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14/08/16

Rio e la favola del Gigante di Tandil

Quella del Gigante di Tandil (o anche Torre di Tandil) è una storia in corso d'opera che merita già ora di essere raccontata. Sto parlando, per i profani, di un certo Juan Martìn del Potro, tennista che ieri sera era impegnato nell'impresa di regalare alla sua Argentina l'oro olimpico. 
La sua è una storia fatta di talento, risultati e sacrifici enormi, e pare inserita in un dramma che per forza di cose non può che appassionare. L'happy ending, uno dei tanti (si spera), è già una certezza e pare promettere un nuovo inizio ai vertici del ranking mondiale.

Nel tennis di questi anni, dovete sapere, c'è un quartetto di prodigi che ha dominato e sta dominando quasi incontrastato. Loro vengono chiamati i Fab Four per risultati, bravura e l'incredibile immaginario che si lasceranno alle spalle una volta appesa la racchetta la chiodo, e sono: Federer, Nadal, Djokovic e Murray. Nomi simbolo di una supremazia che è sempre parsa indiscutibile, almeno fino all'arrivo del potente Del Potro, quinto membro per diritto e surclassato troppo spesso da nient'altro che un'immancabile... iella!

07/04/16

Il tennis senza Federer e con un re poco amato

Forse sarà un articolo poco letto ma non m'importa. Devo parlarne perché il tennis è roba mia, è casa mia e sono io, e quindi...
In questi mesi di tornei c'è stato il forfait di Roger Federer da tre importanti eventi a causa di un problema al ginocchio. Tanto è bastato per darmi un assaggio di ciò che accadrà quando il campione svizzero, ormai vecchietto del circuito (ad agosto 35 anni) ma nonostante ciò ancora numero 3 del mondo, si ritirerà dai giochi: la noia!

Magari non siete ferrati del mondo di cui sto parlando, ma dovete sapere che Federer non è un semplice tennista ma più un'icona, una leggenda vivente; un uomo che ha infranto ogni record e che ha saputo regalare un tripudio di emozioni che il suo giovane erede, Novak Djokovic, non sembra riuscire a trasmettere.
Attualmente infatti è proprio il serbo il numero 1 in carica, e sta macinando vittorie su vittorie rendendosi da un paio d'anni a questa parte un osso duro per qualsiasi giocatore esistente. Credetemi, non è un esagerazione dire che Djokovic ora è invincibile. Non lo batte nessuno. Mai. Fatto caso per poche eccezioni, tra cui, appunto, l'accecante talento di quel vecchietto di Federer che nonostante non sia più nei suoi anni d'oro e parta quindi da sfavorito è l'unico capace di tenergli testa servendogli ogni tanto qualche sgambetto. Pare irreale ma è così.

E parlavo di noia proprio per questo. Un ritiro dalle scene di Roger da qui a pochi anni è cosa abbastanza scontata. Uno non è che può giocare per sempre! E notare in questi mesi cosa sia il tennis senza di lui fa un pochino male. E' chiaramente appagante per i fan sfegatati di Djokovic vederlo vincere tutto, ma non è altrettanto divertente per un appassionato di tennis guardarlo accumulare premi su premi senza un minimo di battaglia, senza pathos, senza un po' di tragedia. Ed è questo forse il motivo per cui Nole, a differenza di ex numeri 1 come Federer e Nadal, non è amato profondamente dal pubblico.

17/03/16

Quella dopata schifosa di Maria Sharapova

Chi mi conosce un po' saprà certamente della mia passione smodata ossessione per il tennis. Adoro giocarlo, allenandomi e gareggiando a livello agonistico, e amo altrettanto seguirlo, idolatrando Re Roger Federer come fossi il peggio fanboy bimbominkia e fanatico religioso del mondo. Ma non è solo lui, è tutto l'ambiente che mi piace di questo sport. Guardare partite a orari improponibili, stalkerare i tennisti sui social, appassionarmi delle vicende personali e scoprire se ci sarà o meno questo benedetto ricambio generazionale...

