha, a parte gli scherzi, complimenti.
Sul racconto non dico niente, meglio il mio ... tié :p
Love.
Moz-
Ahaha un ubriacone contro un guardone? Ma vuoi mettere? ;)
EliminaAh, ma quindi sei te quello che ha scritto la pubblicità della custodia di un telefonino, o una roba simile?
RispondiEliminaSappi che il racconto ti è venuto molto, ma molto, meglio.
Ecco. ;-)
Oddio, perché non riesco a capire di che telefonino tu stia parlando?
EliminaGrazie comunque :)
Ma meno male che non si capisce, mica volevo fare pubblicità io.
Elimina:-D
Guarda... in realtà manco io mi ricordo la marca, per dire quanto resta impressa come pubblicità ;-)
So solo che c'è un tipo in spiaggia con una bella figliuola che poi si rivela essere una sirena, mi ripeterò... porta pazienza...ma meglio il tuo racconto.
Non ricordo questo spot... qual era??
EliminaMoz-
Complimenti a te e a Moz! Anzi solo a te che questo è il tuo blog u,u E' sempre bello vedere pubblicato un proprio lavoro!
RispondiEliminaGià, prima volta che mi capita! Speriamo non l'ultima! Grazie Pier
EliminaTi rispondo lo stesso, Pier :p
EliminaMoz-
E Bravo!
RispondiEliminaTi ringrazio Moreno ;)
Eliminamolto carino, giusta gradazione alcolica, si legge fluidamente :)
RispondiEliminaciao
Ahah esatto S. ;)
EliminaQuindi lei è una sirena malefica che rapisce il protagonista?
RispondiEliminaComplimenti! E' originale, coinvolgente...mi piace molto!Bravo!Poi è una bella soddisfazione!
Si è una bella soddisfazione! Eee in effetti ho pensato a una sirena scrivendolo, sì :)
EliminaComplimenti! Il racconto è molto coinvolgente :)
RispondiEliminaMeno male :)
EliminaComplimenti! Una bella soddisfazione :)
RispondiEliminaGrazie Mononoke ;)
EliminaIntanto, complimenti!
RispondiEliminaPoi: mi ricorda tanto il racconto 'Lighea' di Tomasi di Lampedusa. Lo lessi a 14 anni e mi piacque tanto che Lighea divento il mio primo nickname, quando mi affacciai al mondo virtuale.
In ultimo: è scatènati o scatenàti? In effetti funziona con entrambe...
;)
Ad majora!
Grazie Valeria ;) Mi hai messo curiosità sai??
EliminaComunque è scatenàti, avevo segnalato di aggiungere l'accento ma era troppo tardi credo. Poi sì suona bene pure nell'altro senso quindi amen :D
Breve e intenso.
RispondiEliminaCon un finale che non ti aspetti.
Bravo.
La brevità era necessaria, sono felice risulti intenso però :)
EliminaEccomi qui. Comincio da questo che mi ha ispirato per via della presenza del mare :) Le descrizioni innanzitutto sono molto belle, evocative e intriganti. C'è il caos della festa, le luci, la spensieratezza, che fanno da contraltare al buio del mare di notte, a quell'apparenza d'inchiostro. Il mare, in questo racconto, già da subito evoca nel lettore un senso sinistro di inquietudine. Il finale lo trovo molto efficace. Un abbraccio mortale... complimenti, molto bello :)
RispondiEliminaChe bello! Li hai letti :)
RispondiEliminaIntanto ti ringrazio allora! E felice che, nonostante la brevità, tu l'abbia apprezzato.