''Signorina, non è cosa facile da dire ma, le è stata trovata questa malattia, incurabile, e... se presa in tempo avremmo sicuramente potuto fare di più ma, temo che...''
''E' troppo tardi, quindi? Non c'è speranza?''
''Non è una condanna, bisogna sempre tentare. e se Lei è abbastanza forte può essere...''
Lei lottò, lottò con tutte le sue forze. I tremori della febbre alta, gli sfoghi devastanti sulla sua pelle, le infezioni, le cadute, la depressione, la sconfitta...
La bellezza di un tempo pian piano appassiva, la sua vivacità e la sua freschezza si adagiavano inesorabilmente sempre più giù, sino a toccare il fondo, lasciando spazio solo ai ricordi dei tempi che furono.
La bellezza di un tempo pian piano appassiva, la sua vivacità e la sua freschezza si adagiavano inesorabilmente sempre più giù, sino a toccare il fondo, lasciando spazio solo ai ricordi dei tempi che furono.
Gaia infine se ne andò, appestata da quella malattia incurabile, da quei ''parassiti'', che senza rispetto l'avevano consumata e logorata fin nel profondo.
:-(
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