Comunque, credo immaginerete di cosa vorrei parlare oggi. E' uno sfogo. Un'incazzatura bella e buona. E la colpa è tutta di quella dopata schifosa di Maria Sharapova. Uno tra i tanti appellativi sentiti, questo.
Lo saprete, no? Questo sport (in Italia) non se lo caga di striscio mai nessuno, e una volta tanto che finalmente se ne parla è perché salta fuori che una delle sue più grandi icone è un'imbrogliona.
Al di là dei toni, la vicenda in realtà non è così banale come possa sembrare. Maria indice una conferenza stampa senza dire mezza parola circa cosa tratti. Si suppone parlerà di uno stop, di un prematuro ritiro, o di una nuova attività legata al suo brand di caramelle... non è nulla di tutto ciò. Quel giorno infatti la siberiana annuncia la sua positività al meldonium in un test anti doping, sostanza che avrebbe assunto per molti anni per curare/prevenire un problema dovuto al diabete e che sarebbe entrata in lista nera Wada a partire dal 1 gennaio 2016. Il suo errore dunque? Una semplice svista, perché l'avviso di quell'aggiornamento le sarebbe arrivato in una mail col generico oggetto Player News e sarebbe ''nascosto'' in un fitto bosco di informazioni, anche non inerenti al doping.

Partono allora tennisti ed ex giocatori a dire la loro, chi dedicandole parole di solidarietà e chi accusandola di non meritare quel che ha vinto. E a questo poi si aggiunge l'interrogativo che tiene sulle spine tutti: ma sto meldonium poi, serve davvero per prevenire il diabete, o forse, come afferma più di qualche esperto, influisce in maniera piuttosto favorevole sull'attività cardiaca dell'atleta? Nel dubbio, Nike e altri sponsor mettono le mani avanti e si volatilizzano, mentre l'Onu non la vuole più come sua ambasciatrice. E ora?

01/07/14

Top 10: i tennisti più iconici di sempre!

Benvenuti alla seconda top 10 tutta tennistica. Oggi tento una classifica che vi porta a conoscere i tennisti più iconici di sempre, quelli più conosciuti, quelli rimasti impressi per motivi sportivi e non. Chiaramente la lista è stilata sia tenendo conto dei miei gusti personali sia tentando di cogliere le tendenze dei fan. Tenete presente poi che sono favoriti giocatori un po' più ''moderni'' rispetto a quelli più datati. Io ci provo eh!
E ricordate, se vi piace, condividete! Tre, due, uno... via!


10) Adriano Cristo del Parioli Panatta
Essendo italiano non si può non riservare un posto a lui! Panatta diventa una stella nazionale nel 1970 vincendo i Campionati italiani assoluti di tennis, sconfiggendo in finale il più quotato Nicola Pietrangeli. Vince nel '76 il Roland Garros e conqusita l'unica Coppa Davis vinta dall'Italia sempre nello stesso anno.
Unico tennista in grado di sconfiggere Bjong Borg agli Open di Francia, capace di issarsi alla quarta posizione del ranking mondiale, Adriano è un'icona del tennis nostrano a tutti gli effetti. Il soprannome, giusto per precisare, deriva dal circolo tennistico nel quale si allenava. E' inoltre celebre per la relazione con Loredana Bertè e l'amicizia con Borg, che poi vabè, gli soffia la donzella che lui stesso gli presenta. Ad oggi è il solo assieme a Pietrangeli ad avere una fama e un rispetto simile nel tennis italiano.

9) Michael Banana Chang
A soli 17 anni vince il suo primo (e unico) torneo dello Slam a Parigi e conquista nella sua carriera la seconda posizione nella classifica mondiale. Celebre per l'agilità nonché per la corporatura per nulla robusta, Banana Chang è colui che ha introdotto l'abitudine di mangiare banane nella pausa tra i vari game, con l'intento di prevenire i crampi. Davvero fuori di testa poi gli imprevedibili servizi ''da sotto'' che spiazzavano pubblico e avversario.