Trascinato sull'asfalto da scarpe da ginnastica e stivali di gomma, nei bagliori rosso fumogeno di una città che vuole gridare. Due ore prima sul sedile di un auto, sul feed di Instagram, la testa tra le foto della tipa che gli piace. Ora il manganello sulla tempia, craniata sul cemento, fischi come ai concerti e adrenalina che dice corri. Avanza faccia a terra prima di chiudere gli occhi. E chi ci pensa a come finisce? Era solo casino, di quelli che a volte servono a farti capire che non va più bene così come sta andando. Luca, poi? Magari Andrea? Corrono via. Ciro li passa a muso duro, controcorrente, mazza in mano. Farsi sentire, urla. Con noi. E Non va bene è una marea rovente sui lampeggianti che vagano incerti.
E il corpo è sempre in mezzo alla strada, sui titoli di domani, nome comune di martire pronto a gridare nelle bocche degli altri. Lui che lì c'era quasi per caso, come i suoi amici, e voleva cambiare, capire, scappare.
Se ti riferisci al farsi sentire di stanotte, è il modo più sbagliato, già sgamato fosse accuratamente organizzato da camorra, estrema destra, ultras e abusivi.
RispondiEliminaLa gente per bene non si fa sentire così, con questi circhi in piazza... Gli anni '70 sono finiti da un pezzo, basta coi nomi da leggere l'indomani sui giornali. Non serve a niente :)
Moz-
Intendevo dire se il racconto è stato ispirato a quel che hai visto stanotte in Campania...
EliminaMoz-
È ispirato, sì, ma raccontato dal punto di vista di un ragazzino che non ha una visione chiara di quel che può essere. Che si è fatto trascinare dal momento.
RispondiEliminaPoi per quel che dici 100 d'accordo con te. ;)
..e non sono d'accordo sullo stare lì "quasi per caso", c'era gente in grado di pensare con la propria capoccia...
RispondiEliminaAspè, fermi tutti. Questa è narrativa, mica cronaca. Avrei anche potuto raccontare con la visione di uno convinto di essere Batman a Gotham City eh. Non significa che le cose stessero così ;)
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